condividi

Condividi

giovedì 14 marzo 2013

Non so se ridere o piangere !!!...ma il nostro paese è questo...

Non so se ridere o piangere !!!...ma il nostro paese è questo...

GIULIANO AMATO, Stefania Craxi lo chiama con disprezzo “il professore”,


GIULIANO AMATO, Stefania Craxi lo chiama con disprezzo “il professore”, FORSE DA QUANDO SI INVENTò NON SI SA COSA PER NON ANDARE AL FUNERALE DI SUO PADRE.

Docente universitario, militante del Psi, nell’89 ne diventò vicesegretario. Eletto deputato nell’83, 1987, 1992 per il Psi, fu sottosegretario alla presidenza del Consiglio nei due governi di Bettino Craxi (1983-1987), vicepresidente del Consiglio e ministro del Tesoro con Giovanni Goria (1987-1988), ministro del Tesoro con Ciriaco De Mita (1988-1989). Presidente del Consiglio dal 28 giugno 1992 al 22 aprile 1993 fu poi presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ministro per le Riforme istituzionali e poi del Tesoro nei due governi di Massimo D’Alema (1998-2000), di nuovo presidente del Consiglio dal 25 aprile 2000 fino alla fine della XIII legislatura. Eugenio Scalfari lo soprannominò “Dottor Sottile”, appellativo che gli è rimasto nel tempo. Detto anche “Topolino” o “Eta Beta”. Socialista di area, si iscrisse al partito «nel 1957-58 dopo i fatti di Ungheria. Per un breve periodo a Lucca passai al Psiup, però qualche mese dopo tornai al Psi. Negli anni Settanta ero tra gli intellettuali che si occuparono della rivista Mondo Operaio, una grande pubblicazione di revisione critica dell’ideologia di sinistra». Eletto segretario Craxi, fece parte del gruppo d’opposizione di Antonio Giolitti, «ma in seguito, cambiai idea. Nel 1982 dissi che aveva difetti ma che era “meglio prendere il Craxi per le corna”, accettarne qualità e difetti».
• «È vero, facevo il consigliere del principe. Producevo idee destinate alla testa di un altro. E non sempre mi curavo di dove andavano a finire».
• Nel 1992, essendo presidente del Consiglio, affrontò con la massima energia il problema dei nostri conti pubblici disastrati varando una finanziaria da 93 mila miliardi di lire (su cui vedi anche CIAMPI Carlo Azeglio) e decretando un prelievo improvviso del 6 per mille su tutti i depositi bancari (effettuato nella notte tra il 9 e il 
10 luglio 1992 ). Con un protocollo d’intesa tra il governo e le parti sociali il 31 luglio 1992 abolì la “scala mobile”, il sistema di aggiornamento automatico rispetto al costo della vita della retribuzione da lavoro dipendente.
• Sempre nel luglio 1992 lanciò l’operazione “Vespri Siciliani” in risposta agli attentati mafiosi ai giudici Falcone e Borsellino. Furono spediti in Sicilia ventimila soldati.
• Di quel suo governo, anche il cosiddetto “decreto salva-ladri” (
5 marzo 1993, decreto Conso), emesso in piena Tangentopoli (vedi anche BORRELLI Francesco Saverio e DI PIETRO Antonio): «Depenalizzazione per il finanziamento illecito dei partiti ed estensione del patteggiamento ai reati di concussione e corruzione. Decreto che sarà precipitosamente ritirato dopo la clamorosa protesta in tv del pool milanese» 
Stefania Craxi lo chiama con disprezzo “il professore”, è il paradosso del craxismo che viene in soccorso della sinistra aggredita dall’amico di Craxi, Silvio Berlusconi. Ed è per giunta il craxismo senza la zavorra della questione morale, di Tangentopoli, il craxismo ridotto al suo osso politico: un pericolo mortale tanto per la sinistra postcomunista quanto perBerlusconi. La prova, infine, che non c’è Storia senza “tradimento”, dai tempi di Eva a quelli di Amato» 

fonti web
www.ilpensieroverde.com

Quella notte del ’92 in cui Giuliano Amato prelevò dai conti correnti degli italiani. Senza avvisare.


Quella notte del ’92 in cui Giuliano Amato prelevò dai conti correnti degli italiani. Senza avvisare.

9-10 luglio 1992. La notte in cui il governo Amato prelevò il sei per mille da tutti i depositi bancari. Tutti. Una data che in molti ricordano e che è tornata in auge proprio oggi, dal momento in cui è cominciata a circolare la notizia delle intenzioni di un prelievo forzoso da parte dell’attuale governo sul modello di quello avvenuto nel 1992.
In realtà il Consiglio dei Ministri che si è concluso stasera ha escluso tale possibilità: nessun prelievo sui conti correnti né interventi sul patrimonio. Per ora è stato approvato un maxi-emendamento al ddl di stabilità, attualmente all’esame in Senato, ma non è ancora tramontata l’ipotesi di un decreto legge, su cui però sarebbe contrario il capo dello Stato Giorgio Napolitano.
In ogni caso, domattina alla pre-riunione del G20 a Cannes, al cospetto di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy stranamente assurti al rango di arbitri supremi (ma con quali meriti?), Berlusconi avrà perlomeno un documento da esibire.
Scampato il pericolo dell’”esproprio” dei risparmi in banca, vale la pena ricordare quando e come è avvenuto l’ultimo prelievo forzoso, con la sinistra al governo, premier Giuliano Amato.
Nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1992 il governo di allora attuò un prelievo improvviso del 6 per mille su tutti i conti correnti, senza alcuna avvisaglia. L’autorizzazione arrivò tramite un decreto legge di emergenza emanato addirittura il giorno dopo: l’11 luglio.
Era un momento di crisi (strano, non c’era Berlusconi), la lira era aggredita dalla speculazione, i mercati si accanivano e bisognava fare qualcosa.
Quel qualcosa si è tradotto in un decreto intriso di misure tra le più disparate. Aumento dell’età pensionabile, patrimoniale sulle imprese, “minimum tax”, ticket sanitari, tassa sul medico di famiglia, imposta straordinaria sugli immobili pari al 3 per mille della rendita catastale rivalutata.
Il prelievo sui conti correnti, in assoluto la più impopolare tra le manovre contenute nel decreto, portò alle casse dello Stato 11.500 miliardi di lire.
L’imposta “straordinaria” sugli immobili ben presto si rivelò ben poco straordinaria, ma diventò l’Ici, abolita solo nel 2008 dal governo Berlusconi, ben 16 anni dopo. Ecco come è nata la tassa più odiata e considerata iniqua dagli italiani.
In totale, manovra di luglio più finanziaria del ’92 furono un salasso da centomila miliardi di vecchie lire. Ma non servì a nulla: oltre ai danni di un’economia italiana sull’orlo della recessione, la beffa della lira costretta ad uscire dal Sistema Monetario Europeo. Tre mesi dopo quella manovra di luglio, Giuliano Amato si dimise lasciando lo scranno a Carlo Azeglio Ciampi.
Corsi e ricorsi storici, ma la sostanza non cambia: c’è chi oggi paventa la possibilità di prelevare sui conti correnti, suscitando indignazione, e poi non lo fa. E chi ieri l’ha fatto senza neppure dirlo.

 "Siamo sommersi di macerie. Il cittadino, con i suoi diritti, non è in alcun modo tutelato dallo Stato. Nel 2012 hanno chiuso mille imprese italiane ogni giorno. Il 65% delle famiglie italiane hanno un reddito inferiore al necessario. La disoccupazione giovanile a gennaio è balzata al 38,7%, ai massimi dal 1992. Quasi la metà dei pensionati italiani riceve ogni mese meno di mille euro e uno su dieci non arriva nemmeno a 500 euro al mese. Giuliano Amato, due volte presidente del consiglio, vive su un altro pianeta, dorato. Tra pensione e vitalizio ha diritto a 31.000 euro lordi mensili. Non capisce neppure le critiche che gli vengono rivolte dato che "il vitalizio lo giro mensilmente a una comunità di assistenza" e "ho quindi soltanto la pensione, che è al netto poco più di 11mila euro". Non capisce perchè "tutti sono indignati per i vitalizi e pretendono che vengano elargiti solo al compimento dei sessantacinque anni di età. Un trentenne eletto in Parlamento, dopo due mandati, cioè a quarant'anni, che cosa dovrebbe fare mentre aspetta di compiere i sessantacinque?". Una sola risposta, esimio Professore Giuliano Amato, nonché FUTURO ASPIRANTE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, mettersi in coda a milioni di Italiani e andare a lavorare, ritornare a lavorare, ammesso che lo trovi. "

fonti web
www.ilpensieroverde.com

Non so se ridere o piangere !!!...ma il nostro paese è questo...

ASPIRANTE FUTURO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA !!!???

Vi ricordate di Giuliano Amato
Da premier e ministro dei governi della sinistra diede il via alla riforma delle pensioni più sanguinaria della storia repubblicana.
Nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1992 il governo di allora attuò un prelievo improvviso del 6 per mille su tutti i conti correnti, senza alcuna avvisaglia. L’autorizzazione arrivò tramite un decreto legge di emergenza emanato addirittura il giorno dopo: l’11 luglio.
Tagliò le pensioni di tutti gli italiani, perché “così non si può andare avanti”, diceva nel 1992. E via alla riforma, per punire gli italiani. 
 Amato OGGI può contare sulla pensione da ex professore universitario e quella da ex parlamentare. In più, l’ex premier e ex ministro, è presidente della Treccani e senior advisor di Deutsche Bank. Complimenti!!!

Di seguito oggi è con piacere che pubblichiamo la R.R, ricevuta da uno studio legale romano di diffida e rimozione del post originale pubblicato in rete in quanto contenente (a loro dire) riferimenti in cifre sulla sua pensione e sul suo vitalizio  ritenute false,diffamatorie ed errate.



fonti web
www.ilpensieroverde.com

rassegna 13 febbraio 2013

rassegna 13 febbraio 2013

martedì 12 marzo 2013

Bologna, biglietti bus, Bernardini (LN): “Regione, stop storno totale delle fatture a Coopertone”

Bologna, biglietti bus, Bernardini (LN): “Regione, stop storno totale delle fatture a Coopertone”