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venerdì 8 aprile 2011

“l’apologia di comunismo”


Polonia vieta “l’apologia di comunismo”: pena fino a 2 anni per una bandiera rossa

falcemartello
Il governo polacco dichiara guerra al suo passato comunista e lo fa vietandone i simboli ancora presenti per le strade: addio dunque alle bandiere rosse e a poster e gadget con falce e martello.
Cadute da 20 anni le statue di Lenin, Varsavia vuole punire i nostalgici che rischiano fino a due anni di carcere: secondo la modifica dell’articolo 256 del codice penale, (revisione già passata in Senato), che potrebbe entrare in vigore entro il prossimo anno dopo la firma di lunedì del presidente Kaczynski, saranno vietati: «La produzione, distribuzione, vendita, o possesso, in stampa o in registrazione, di tutto ciò che possa rappresentare simboli fascisti, comunisti o un qualsiasi altro tipo di simbolo totalitarista».
«Nessun simbolo del genere ha ragion d’esistere in Polonia, perché questi sono simboli di un sistema genocida che dovrebbe essere paragonato al nazismo», ha commentato l’ex presidente Jaroslaw Kaczynski, fratello gemello dell’attuale.
Lo storico polacco Wojciech Roszkowski però spiega: «Il comunismo (per più di 40 anni al governo, ndr) è stato terribile, un sistema totalitario, basato sulle bugie, con una propria polizia segreta, che ha fatto milioni di vittime; fu simile al Nazionalsocialismo, e non c’è assolutamente alcuna ragione di trattare questi due sistemi, con i loro simboli, in maniera differente».

martedì 5 aprile 2011

Non tagliamo gli sprechi, ma li rimpolpiamo.

Aveva esordito con la celebre frase “taglio agli sprechi e non ai servizi”, ed invece in realtà i tagli si ci sono stati  ma non agli sprechi bensì ai servizi con la chiusura di 18 ospedali ed il conseguente venir meno di oltre 2200 posti letto. Ma assodato questo triste dato, la cosa che desta maggior scalpore è l’aumento degli sprechi sperperando ben 350.000 euro l’anno per 4 collaboratori del governatore della regione Puglia.Ebbene sì stiamo parlando di Nichi Vendola che “donerà” 350.000 euro a 4 consiglieri, che si badi, non hanno nulla a che vedere con gli eletti consiglieri ma bensì di figure esterne che dispensano preziosissimi consigli, suggerimenti al Presidente della Regione, dunque si tratta di consulenti esterni, ma non finisce qui poiché oltre ad essere retribuiti con uno stipendio dalla modica cifra di 7000 euro al mese, sempre questi abilissimi consiglieri godono di tanti benefici extra, legati al rimborso spese della loro collaborazione, come spese di ristorazione, di trasporto, di alloggio!Attualmente il Governatore si avvale della collaborazione di un solo “consigliere”, ovvero dell’avvocato Mimmo Clarizio, ma la cosa che sorprende è che è stata prevista una variazione di 80.000 euro perché si è notato che i posti vacanti erano 3, dunque lanciando un chiaro messaggio: è vero che oggi ci sono 3 posti vacanti ma non rimarranno tali poiché saranno in un futuro molto immediato riempiti!

Mi chiedo due cose: è normale sperperare tanto denaro pubblico, e dunque nostro, per riempire posti vacanti, assolutamente legittimi in quanto previsti, ma che comunque si rivelano superflui in quanto sono previste determinate figure che non lasciano intravedere alcuna utilità di questi fidati consiglieri? Se già la Regione si avvale dell’Avvocatura di Stato a cosa serve nominare un proprio fidato avvocato? Se già la Regione si avvale di assessori, dirigenti, tecnici, una enorme squadra di persone al suo seguito, cosa serve andare ad assumere altra gente solo perché prevista da un’antica consuetudine? Non era forse il caso di dimostrare cogliendo la palla al balzo un segno di cambiamento, una ventata di freschezza, di diverso, da chi continua a dire che la politica è investita da vecchi interessi e che all’interno di essa mai nulla cambierà? Quanta gente fatica ad arrivare alla terza settimana, ed anziché risparmiare questo sperpero di denaro il governatore sceglie di “buttare dalla finestra” queste somme che potevano essere tranquillamente risparmiate ed utilizzate diversamente.

A volte ci si nasconde dietro a degli immensi paroloni, dietro a dei discorsi che la gente comune fatica a comprendere, e che addirittura neanche gli addetti ai lavori riescono a capire il reale significato, ma per dire cosa? Per spiegare che? Niente se non l’assoluta inefficienza a svolgere un ruolo, a portare avanti un programma che in un passato non antico si era decantato a tutta la popolazione pugliese. Mentre si decide di girovagare l’Italia in lungo ed in largo per preparare la semina, mentre si decide di recarsi all’estero per acquistare maggiore visibilità e consensi, c’è un territorio, una regione, la nostra amata Puglia che soffre, che tentenna e fatica moltissimo a mantenere il passo di altre regioni e questo solo perché c’è chi si diverte a fare carriera sulle spalle dei nostri cittadini. Per quanto mi riguarda questo è uno dei peggiori esempi di sprechi, perché si decide che se la legge prevede 4 figure è giusto che ci siano senza far prevalere la logica del buon senso e della responsabilità, sarebbe stato più giusto risparmiare queste somme se superflue, ma la cosa peggiore è che questo allontana la gente dalla politica, perché se si chiedono sacrifici alle famiglie in questi periodi di crisi non è possibile poi mandare questi messaggi e questi segnali alle stesse famiglie!

La logica che è prevalsa è: Noi non tagliamo li sprechi ma li rimpolpiamo

MA VAFFANCULO !

http://www.youtube.com/watch?v=JfhJsu7In18&feature=player_embedded#at=30


 
QUESTO BREVE MA ELOQUENTE FILMATO DI 2 MINUTI RAPPRESENTA QUELLA CHE E' L'UMILTA' ESEMPLARE Di ALCUNI (molti) IMMIGRATI.
 SI, QUELLI CHE DOVREMMO ACCOGLIERE A BRACCIA APERTE,
 MA VAFFANCULO !
fatelo vedere a chi parla ancora di razzismo in Italia. O a chi sostiene che non siamo abbastanza ospitali.
 Io, ma questa è la mia opinione personale, li avrei spazzati via con gli idranti da dove sono venuti...in mare

lunedì 4 aprile 2011

Ragazzi fatevi una risata !!!!!

MERITOCRAZIA !!!

foto-1--copia-21.JPGOgni anno sempre la stessa storia. Il sessantottismo, quel particolare modo di intendere la società e la scuola nato nel 68, ha prodotto più danni che benefici. La mentalità del “6 politico” e la penalizzazione degli studenti meritevoli sono gli effetti di quella stagione. Troppo spesso assistiamo a ragazzi ammessi alla classe successiva sebbene abbiano gravi lacune, magari in matematica o greco (e studiano al liceo scientifico o al liceo classico). Gli stessi che, arrivati in quinta superiore, sono ammessi alla maturità e non riescono ad affrontarla al meglio a causa delle scarse conoscenze acquisite nel corso degli anni. Arrivati all’università la storia continua. L’hanno resa sempre più facile e accessibile e ora ne stiamo pagando le conseguenze. Vanno avanti con il “18 politico” perché non hanno voglia di studiare. E poi ci lamentiamo che le cronache raccontano, sempre più spesso, di medici incompetenti o giuristi che spediscono in galera innocenti.

Serve un cambio di rotta. Uno strappo netto col passato. Un’affermazione rivoluzionaria: basta 6 o 18 politico, basta promozioni facili, basta egualitarismo. Basta sprechi, basta strumentalizzazioni, basta professori incapaci. Vogliamo una rivoluzione nel nome del merito e della qualità. 
Vogliamo un’università certamente accessibile a tutti ma selettiva in base al merito. Per intenderci se si hanno carenze in matematica forse non si deve studiare ingegneria.   Vogliamo un’università libera dai baroni e dai professori che si fanno vedere in facoltà due volte l’anno per poi sparire. Sono questi, e non il Ministro Gelmini, che ci stanno rubando il futuro. Vogliamo un’università in cui i professori siano selezionati in base al merito e alle competenze. E vogliamo, se ci permettete, un’università che consenta l’inserimento rapido nel mondo del lavoro.

È questa l’Università che vogliamo.  Se non l’avete ancora capito, noi vogliamo fare una rivoluzione, vogliamo fare un 2011 di piazza in nome del merito e della qualità. Contro coloro che vogliono l’egualitarismo. Fermateci, se ci riuscite.


 di Fausto Piu

Cultura: reintegrate le risorse con decreto legge


II Decreto legge, approvato dal Consiglio dei ministri il 23 marzo 2011, assegna al Ministero per i Beni e le Attività Culturali - a partire dal 2011 e in misura permanente - 236 milioni di euro, che saranno così ripartiti: 149 milioni di euro al Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), 80 milioni di euro alla tutela e al recupero del patrimonio storico, architettonico, artistico e archeologico, 7 milioni di euro agli istituti culturali. Cancellata la tassa sul cinema introdotta dal decreto Mille-proroghe, che prevedeva dall’1 luglio 2011 e fino al 31 dicembre 2013 il pagamento di un euro in più per le proiezioni cinematografiche. Istituito con la  legge 30 aprile 1985, n. 163, il Fondo unico per lo spettacolo e per il sostegno finanziario ad enti, istituzioni, associazioni, organismi ed imprese operanti nei settori delle attività cinematografiche, musicali, di danza, teatrali, circensi e dello spettacolo viaggiante, nonché  per la promozione di manifestazioni e di iniziative aventi carattere e rilevanza nazionali da svolgere in Italia o all'Estero, è ripartito annualmente tra  diversi settori. Una relazione annuale illustra al Parlamento l’utilizzo dei fondi e i dati sull’attività di sostegno pubblico svolta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali a favore dello spettacolo dal vivo e delle attività cinematografiche. II decreto legge 23 marzo 2011 comprende, inoltre, specifiche norme straordinarie per il recupero complessivo degli scavi archeologici di Pompei, come: un piano straordinario di manutenzione, il potenziamento dei poteri di tutela della Soprintendenza, anche attraverso l’aumento del personale tecnico addetto e l’invio di una task force composta da archeologi, architetti e operai specializzati per realizzare i primi interventi di necessità.

Federalismo: si della Camera al fisco regionale e provinciale


Parere favorevole è stato espresso il 24 marzo 2011 dalla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale al decreto legislativo in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, e determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario. Il decreto in sintesi individua le fonti di finanziamento delle regioni a statuto ordinario e dispone la contestuale soppressione dei trasferimenti statali. A decorrere dal 2013 verrà rideterminata l’addizionale regionale all’Irpef, con corrispondente riduzione delle aliquote Irpef di competenza statale, al fine di mantenere inalterato il prelievo fiscale a carico del contribuente; la rideterminazione deve comunque garantire alle regioni entrate equivalenti alla soppressione sia dei trasferimenti statali che della compartecipazione regionale all’accisa sulla benzina, entrambe disposte dallo schema in esame. All’aliquota così rideterminata si aggiungono le eventuali maggiorazioni dell’addizionale, attualmente pari all’ 0,9%, che ciascuna regione può effettuare nel limite dello 0,5% fino al 2013, dell’1,1% per il 2014 e del 2,1% dal 2015; qualora peraltro la maggiorazione sia superiore allo 0,5% la parte eccedente tale quota non si applica ai contribuenti titolari di redditi ricadenti nel primo scaglione di reddito (fino a 15.000 euro). Alle regioni spetta altresì una compartecipazione al gettito Iva, che per gli anni 2011 e 2012 viene calcolata in base alla normativa vigente, mentre dal 2013 sarà fissata in misura pari al fabbisogno sanitario “in una sola regione”. Prima di essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto deve avere l’approvazione definitiva del Consiglio dei ministri.

domenica 3 aprile 2011

Il Pensiero Verde: LA GIUSTIZIA ITALIANA

Il Pensiero Verde: LA GIUSTIZIA ITALIANA: "SE SEI UN DELINQUENTE TROVERAI SICURAMENTE UN AVVOCATO PRONTO A DIFENDERTI ED A CERCARE DI RIDURTI LA PENA, TROVERAI QUASI SICURAMENTE UN GI..."

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Il Pensiero Verde: Di Pietro, il baby pensionato !

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Il Pensiero Verde: La bufala dell'emendamento salva pedofili (1707).

Il Pensiero Verde: La bufala dell'emendamento salva pedofili (1707).: "Un mio amico mi manda un’email. Il tono è quello di una persona preoccupata. Mi chiede gentilmente di illuminarlo su un misterioso e a me sc..."

Il Pensiero Verde: Chi ha davvero fatto i tagli ai disabili? Prodi......

Il Pensiero Verde: Chi ha davvero fatto i tagli ai disabili? Prodi......: "C'è chi si indigna per bufale che circolano su internet su 'disabili esclusi dai Giochi della gioventù' per volontà del ministro Maria Stell..."

LA GIUSTIZIA ITALIANA

SE SEI UN DELINQUENTE TROVERAI SICURAMENTE UN AVVOCATO PRONTO A DIFENDERTI ED A CERCARE DI RIDURTI LA PENA, TROVERAI QUASI SICURAMENTE UN GIUDICE PRONTO AD APPLICARE ALLA TUA PENA ATTENUANTI O BENEFICI, TROVERAI SICURAMENTE UN'ASSOCIAZIONE O QUALCUNO PRONTO A TUTELARE LA TUA PERMANENZA IN CARCERE ED A BATTERSI PER IL TUO "REINSERIMENTO" NELLA SOCIETA'. SE SEI UNA VITTIMA O UN SUO FAMILIARE AVRAI SICURAMENTE LA CERTEZZA DELLA TUA PENA E DELLA TUA CONDANNA A VITA. STIAMO DALLA PARTE DI ABELE, SEMPRE!!!

Di Pietro, il baby pensionato !

Ma pensa un po’. Di Pietro. Il moralizzatore. E’ andato in pensione a 44 anni, ed è già 15 anni che si gode la sua bella pensione. Baby. Un moralizzatore baby pensionato non si era mai visto.

Tanto alla fine è sempre il cittadino che paga“.
 Sono parole di Antonio Di Pietro, ma si riferiva ad altri, probabilmente a Berlusconi. Lui fa sempre così.
Eppure, la campagna del Giornale sulle pensioni dei politici oggi svela un clamoroso scoop proprio su Di Pietro. Il leader dell’Italia dei Valori (previdenziali?) è andato in pensione a 44 anni. Una baby pensione. Uno di quei privilegi che la politica ha più volte detto di voler abolire. Ma per i cittadini, mica per loro.
Certo, Di Pietro non può contare su oltre mille euro al giorno come Giuliano Amato, visto che la baby pensione è di 2000 euro al mese. Ma sono comunque tanti soldi.
Come giustifica questo privilegio l’onorevole Di Pietro? Cosa ci dirà? Che è colpa di Berlusconi, lo stupratore della democrazia? Dai, Di Pietro. Un moralizzatore baby pensionato non si era mai visto.