COMUNICATO STAMPA - LA LEGA E LA CITTADINANZA CIVICA
La Lega Nord
ha sempre ritenuto e ritiene tuttora che il concetto di cittadinanza condensi
al proprio interno i valori fondanti di una società. La cittadinanza è sinonimo
di appartenenza ad una comunità, intesa nell’ eccezione più alta di impegno e
partecipazione. Cittadino è colui che sentendosi parte di una comunità ne
condivide i valori e li mette in pratica quotidianamente nel corso delle
proprie attività. Stiamo parlando di onestà, laboriosità, senso civico e amore
per la propria città, per il proprio territorio, valori che hanno reso grande
questo paese o almeno una parte di esso. Purtroppo da tempo questi valori si
sono affievoliti negli stessi cittadini italiani per cui ad una forte crisi
economica si associa una altrettanto drammatica crisi etico-morale. Per la Lega Nord la
cittadinanza è il più alto riconoscimento che si possa attribuire ad un
cittadino straniero, a fronte di un percorso di condivisione di diritti e
doveri. Tale riconoscimento va oltre e prescinde dai diritti concessi ai
cittadini stranieri regolari. Assistenza sanitaria, diritto allo studio, ecc.
sono già garantiti ai residenti sul territorio italiano; la cittadinanza
italiana è la “ciliegina sulla torta” che completa un processo di integrazione
con il nostro paese e con gli altri cittadini. La cittadinanza si conquista
giorno per giorno, non si può attribuire, sebbene simbolicamente, con un pezzo
di carta.
E’ sotto gli occhi di tutti (tranne di chi non ha l’onestà intellettuale per ammetterlo) che in questo paese nella maggioranza purtroppo dei casi il processo di integrazione non arriva mai a compimento e forse nemmeno inizia. L’attribuzione cieca di diritti senza una pari richiesta di doveri non ha favorito l’integrazione anzi la ha impedita. Negli stati europei come Svizzera e Germania il rispetto delle leggi e dei valori della comunità è la condizione minima per la permanenza sul territorio. A chi non intende integrarsi si fa “gentilmente capire” che quello non il paese adatto per loro. Nessuno si è mai sognato di definire razzista o intollerante il comportamento di questi paesi. Il rispetto delle regole è da sempre alla base della convivenza civile.
La Lega Nord da sempre condanna l’ipocrisia di chi non vuole vedere i problemi, voltando lo sguardo da un’altra parte; l’immigrazione regolare, se controllata e rapportata alla capacità di assorbimento di una nazione può dare un contributo positivo alla crescita economica e sociale. Tuttavia è innegabile come in questo paese si sia messa la testa sotto la sabbia ignorando le problematiche causate da un immigrazione selvaggia. Questa nazione da tempo è diventata terra troppo accogliente per chi, non avendo alcuna intenzione di integrarsi, vive costantemente al di fuori delle regole, mettendo in atto comportamenti che impattano direttamente sulle vite dei cittadini onesti. Furti, spaccio, rapine, prostituzione, guida senza patente e assicurazione certamente non nascono con l’immigrazione ma è innegabile che la mancata integrazione di una pluralità di cittadini stranieri abbia ampliato enormemente le dimensioni del problema.
Ammettere che l’immigrazione, in particolar modo quella non gestita, non sia solo una risorsa ma anche fonte di problemi, non costituisce prova di razzismo o intolleranza.
I parmigiani non sono a priori né razzisti né intolleranti. L’intolleranza può nascere progressivamente nei cittadini proprio in quanto costretti ad assistere, impotenti, alla progressiva “conquista” della propria città da parte di un sempre maggior numero di persone che vivono al di sopra delle regole, in una condizione di totale impunità.
Pertanto, anziché proseguire con inutili operazioni di facciata, consigliamo al sindaco e alla giunta comunale di aprire una seria discussione su legalità e integrazione. Continuando a fare gli struzzi non si migliora la condizione di chi vuole integrarsi e si peggiora la vita dei cittadini di Parma.
Andrea Zorandi, Segretario sezione Lega Nord Parma città
Maurizio Campari, Commissario provinciale Lega Nord Parma
Fabio Rainieri, Segretario Nazionale Lega Nord Emilia
E’ sotto gli occhi di tutti (tranne di chi non ha l’onestà intellettuale per ammetterlo) che in questo paese nella maggioranza purtroppo dei casi il processo di integrazione non arriva mai a compimento e forse nemmeno inizia. L’attribuzione cieca di diritti senza una pari richiesta di doveri non ha favorito l’integrazione anzi la ha impedita. Negli stati europei come Svizzera e Germania il rispetto delle leggi e dei valori della comunità è la condizione minima per la permanenza sul territorio. A chi non intende integrarsi si fa “gentilmente capire” che quello non il paese adatto per loro. Nessuno si è mai sognato di definire razzista o intollerante il comportamento di questi paesi. Il rispetto delle regole è da sempre alla base della convivenza civile.
La Lega Nord da sempre condanna l’ipocrisia di chi non vuole vedere i problemi, voltando lo sguardo da un’altra parte; l’immigrazione regolare, se controllata e rapportata alla capacità di assorbimento di una nazione può dare un contributo positivo alla crescita economica e sociale. Tuttavia è innegabile come in questo paese si sia messa la testa sotto la sabbia ignorando le problematiche causate da un immigrazione selvaggia. Questa nazione da tempo è diventata terra troppo accogliente per chi, non avendo alcuna intenzione di integrarsi, vive costantemente al di fuori delle regole, mettendo in atto comportamenti che impattano direttamente sulle vite dei cittadini onesti. Furti, spaccio, rapine, prostituzione, guida senza patente e assicurazione certamente non nascono con l’immigrazione ma è innegabile che la mancata integrazione di una pluralità di cittadini stranieri abbia ampliato enormemente le dimensioni del problema.
Ammettere che l’immigrazione, in particolar modo quella non gestita, non sia solo una risorsa ma anche fonte di problemi, non costituisce prova di razzismo o intolleranza.
I parmigiani non sono a priori né razzisti né intolleranti. L’intolleranza può nascere progressivamente nei cittadini proprio in quanto costretti ad assistere, impotenti, alla progressiva “conquista” della propria città da parte di un sempre maggior numero di persone che vivono al di sopra delle regole, in una condizione di totale impunità.
Pertanto, anziché proseguire con inutili operazioni di facciata, consigliamo al sindaco e alla giunta comunale di aprire una seria discussione su legalità e integrazione. Continuando a fare gli struzzi non si migliora la condizione di chi vuole integrarsi e si peggiora la vita dei cittadini di Parma.
Andrea Zorandi, Segretario sezione Lega Nord Parma città
Maurizio Campari, Commissario provinciale Lega Nord Parma
Fabio Rainieri, Segretario Nazionale Lega Nord Emilia