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sabato 18 giugno 2011

notizie dal Governo.

Giustizia: varato dal Consiglio dei ministri il Codice antimafia

Con l’obiettivo immediato di ottenere un punto di riferimento normativo completo e di semplificare l’attività dell’interprete è stato approvato dal Consiglio dei ministri del 9 giugno il Codice antimafia. Il testo unico raccoglie tutta la normativa vigente in tema di misure di prevenzione, aggiornata secondo le prescrizioni della legge delega, migliorando in tal modo l’efficienza delle procedure di gestione, di destinazione ed assegnazione dei beni confiscati. Il nuovo Codice completa la riforma della legislazione antimafia avviata dal Governo tra il 2008 e il 2010, in particolare con riguardo a: applicazione della normativa antimafia a tutti i reati di “competenza” delle D.D.A. e attribuzione alle stesse delle indagini patrimoniali e del potere di proporre le misure di prevenzione; possibilità di applicare separatamente le misure patrimoniali e personali. I patrimoni mafiosi possono essere aggrediti anche in caso di morte; rafforzamento del ruolo del Procuratore nazionale antimafia (può fare applicare propri magistrati alle procure distrettuali per la trattazione di singoli procedimenti di prevenzione); istituzione dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Giustizia: la semplificazione delle procedure riduce a 3 i riti civili

E’ stato approvato dal Consiglio dei ministri del 9 giugno un provvedimento per la semplificazione dei procedimenti civili che da trentatre vengono ridotti a soli 3 modelli previsti dal codice di procedura civile, individuati, rispettivamente, nel rito che disciplina le controversie in materia di rapporti di lavoro, nel rito sommario di cognizione e nel rito ordinario di cognizione. Il Testo Unico risponde all’esigenza di accelerare il sistema giudiziario civile anche al fine di evitare ulteriori condanne della Corte di Giustizia Europea per la violazione del termine di ragionevole durata del processo. L’evoluzione normativa degli ultimi decenni si caratterizza per la estrema proliferazione dei modelli processuali, avvenuta spesso in assenza di un disegno organico ed all’insegna della ricerca di formule procedimentali capaci di assicurare una maggiore celerità dei giudizi. Questo fenomeno si è rivelato nel tempo fattore di disorganizzazione del lavoro giudiziario, unanimemente individuato come una delle cause delle lungaggini dei giudizi civili e di rilevanti difficoltà interpretative per tutti gli operatori del diritto. Nell’esercizio della delega il Governo attua una chiara inversione di tendenza rispetto al passato, razionalizza e semplifica la normativa processuale presente nella legislazione speciale, raccoglie in un unico testo normativo tutte le disposizioni che disciplinano i procedimenti giudiziari previsti dalle leggi speciali, dando così luogo ad un testo complementare al codice di procedura civile, in sostanziale prosecuzione del libro IV.

Nasce la Conferenza della Repubblica, luogo di confronto

Sta per approdare in Parlamento dopo aver avuto l’ok definitivo dal Consiglio dei ministri del 9 giugno un disegno di legge che istituisce la Conferenza della Repubblica, un nuovo modello organizzativo che assorbe al suo interno e sostituisce le attuali Conferenze, sedi di confronto, concertazione e attuazione del principio di leale collaborazione tra lo Stato e le autonomie regionali e locali. Come le precedenti anche la conferenza della Repubblica sarà incardinata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con riguardo al funzionamento della Conferenza, i decreti delegati dovranno disciplinare le modalità di votazione delle sedute, stabilire termini perentori per l'acquisizione dell'assenso delle autonomie regionali e locali sui provvedimenti del Governo, nonché disciplinare i casi di mancata partecipazione ovvero di astensione alla votazione alle sedute della Conferenza della Repubblica e delle Sezioni, secondo criteri di semplificazione e di celerità, stabilendo la validità della votazione sulla base dei presenti. Al fine di migliorare i lavori della Conferenza e delle Sezioni, si prevede: l'istituzione di commissioni permanenti politiche, suddivise per settori, con il compito di esprimere la propria posizione ai fini della deliberazione della sede plenaria e delle Sezioni; l'introduzione di una disciplina della fase istruttoria delle sedute della Conferenza della Repubblica e delle Sezioni svolta mediante le riunioni tecniche preparatorie; la costituzione di gruppi di lavoro nell'ambito della Conferenza della Repubblica e delle Sezioni, con compiti di approfondimento istruttorio tecnico e politico.

Congedi e permessi per i lavoratori dipendenti: le nuove misure

Il Consiglio dei Ministri del 9 giugno ha approvato in via definitiva il decreto legislativo per il riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi dei dipendenti sia pubblici che privati. Le modifiche introdotte ridefiniscono i criteri e le modalità per la loro fruizione e consentono di eliminare alcuni dubbi interpretativi sulle disposizioni vigenti fino ad oggi. Si tratta di un provvedimento che da un lato favorisce i lavoratori che ne fanno richiesta, dall'altro stabilisce importanti misure restrittive al fine di evitare abusi ed illeciti. Tra le novità: nel caso di interruzione spontanea o terapeutica della gravidanza successiva al 180° giorno dall'inizio della gestazione, come pure in caso di decesso del bambino alla nascita o durante il congedo di maternità, le lavoratrici hanno facoltà di riprendere in qualunque momento l'attività lavorativa, con un preavviso di dieci giorni al datore di lavoro, a condizione che il medico specialista del Servizio sanitario Nazionale o con esso convenzionato e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro attestino che tale opzione non arrechi pregiudizio alla loro salute. Per ogni minore con handicap in situazione di gravità la lavoratrice madre o, in alternativa, il lavoratore padre, hanno diritto, entro il compimento dell'ottavo anno di vita del bambino, al prolungamento del congedo parentale, fruibile in misura continuativa o frazionata, per un periodo massimo non superiore a tre anni, a condizione che il bambino non sia ricoverato a tempo pieno presso istituti specializzati, salvo che, in tal caso, sia richiesta dai sanitari la presenza del genitore.

Università: nuova normativa per bilanci e commissariamenti

Con l’obiettivo di dar vita ad un nuovo e più moderno sistema contabile che salvaguardi l’autonomia delle Università e garantisca, nel contempo, una rilevazione dei dati omogenea è stato approvato dal Consiglio dei ministri del 9 giugno uno schema di decreto legislativo per la revisione degli strumenti contabili, economico-finanziari e di controllo di gestione degli Atenei. Lo stesso Consiglio dei Ministri ha varato anche un secondo provvedimento che disciplina gli adempimenti e le procedure in caso di dissesto finanziario e nell’ipotesi di commissariamento di un Ateneo. Più in generale il nuovo sistema contabile si prefigge di salvaguardare l'autonomia economica e gestionale degli atenei, garantendo la rilevazione di dati omogenei che rendicontano le attività svolte anche al fine di comparazione e valutazione. Gli elementi di maggiore novità per il sistema disciplinati dal decreto sono: l'introduzione della contabilità economico-patrimoniale, l’introduzione del bilancio unico di ateneo, per cui il processo di predisposizione del bilancio di previsione e consuntivo degli atenei non sarà più frammentato nelle singole strutture dotate di autonomie finanziarie (dipartimenti e centri). Alle strutture con autonomia gestionale spetterà l'approvazione della loro proposta di budget economico e degli investimenti. Il nuovo sistema si pone, in sostanza, l'obiettivo di garantire la stabilità economica ed il controllo delle dinamiche della spesa, evidenziando con tempestività potenziali situazioni di criticità, che, nei casi più gravi, possono portare le università a dichiarare il dissesto finanziario (all'articolo 5 ,comma 4, lettera g), legge 30 dicembre 2010, n. 240).

Conciliazione vita e lavoro: i progetti finanziati e il nuovo bando 2011

I progetti di conciliazione tra famiglia e lavoro riceveranno, per il 2011, risorse finanziarie per 15 milioni di euro: lo prevede il nuovo bando di finanziamento presentato dal Sottosegretario alle politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi, durante una conferenza stampa tenuta l’8 giugno 2011 a Palazzo Chigi. Le richieste di finanziamento, redatte secondo le modalità previste dal nuovo avviso di finanziamento, potranno essere presentate entro il 13 luglio utilizzando l’apposita procedura informatica accessibile on line. Nel 2011 è prevista poi una seconda scadenza per il 28 ottobre. Con il nuovo bando, ha detto il Sottosegretario, sono stati stanziati 15 milioni di euro ed è stata ampliata la platea dei possibili beneficiari. Il 90% delle risorse è riservata al finanziamento del settore privato, purchè si tratti di datori di lavoro iscritti in un pubblico registro, il 10% è per il settore pubblico (aziende ospedaliere, universitarie, aziende sanitarie locali). Poter riaprire le procedure di selezione dei progetti consentirà a molti lavoratori con figli minori, disabili o anziani a carico, di conciliare meglio il loro tempo di lavoro con le responsabilità familiari, il che rappresenta per noi un grande successo nell’impegno continuo che dedichiamo a sostegno della famiglia. In base all’articolo 9 della legge 8 marzo 2000 n. 53, infatti, il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri eroga contributi in favore di aziende che intendano realizzare in favore dei propri dipendenti azioni positive orientate alla conciliazione tra vita professionale e vita familiare, con l’obiettivo di introdurre nuove modalità organizzative e gestionali dei tempi di lavoro.

Cominciamo con una introduzione

sì è parlato spesso di scuole di politica; se vogliamo portare le idee della Lega nella futura amministrazione bisogna conoscere cosa non ha funzionato in quella attuale e perchè. Bisogna sapere quali sono gli appetiti che la giunta attuale ha dovuto soddisfare. Bisogna sapere quali sono i danni che sono stati fatti e quelli in corso...
Per quanto riguarda i temi dell'urbanistica incomincerò a riportare, a scopo divulgativo, alcuni articoli sul tema. Molti sono scritti da Nicola dall'Olio che lavora al servizio agricoltura della provincia e che ha realizzato il film "Il suolo minacciato".
Si parte dall'invasione dei centri commerciali, che causano l'impoverimento e la ghettizzazione dei quartieri storici per arrivare alla grande bugia dell'ultimo PSC targato Burdett (che Vignali e Manfredi hanno presentato come innovativo rispettoso del territorio). Tra parentesi inserirò alcuni commenti.


Salvare la campagna per salvare la città
Le tra­sfor­ma­zioni del ter­ri­to­rio, del pae­sag­gio agra­rio, sono state sto­ri­ca­mente sem­pre gui­date da tra­sfor­ma­zioni dei pro­cessi pro­dut­tivi dell’agricoltura. La penul­tima grande tra­sfor­ma­zione, quella che ha por­tato alla per­dita delle pian­tate, dei campi con i filari albe­rati che incan­ta­vano i visi­ta­tori del nord-europa, è stata pro­dotta dalla mec­ca­niz­za­zione agri­cola, quindi da un pro­cesso interno all’agricoltura. L’ultima tra­sfor­ma­zione, quella che stiamo vedendo adesso, non viene più dall’interno del pro­cesso pro­dut­tivo agri­colo, ma dall’esterno, è la città che deborda dai suoi con­fini, che scop­pia, si spar­pa­glia e così facendo tra­sforma, o per meglio dire, sfi­gura la cam­pa­gna, è la rurur­ba­niz­za­zione, l’invasione dell’urbano nello spa­zio rurale, rima­sti fino  ancora agli anni ’70–80 (quando già si era chiusa la grande tra­sfor­ma­zione dovuta alla mec­ca­niz­za­zione) ambiti distinti con leggi e motori di cam­bia­mento pro­pri. Ora l’urbano ha sover­chiato il rurale, lo ha som­merso e disar­ti­co­lato. E in que­sta esplo­sione non solo scom­pare la cam­pa­gna, ma rischia di scom­pa­rire e morire la città, spal­mata in un’indistinta peri­fe­ria dove gli unici cen­tri di rela­zione e di aggre­ga­zione sociale diven­gono i cen­tri com­mer­ciali. Il rischio è l’atopia, la per­dita del senso del luogo, la defi­ni­tiva per­dita della pro­pria iden­tità (la morte dei quartieri storici, del piccolo commercio tradizionale, delle botteghe; si finirà con i ghetti razziali in stile americano) . Occorre fer­mare que­sto pro­cesso. Invertirlo prima che sia troppo tardi. Bisogna sal­vare la campa­gna, per potere sal­vare la città.

Emiliano Occhi

Il Pensiero Verde: Di Pietro Docet :"Totò l'immobiliarista"

Il Pensiero Verde: Di Pietro Docet :"Totò l'immobiliarista": "Q uando il tribuno di Montenero di Bisaccia lasciò la magistratura per entrare nel rutilante circo politico aveva due soli miseri immob..."

A Napoli è ancora emergenza rifiuti Proteste, roghi e blocchi sulle strade

Napoli - Caos monnezza con 2mila tonnellate in strada. Ancora proteste a Napoli e provincia legate al problema rifiuti. Nel corso della notte sono stati diversi i roghi appiccati ai cassonetti dell’immondizia e numerose le proteste attuate dai residenti rovesciando spazzatura in strada e bloccando il traffico. In via Domenico Padula, nel quartiere Pianura, circa 200 persone hanno sparpagliato la spazzatura lungo la carreggiata e ribaltato i cassonetti rendendo impossibile la circolazione di auto e motocicli. La situazione è tornata alla normalità soltanto dopo l’intervento delle forze dell’ordine e del personale Asia che ha provveduto a rimuovere i rifiuti.
Il centro soffoca Situazione analoga anche nel centro storico del capoluogo. Nella zona di Montecalvario i rifiuti sparsi in strada hanno provocato problemi di viabilità. Situazione di disagio anche in via Nicotera e in via San Giacomo, a pochi passi dal Comune. I cumuli di spazzatura sono, infatti, ben visibili. L’immondizia maleodorante sta anche generando il proliferarsi di insetti e ratti anche a causa delle alte temperature di questi giorni.
Napoli brucia Anche sul fronte degli incendi dolosi la situzione è critica. Diversi, nel corso della notte, i roghi appiccati ai sacchetti depositati in strada. Gli incendi dolosi domati dai vigili del fuoco hanno interessato non soltanto Napoli, ma soprattutto l’area flegrea (Quarto e Pozzuoli). Lavoro per i pompieri anche a nord del capoluogo campano. Il lavoro più imponente a Giugliano in Campania.

giovedì 16 giugno 2011

GIUSTIZIA USA - VERGOGNA iTALIA

Ecco un paio di casi indicativi di come funziona il sistema giudiziario degli Stati Uniti.

-Bernard Madoff (73 anni) è stato arrestato l'11 dicembre 2008 con l'accusa di aver truffato i suoi clienti causando un ammanco pari a circa 50 miliardi di dollari. Il 29 giugno 2009 (dopo meno di un anno) Madoff è stato condannato a 150 anni di carcere per i reati commessi.

-Dominique Strauss-Kahn, Direttore Generale del Fondo Monetario Internazionale, è stato arrestato a New York Il 14 Maggio 2011 con l'accusa di tentata violenza sessuale ai danni della cameriera di un hotel, e rischia una condanna fino a 25 anni di carcere. Il tribunale, in attesa del processo, ha concesso gli arresti domiciliari imponendo una sorveglianza armata 24 ore su 24 pagata dall'imputato e l’uso di un braccialetto elettronico, oltre al divieto di uscire senza il permesso del giudice.


Ecco invece alcuni esempi vergognosi di come "funziona" il sistema giudiziario italiano.


-Il Crac Parmalat fu scoperto alla fine del 2003. Il 4 maggio 2011 la Cassazione ha ridotto la precedente condanna riducendola ad otto anni ed un mese per aggiotaggio nei confronti di Calisto Tanzi. La Quinta Sezione Penale ha poi annullato senza rinvio la sentenza del 26 maggio 2010 per i reati contestati fino al 18 giugno 2003 per intervenuta prescrizione.

-Pietro Maso nel 1991 nella sua casa di Montecchia di Corsara (VR) uccise entrambi i suoi genitori con l'intento d'intascare subito la sua parte di eredità. Fu condannato a 30 anni di reclusione, scontata in carcere fino ad ottobre 2008, quando ha ottenuto il regime di semilibertà.

-Il 21 febbraio 2001 Erika De Nardo, che all'epoca aveva soltanto 16 anni, con il concorso dell'allora fidanzato Mauro "Omar" Favaro di 17 anni, uccise premeditatamente a colpi di coltello da cucina la madre Susanna "Susy" Cassini e, in quanto diventato un testimone scomodo, il fratello Gianluca De Nardo di 11 anni. Il 14 dicembre 2001 Erika De Nardo e Omar Favaro vennero condannati dal Tribunale dei Minori di Torino rispettivamente a 16 e 14 anni di reclusione. In seguito, le condanne sono state confermate, prima dalla Corte d'Appello di Torino il 30 maggio 2002 e poi, in via definitiva, dalla Corte di Cassazione il 9 aprile 2003.
Il 3 marzo 2010 Omar è uscito di prigione, avendo anche beneficiato dell'indulto e di sconti per la buona condotta. Nell'inverno tra il 2011 e il 2012 è prevista la scarcerazione anche di Erika, la quale, dopo aver conseguito la Laurea in Lingua e Letteratura Italiana nell'Aprile del 2009, ha dichiarato di voler rifarsi una vita costruendosi anche una famiglia.

-Angelo Izzo è noto soprattutto per essere stato uno dei tre autori del cosiddetto "massacro del Circeo", per il quale il 29 luglio 1976 fu condannato in primo grado all'ergastolo (condanna confermata anche nei due gradi di giudizio successivi). Izzo provò anche varie volte ad evadere. Nel gennaio 1977, tentò di evadere dal carcere di Latina assieme a Guido, prendendo in ostaggio il maresciallo delle guardie carcerarie, ma il tentativo non riuscì. Nel gennaio 1986, gli venne attribuito un tentativo di evasione dal supercarcere di Paliano. Il 25 agosto 1993, approfittando di un permesso premio, si allontanò dal carcere di Alessandria e riuscì ad espatriare in Francia. Venne poi catturato a Parigi a metà settembre ed estradato in Italia. Nel dicembre 2004, ottenne la semilibertà dal carcere di Campobasso, su disposizione dei giudici di Palermo, per andare a lavorare in una cooperativa. Il 28 aprile 2005, Izzo uccise Maria Carmela e Valentina Maiorano, all'epoca sotto protezione in provincia di Campobasso e rispettivamente moglie e figlia di Giovanni Maiorano, ex affiliato pugliese (poi pentito) della Sacra corona unita

-Marco Ahmetovic, rom di 22 anni, guidava il furgone della madre con un tasso alcolemico sei volte superiore al consentito.La sera del 22 aprile investì un gruppo di adolescenti di Appignano del Tronto che in scooter andava a prendere un gelato. I motorini presero fuoco, morirono in quattro.La Cassazione ha reso definitiva la condanna a sei anni, sei mesi e 20 giorni di reclusione per omicidio colposo.

I due esempi che ho riportato come esempio del sistema giudiziario statunitense sono sicuramente diversi da quelli italiani, ma sono indicativi di come in quel paese si possa parlare di condanne esemplari che, se confermate vengono fatte scontare. In molte occasioni sentiamo le notizie riguardanti a pene esemplari che vengono comminate negli USA, che in alcuni casi prevedono perfino la pena capitale. In italia invece è impossibile sentir parlare di condanne di quel tipo ed agli esempi di scarcerazioni scandalose che ho citato, se ne potrebbero aggiungere a centinaia.

Quando Berlusconi ha avvicinato Obama durante il G8, invece di lamentarsi della magistratura di sinistra, avrebbe dovuto chiedergli una copia dei testi relativi al “Common Law” (Sistema giuridico inglese in uso anche negli Stati Uniti) in modo da poterlo usare da esempio per introdurre la giustizia anche in italia. Per quanto riguarda il sistema giudicante, che è quello che il Premier intende rinnovare, c’era la riforma Castelli demolita dall’allora Ministro Mastella che poi è stato premiato dal PDL con un seggio in Europa.
di Marco Scaglia

Il bunga bunga dell’Italia dei Valori: politici dipietristi chiedevano sesso in cambio di posti di lavoro

Il partito degli onestoni, della legalità, dei super rispettosi della legge, degli ossessionati innamorati delle mosse delle procure trema. Ed è uno scandalo sessuale, con tendenze simili a quello dell’odiato Berlusconi, a far tremare Tonino Di Pietro e soci.
Tutto parte da un’inchiesta della procura di Bari: dagli atti e da una testimonianza emergerebbero ricatti e avances imposti a una ragazza da parte del senatore dell’Idv Pedica e del deputato dell’Idv Zazzera. Una trentunenne, assidua frequentatrice dei raduni Idv, sarebbe stata costretta a prestazioni sessuali in cambio di favori e promesse di lavoro visto che la donna viveva difficoltà economiche in quel periodo.
Ecco alcuni stralci della denuncia
-i due avrebbero iniziato, in tempi diversi, “a compulsarla con insistenti inviti e richieste di appuntamenti al di fuori dell’ordinaria attività politica”
-Zazzera “avendone carpito lo stato di necessità continuò a tempestarla di telefonate e sms con ripetuti inviti a incontri clandestini”, svoltisi all’hotel A. di Massafra (Taranto) “dal maggio 2009 all’ottobre 2009″. Circostanze, recita la denuncia, che “si possono evincere benissimo dai registri presenze del suddetto albergo”, e che comprenderebbero la promessa di Zazzera alla donna “di farle ottenere un posto di lavoro presso l’ufficio legislativo del Parlamento
-l’onorevole “chiedeva favori sessuali”, e la donna, “proprio perché versava in gravi difficoltà accettò di accondiscendere alle richieste”
-Zazzera disse che “se avesse voluto guadagnare definitivamente il ruolo, avrebbe dovuto dedicare le medesime attenzioni sessuali al senatore Pedica”
-”la donna accettò ed ebbe, nel dicembre 2009, un rapporto sessuale con il senatore”. E sarebbe stato il preludio di un ulteriore appuntamento, “sempre a fini sessuali, nel gennaio 2010″

Figlia di parlamentare comunista, precaria e guadagna 1800 euro al mese

Sta facendo un esageratissimo scalpore la risposta non oxfordiana di Brunetta (qui il video) a un gruppo di presunti precari che interrompono un convegno a cui partecipava il ministro. Titoloni di giornali, polemiche a non finire, insulti a valanga su Brunetta. Bene sapete chi è la precaria che sale sul palco, a nome dei precari, per iniziare l’ennesimo attacco propagandistico al governo di centrodestra?
Si chiama Maurizia Russo Spena, 39 anni, figlia di Giovanni Russo Spena, esponente ultracomunista, deputato nel 1987 con Democrazia Proletaria, nel 1992 con Rifondazione Comunista, nel 1996 senatore per L’Ulivo, nel 2001 deputato e vicecapogruppo sempre per Rifondazione. Insomma la figlia di un privilegiato che per 20 anni ha fatto il parlamentare, ottenendo grossi emolumenti per un’attività misera.
La signora inoltre non fa mistero di essere sì una precaria ma di guadagnare la modica cifra di 1800 euro mensili da 5 anni, gentilmente donati dall’Agenzia Italia-Lavoro del Ministero del Welfare. Una precaria di lusso, una comunista chic, sempre in giro per proteste, manifestazioni e raduni con un megafono in mano e tanta voglia di fare propaganda…

Aggiornamento notizie Segreteria On. Rainieri

Segretaria Particolare On. Fabio Rainieri


RAINIERI (LEGA), BENE FINANZIAMENTO A FESTIVAL VERDIANO 15/06/2011

"Un sentito ringraziamento al presidente della Commissione Bilancio della Camera, Giancarlo Giorgetti, per essere riuscito a recuperare i fondi a favore del Festival Verdiano come richiesto anche dalla mia proposta di legge.
Si tratta dello stanziamento di un milione di euro per i prossimi tre anni a favore del Regio Teatro e di 2,5 milioni - sempre per i prossimi tre anni -, a favore del Comitato.
Ora, in attesa del passaggio definitivo in Commissione Cultura ci si auspica che parte dei finanziamenti previsti per il Comitato siano 'girati' al Regio Teatro".

Lo afferma Fabio Rainieri, parlamentare parmigiano della Lega Nord a seguito del voto odierno in Commissione Bilancio a Montecitorio.
CONTRAFFAZIONE: RAINIERI (LEGA), GALERA PER IMPRENDITORI DEL FALSO 15/06/2011

“Il sequestro di oltre 700 milioni di articoli di bigiotteria contraffatti e potenzialmente pericolosi per la salute effettuato dagli uomini della Guardia di Finanza tra Padova e Milano, è solo l’ultimo in ordine di tempo, ma ci spinge a un’attenta riflessione”.
Così Fabio Rainieri, parlamentare della Lega Nord e capogruppo del Carroccio nella commissione contro la Contraffazione commenta l’operazione delle Fiamme Gialle di Padova che, oltre al sequestro del materiale, hanno messo i sigilli a un enorme emporio di import export nel comune di Milano in zona cimitero monumentale.
“Ancora una volta – ha aggiunto Rainieri -, il mio ringraziamento va alle forze dell’ordine che hanno messo la parola fine al commercio di questi articoli di bigiotteria privi dei requisiti necessari per la vendita, ma questo adesso non basta più. Per questo torno a invitare il Parlamento ad adottare in breve tempo norme stringenti che prevedano pene severissime per chi cerca di arricchirsi ai danni dei consumatori e dei produttori onesti”.
“In un emporio di Padova gestito da un’imprenditrice asiatica, la Gdf ha rinvenuto 9.000 articoli di gioielleria che venivano spacciati per argento 925 e che, invece, erano realizzati in una lega rame/zinco con rivestimento galvanico in nichel. Un materiale che potrebbe rivelarsi nocivo per la salute e pericoloso per il consumatore finale. Ecco perché alla tolleranza zero delle forze dell’ordine deve essere affiancata la tolleranza zero della nostra normativa. Chi fa il furbo sulla pelle dei consumatori deve andare a riflettere ‘al fresco’ per un bel po’ di tempo sulla sua  strana idea di impresa”.


ALLUVIONE PARMA: RAINIERI (LEGA), INTERVENTI RAPIDI A SOSTEGNO ZONE COLPITE 13/06/2011
"Muoversi velocemente a sostegno delle popolazioni parmigiane duramente colpite dall'alluvione e verificare a fondo quanto accaduto per identificare eventuali responsabili".
Cosi' Fabio Rainieri, parlamentare parmigiano della Lega Nord interviene a seguito dell'alluvione che si e' abbattuta pesantemente sulla provincia di Parma.
"A differenza di chi ha fatto a gara per intervenire mediaticamente per primo in merito a questa calamita' che si e' abbattuta sulle nostre terre - spiega Rainieri -, abbiamo preferito prima renderci conto della reale gravita' della situazione e cercare di capire se, al di la' delle dichiarazioni di intenti, fosse possibile intervenire direttamente".
"Proprio per questo - conclude - assicuriamo ai Comuni colpiti il nostro immediato intervento e la nostra vicinanza. Personalmente mi faro' portavoce della situazione presso il Governo e gli uffici competenti della Presidenza del Consiglio affinche' si intervenga velocemente e in maniera efficace. Nel contempo chiedero' che chiarezza sia fatta per capire esattamente le cause di quanto accaduto e mettere in luce eventuali responsabilita'".


Ufficio Stampa On Rainieri

Consumo di territorio a Parma, sempre a scopo informativo (le parole chiave sono sempre le stesse: nuovi centri commerciali; nuove urbanizzazioni; balle raccontate ai cittadini sulla green city e altre varie amenità)

Come Paolo di Tarso sulla strada di Damasco, la Giunta comu­nale di Parma, con in testa il sin­daco e l’assessore all’urbanistica, pare essere stata colta da improv­visa quanto radi­cale con­ver­sione. Dopo avere deva­stato il ter­ri­to­rio a colpi di beto­niere e cemento con lo stesso zelo e con­vin­zione con cui San Paolo per­se­gui­tava i primi cri­stiani, la Giunta, forse fol­go­rata dalla crisi edi­li­zia e dalla mon­ta­gna di debiti che lei stessa ha con­tri­buito a creare, abban­dona il pro­prio credo di dere­go­la­men­ta­zione urba­ni­stica e di illi­mi­tata espan­sione urbana, per abbrac­ciare una fede nuova, dia­me­tral­mente oppo­sta, all’insegna del con­sumo di suolo zero, della soste­ni­bi­lità e della riqua­li­fi­ca­zione dell’esistente.
Lo fa pre­sen­tando a soli 4 anni di distanza dall’approvazione del PSC di Ubaldi, un nuovo PSC che, a detta del Sindaco, pun­terà ad una cre­scita qua­li­ta­tiva e non più solo quan­ti­ta­tiva della città: “Dall’espansione verso nuovi con­fini l’obiettivo sarà in asso­luto la riqua­li­fi­ca­zione di quanto è già costruito. E la nostra idea di par­tenza è di non pre­ve­dere più il con­sumo di nep­pure un metro di ter­reno agri­colo che non fosse già pre­vi­sto negli stru­menti urba­ni­stici in vigore.” [Gazzetta di Parma 24-05-2011] 
Per quanto arrivi con ritardo, quando il ter­ri­to­rio e la stessa orga­niz­za­zione urbana sono già stati pro­fon­da­mente e irre­ver­si­bil­mente com­pro­messi, que­sta con­ver­sione non potrebbe che essere accolta con favore se rispon­desse ad un reale e con­vinto supe­ra­mento dei prin­cipi (?) che hanno fin qui ispi­rato la poli­tica urba­ni­stica comu­nale. Molti fatti di con­te­sto, taciuti dai comu­ni­cati stampa, por­tano però a dubi­tare dell’autenticità della con­ver­sione e a rite­nerla piut­to­sto un’operazione oppor­tu­ni­stica e di fac­ciata, l’ennesimo stra­ta­gemma comu­ni­ca­tivo teso ad inter­cet­tare e blan­dire la sen­si­bi­lità emer­gente dell’opinione pub­blica su que­sti temi, più che a cam­biare dav­vero la dire­zione di mar­cia dell’amministrazione.
Poco più di un anno fa l’Assessore all’Urbanistica aveva dato prova del suo credo di ferro nelle poli­ti­che di espan­sione urbana negando l’evidenza degli allar­manti dati di con­sumo di suolo in pro­vin­cia di Parma pub­bli­cati da Il sole 24 ore e van­tan­dosi anzi di avere final­mente “aperto il rubi­netto” agli appe­titi immo­bi­liari tenuti, a suo dire, troppo a freno dalla pre­ce­dente ammi­ni­stra­zione. A dispetto dei comu­ni­cati che vor­reb­bero fare cre­dere il con­tra­rio, la poli­tica urba­ni­stica del rubi­netto aperto è quella che tut­tora con­ti­nua a prevalere.
Mentre il sin­daco cele­bra il nuovo PSC a con­sumo di suolo zero, è infatti in fase di appro­va­zione in Consiglio Comunale una variante del PSC vigente che pre­vede un dilu­vio di nuove aree com­mer­ciali per la grande distri­bu­zione che som­mate a quelle già auto­riz­zate por­te­ranno la poten­ziale super­fi­cie di ven­dita all’incredibile valore di 413.000 mq, quat­tro volte la super­fi­cie del 1999.
Nel frat­tempo si posa la prima pie­tra del pro­getto Parma Social hou­sing, 852 nuovi alloggi popo­lari che ver­ranno rea­liz­zati ex-novo su un’area di 60.000 metri qua­drati, quando sarebbe stato pos­si­bile otte­nere il mede­simo risul­tato sfrut­tando l’enorme stock di appar­ta­menti inven­duti attra­verso un accordo con i costrut­tori. Stessa ope­ra­zione si intende com­piere con ilWCC (Welfare Community Centre), dove invece di recu­pe­rare e riqua­li­fi­care le strut­ture socio-sanitarie esi­stenti, si pro­getta di accor­pare tutto in un nuovo quar­tiere occu­pando ulte­riore ter­reno libero e distrug­gendo, fra le altre cose, un’azienda viti­vi­ni­cola con una sto­ria plu­ri­de­cen­nale rima­sta mira­co­lo­sa­mente intatta alle porte della città.
Con note­vole sprezzo del ridi­colo, si dichiara poi di non volere più costruire al di fuori del cer­chio delle tan­gen­ziali e allora ci si domanda chi abbia scelto e auto­riz­zato l’enorme espan­sione in fase di rea­liz­za­zione attorno al Campus e la costru­zione dei con­do­mini a 6 piani che cam­peg­giano all’inizio di Via Langhirano occlu­dendo una delle ultime visuali del mar­gine appen­ni­nico. Così come ci si domanda chi abbia pro­mosso la cre­scita abnorme di fra­zioni come Vicofertile e San Prospero che nel giro di 3 anni sono più che rad­dop­piate dive­nendo quar­tieri dor­mi­to­rio senza ade­guati ser­vizi e infrastrutture.
Ma il segno più evi­dente che non si sta facendo sul serio e che si sta assi­stendo all’ennesimo comu­ni­cato pro­pa­gan­di­stico scol­le­gato dalla realtà sono le stesse parole del sin­daco ripor­tate ad ini­zio arti­colo. Nel nuovo PSC non ven­gono infatti rimesse in discus­sione le iper­tro­fi­che e scon­si­de­rate pre­vi­sioni di espan­sione urbana inse­rite in quello pre­ce­dente, pre­vi­sioni che con­sen­ti­ranno di occu­pare altri 2.000 ettari di ter­reno agri­colo solo che vi sia domanda di mer­cato, alla fac­cia del con­sumo di suolo zero.
Di una cosa biso­gna però dare atto al sin­daco e alla sua ammi­ni­stra­zione: pur arri­vando con qual­che mese di ritardo rispetto al sin­daco di Firenze Matteo Renzi, al pari suo, hanno saputo cogliere il ritorno media­tico e di con­senso che la pro­mo­zione, anche solo di fac­ciata, di una poli­tica urba­ni­stica a con­sumo di suolo zero può ormai garan­tire. Purtroppo, altre forze poli­ti­che locali, che avreb­bero tutte le ragioni per fare di que­sto argo­mento un cavallo di bat­ta­glia, para­liz­zate come sono da una cro­nica crisi di iden­tità e dai timori di distur­bare i poteri forti della città, segui­ranno ancora una volta al traino.

mercoledì 15 giugno 2011

Consentitemi uno sfogo personale !!

Signori, prima di arrivare a coinvolgere tutti gli amici del Sindaco in “battibecchi” inutili ........

pubblicata da Varricchio Raffaele il giorno martedì 14 giugno 2011 alle ore 23.54

Signori, 
prima di arrivare a coinvolgere tutti gli amici del Sindaco in “battibecchi” inutili, vorrei precisare, più brevemente possibile, che la motivazione da cui è nata la mia presenza in questi post nasce tutta da una ferma contestazione fatta al Sig. Grassi sulle dichiarazioni fatte alla Gazzetta di Parma “palesemente strumentalizzate” (anche se lui le chiama “opinioni”) in seguito alla vicenda della serie di furti perpetrati a Bianconese in cui ho sorpreso tre persone (cittadini stranieri pluripregiudicati) al quinto tentativo di furto in abitazione, in ora notturna, in cui la gente per bene dorme (illusoriamente) tranquilla nei propri letti e che ha portato all’arresto di uno dei tre ferito ad una gamba da uno dei colpi di pistola da me esplosi nella concitata e non semplice situazione. Nell’articolo lo stesso Sig. Grassi scrive di una pericolosa deriva dei cittadini in una fantomatica “giustizia fai da te”, dove prima di tutto dimentica che lo scrivente fa il Poliziotto di mestiere. Poi “ovviamente” se la prende con i patti di stabilità del Governo invece di dichiarare solidarietà a un cittadino che, poliziotto o no, è intervenuto a suo rischio e pericolo al solo scopo di impedire l’ennesimo reato. Preciso questo, per chi avvertisse il bisogno di solidarizzare ulteriormente col Sindaco e per quelle intervenute senza conoscerne i gravi e sicuramente le personali e dolorose motivazioni che hanno dato l’ imputt a sterili polemiche probabilmente lasciate creare a doc per distogliere l’attenzione da altre più scomode situazioni. Al Sindaco ho semplicemente contestato quanto sopra e l’ho invitato a tener fede alle promesse in campagna elettorale in fatto di sicurezza, per esempio ancor prima delle legittime esigenze territoriali del PSC, peraltro così tanto discusso e contestato !!!
Cordialmente ringrazio per l’attenzione

Raffaele Varricchio -Fontevivo-

Siamo in Europa o no !!!

Percepisco con un certo fastidio il tentativo in buona parte riuscito della sinistra politica di impadronirsi della causa sull'ambiente. Non corrisponde alla realtà; questa loro analisi è demagogica ed ipocrita. E' evidente e dimostrabile, ad esempio, che il 57% degli elettori che hanno votato contro il nucleare, compreso il sottoscritto, non è composto solo da abituale elettorato di sinistra. Per amare l'ambiente o per non condividere il nucleare, o temerlo, non è affatto necessario essere di ideologia comunista o post comunista. Senza coloro che hanno votato NO, pur consapevoli di alzare il quorum a favore del SI, la validità della consultazione sarebbe stata messa in discussione seriamente. Il nostro ministro dell'ambiente in carica non ha mostrato nessun talento degno di essere definito tale, anche questo ha contribuito a diffondere nell'opinione pubblica il convincimento che "ambiente" uguale "sinistra". 

Alcuni temi di vitale importanza e precedenza per la qualità della nostra vita non devono avere colore politico. Comprendere questo principio sarebbe già un piccolo passo in avanti per usare il buon senso e spingere governo e opposizioni a collaborare su progetti per il futuro. Alle generazioni che verranno non interesserà un fico secco dei nostri litigi isterici tra partiti; ai nostri figli interesserà sapere cosa abbiamo fatto noi per salvaguardare la terra! 

Altro ci sarebbe da reclamare sui referendum "localizzati" e provinciali. Siamo o no in Europa? E allora perchè ogni Stato pensa al proprio giardinetto? Che razza di logica c'è nella gestione dell'Europa se in un paese ci sono centrali atomiche e in altri no? Bah.



di Marco Chierici

lunedì 13 giugno 2011

La vittoria dell'ipocrisia più bieca !!!

Avanti, andiamo tutti in piazza a festeggiare coi kompagni!

Cosa dobbiamo festeggiare? Come ragazzi non lo sapete...hanno vinto i SI!

Hanno abrogato il Nucleare! E non importa se lo aveva già fatto il Governo!
Hanno abrogato il Legittimo Impedimento! E non importa se sarebbe comunque decatuto 10 giorni dopo la data in cui viene abrogato dal referendum!
L'acqua rimarrà pubblica! E non importa se l'acqua è un bene demaniale e quindi non può essere venduta né comprata..ma semplicemente data in gestione come già accade nella maggior parte d'Italia. Senza contare che ora con la vittoria dei SI le bollette aumenteranno!

E poi dobbiamo festeggiare un'altra grande vittoria, con il raggiungimento del quorum Di Pietro&Comitato si intascheranno 1 milione 40 mila euro..soldi nostri ovviamente! Hanno detto che li daranno in beneficenza...dai che magari ci pagano le bollette dell'acqua....!

Dai forza tutti in Piazza !!!!