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venerdì 14 gennaio 2011

Quelli col cuore a sinistra e il portafoglio a destra !!

Stefania Sandrelli, con tutto quel po’ po’ di Novecento nel suo repertorio, il Leone d’oro di Venezia alla carriera, una pò di Benigni e un po’ di Muccino nel palmarès, da lei ci si aspettava al massimo l’obolo alla cassa del mutuo soccorso operaio, il contributo segreto alla compagnia dei portuali, una donazione alla mensa dei poveri di San Francesco. Mica i versamenti alle banche svizzere. Ma come?  Proprio lei, così amata e celebrata dalla sinistra intellettualmente chic, lei che ispirò Sapore di sale a Gino Paoli e recitò al fianco del compagno Volonté, ebbene lei si comporta come tutti gli altri?  Anzi, in realtà, si comporta peggio degli altri, come quelli che la sinistra da sempre descrive come beceri capitalisti, evasori fiscali, spalloni miliardari capaci di far sparire oltre confine i denari destinati a costruire strade e ospedali di casa nostra. Possibile? Deve essere proprio un «male oscuro», direbbe il compagno Monicelli.
Un male oscuro che, per altro, colpisce non da oggi l’intero mondo degli artisti italiani, più o meno impegnati, che hanno sempre il cuore rivolto alla sinistra (conviene, altrimenti la critica diventa impietosa) e il portafoglio rivolto alla destra (conviene, altrimenti il conto in banca diventa penoso). Da Adriano Celentano, l’uomo che fa l’elogio delle case di ringhiera ma poi vive in una villa extraluxe grazie anche agli stratosferici cachet della Rai, fino ai tre della Gialappa’s, che non perdono occasione per far professione di sinistrismo, salvo arricchirsi con i contratti generosi di Mediaset e gli spot delle banche, abbiamo visto che ormai da molto tempo la coerenza, artisticamente parlando, è diventata un optional davvero poco usato. Per non dire di quei grandi intellettuali alla Guido Rossi che smettono di discettare di saggi principi di etica solo quando passano all’incasso di parcelle professionali che da sole sfamerebbero mezzo Bangladesh.
Ed è altrettanto vero che da Sofia Loren a Renato Zero, da Valentino Rossi a Pavarotti è sempre stata lunga la lista dei vip italiani che si sono fatti beccare dal fisco. Eppure tutto ciò non toglie che il nome della Sandrelli, in cima a quella lista, colpisce. Tanto più che ci è finita pure con la figlia, quasi come a passare il testimone, come sul grande schermo, anche nel Nuovo Cinema Paradiso Fiscale. Colpisce che la Sandrelli si sia affidata al tanto famigerato scudo fiscale, quello che finisce nel mirino di ogni militante di sinistra che urla incazzato nel salotto di Ballarò.
E colpisce che protagonista di tanta incoerenza sia proprio uno dei simboli più celebrati dell’Italia modello sinistra moralmente superiore, quella, per l’appunto, che merita le celebrazioni chic sul Lido di Venezia, i commenti entusiasti dei cineforum, le rassegne ammirate di chi per anni ci ha fatto credere, grazie anche alla sua bellezza, che lo faceva «Per amore, solo per amore». Evidentemente, lo faceva anche per altro, cerchiamo almeno di essere franchi. E, per una volta, che non siano franchi svizzeri

mercoledì 12 gennaio 2011

Il Financial Times conferma le parole del Berlusca !!!!

Dunque, non ci sono “nuovi mostri” per l’Europa nel complesso. Resta la questione specifica dell’Italia, che (Grecia a parte) è lo stato con il più alto rapporto debito/Pil dell’eurozona. Corriamo un rischio debito? La risposta si trova in un articolo del Financial Times di lunedì, in cui Walter Munchau esamina la situazione del Belgio, il cui rapporti debito/Pil ha superato il 100% a causa degli interventi statali per le banche in crisi che si sono aggiunti all’aumento del debito dovuto alla caduta del Pil. Il problema non sarebbe grave, perché la crisi bancaria sembra risolta e l’economia belga si è risollevata dalla crisi economica, ma c’è una crisi politica, dovuta alla spaccatura della nazione fra valloni e fiamminghi e alla mancanza di un leader che possa dare certezza, guidando il paese. Gli analisti finanziari così non sanno che cosa accadrà al Belgio e esitano a sottoscriverne il debito pubblico. Munchau, dopo avere sottolineato che la mancanza di certezza politica può minare la fiducia nel debito pubblico di uno stato, volge la sua attenzione all’Italia ed argomenta che qualcosa di simile potrebbe accadere all’Italia se venisse meno la leadership di Berlusconi, data la divisione delle forze politiche.
Il Financial Times non è certo simpatizzante per Berlusconi. Se ne arguisce che c’è solo un nuovo mostro, che ci può preoccupare con riguardo al nostro debito pubblico, ossia una prosecuzione della legislatura senza la leadership di Berlusconi o una fine anticipata della legislatura senza la prospettiva di una vittoria di una coalizione guidata da Berlusconi. La continuità della sua leadership è essenziale per consentirci la crescita anziché una crisi finanziaria che non ci meritiamo. E questa riflessione, che si desume dall’analisi fatta da un quotidiano non sospettabile di parzialità a favore di Berlusconi, serve a porre ciascun gruppo politico di fronte alle effettive conseguenze delle sue scelte e alle sue responsabilità.

L'On. Libè e le sue falsità sul Federalismo.

La notizia è di quelle che lasciano con il fiato sospeso. Soprattutto chi, fino a oggi, non ha perso l’occasione per scendere in campo ed accusare la Lega Nord di demagogia. Eppure questa volta la fonte è esterna e assolutamente affidabile. Secondo i dati dell’Ifel (la fondazione dell'Anci per la finanza locale) pubblicati nei giorni scorsi dal «Sole 24 Ore», infatti, nelle casse del Comune di Parma potrebbero presto entrare quasi 31 milioni di euro in più. Un incremento reso possibile solo ed esclusivamente dall’adozione del federalismo fiscale.
E a fare due conti ci si rende conto in fretta di chi fa davvero demagogia e di chi, al contrario, porta avanti una politica dei fatti a favore del territorio: oggi i trasferimenti dal centro alla periferia garantiscono a Parma entrate per 86,4 milioni di euro all’anno. Quando nel 2014 il nuovo sistema fiscale sarà a regime, nel capoluogo potrebbero arrivare 117,3 milioni. 30,9 milioni di euro in più rispetto a oggi, con un incremento del 36%. E scusate se è poco!
Ai più attenti, a proposito, non sarà di certo sfuggito il silenzio dell’onorevole Mauro Libè, che in Parlamento, a differenza di quello che va dicendo nelle piazze e nelle strade cittadine, ben si è dimenticato della sua gente. Al contrario della Lega Nord, che ha da sempre sostenuto la riforma federalista indicando proprio in questo cambio di sistema l’unica via di uscita per rilanciare il nostro tessuto economico e per dare alle nostre famiglie quelle risposte che attendono ormai da troppo tempo, Libè e il suo partito hanno votato contro. Contro un provvedimento che permette al Comune di realizzare quegli interventi strategici che la nostra gente attendeva con impazienza. Certo, se fosse stato per Libè l’attesa sarebbe ancora lunga e anzi, chissà mai se i soldi sarebbero mai arrivati.
Ma per fortuna la verità è un'altra e oggi tutti (Libè e Udc) esclusi, possiamo festeggiare un risultato importantissimo per Parma e per tutta la nostra gente.
In campagna elettorale Libè non ha perso l’occasione per attaccare la Lega e per dire che con un movimento come questo non si sarebbe mai alleato. A prescindere che nessuno glielo ha chiesto, se il federalismo, i maggiori soldi agli enti locali e la lotta all’immigrazione clandestina, per Libè sono cose da nascondere, viene da dire: meno male che c’è la Lega.
On.Fabio Rainieri  (Lega Nord)

lunedì 10 gennaio 2011

Brasile, non solo Battisti !!

Candidato nell’Ulivo locale, fu stanato. Prese trecento voti e trombato ! Carlo Pagani ha trovato rifugio a Rio de Janeiro, Milanese sfuggito alla giustizia a processi in corso. Il comitato di appoggio ai rifugiati Politici schierati a fianco del brigatista Battisti lo convinse a dare il suo contributo alla campagna dell’Ulivo. Mai condannato per reati specifici di terrorismo ma “solo” per rapina, detenzione e porto illegale di armi, furto, violazione di domicilio,e quant’altro ma assiduo frequentatore di manifestazioni e organizzazioni di tipo studentesco in “lotta continua è sfuggito alla giustizia  scappando in Brasile.
Della serie: La Sinistra fa la moralista ma non perde il vizio di “Predicare bene per razzolare male” !!!

D’Alema : Non solo Cachemire !!

La Sinistra a  St. Moritz nella persona dell’ex sessantottino D’Alema col costruttore Mazzitelli  al centro dello scandalo sugli Alberghi in Costiera Amalfitana . Della serie: La Sinistra fa la moralista ma non perde il vizio di “Predicare bene per razzolare male” !!!

domenica 9 gennaio 2011

Il Ministro Calderoli ringrazia il Presidente della Repubblica !!

Napolitano: "È necessario superare alcuni vizi di origine del nostro Stato, come il centralismo statale di antica impronta piemontes". FEDERALISMO «La strada per federalismo è in articoli Costituzione» ha poi aggiunto Napolitano durante il suo intervento successivo a Ravenna, in merito alla riforma federalista. «È nei principi costituzionali - ha spiegato il capo dello Stato - che possiamo trovare la strada anche per portare avanti innovazioni indispensabili come quelle disegnate nell'articolo 9 che, già più di 70 anni fa or sono, legò l'unità e l'indivisibilità della repubblica al riconoscimento e promozione delle autonomie regionali e locali, innovazioni definite concretamente più di recente nel nuovo titolo quinto della carta».  Carderoli: Ogni parola di Napolitano è una sorpresa positiva, ha commentato il ministro leghista Roberto Calderoli. «Non mi ero sbagliato in mattinata nel ringraziarlo per la sua analisi dell'importante momento storico e le sue parole sulle tare del centralismo ne sono una conferma».

Se ci fosse bisogno di ulteriori conferme sulla volontà da parte del mondo Mussulmano di rifiutare per primi una “se mai ci fosse” possibile integrazione fra fra Cristiani e Mussulmani !

POTENZA - Un colpo di pistola è stato sparato la notte scorsa contro l'automobile guidata dal giornalista di Televideo Rai, Nello Rega - autore del libro «Diversi e divisi», sulla convivenza tra islamici e cristiani - che è rimasto illeso. Rega è stato ripetutamente minacciato a Potenza e a Roma, a partire dal 2009.

Intervista a Nello Rega, giornalista di Televideo Rai, Presidente di un’associazione con scopi umanitari rivolta al Libano. Rega, oltre ad essere impegnato in attività umanitarie e culturali in diverse città libanesi, è anche giornalista impegnato nel portare avanti l’idea della possibile integrazione tra la cultura musulmana e quella occidentale. E’ proprio questo suo impegno che l’ha portato a ricevere minacce e intimidazioni da parte degli integralisti musulmani, minacce in cui si fa riferimento ad Hezbollah. Sì, perché nel suo ultimo libro “Diversi e divisi” si parla di una storia d’amore, incentrata sul tema della convivenza tra cristiani e islamici: un racconto che vuol rimarcare le divergenze che passano tra il mondo cattolico e quello islamico, facendo riflettere sul modo di vivere l’amore nella società musulmana e in quella liberale dell’Occidente.
"Il libro racconta la convivenza tra una donna sciita libanese che ho conosciuto in Libano dove sono stato per un po’ di tempo per motivi di lavoro e con la quale ho vissuto per tre anni. La nostra era una convivenza fatta di normalità e di amore, quell’amore che stava per portarci al matrimonio. Quello stesso amore che era riuscito ad andare oltre qualunque ostacolo, qualunque tipo di pregiudizio, che ci faceva vivere ciascuno la propria religione, senza alcuna prevaricazione o dissenso. Un’empatia andata avanti fino a quando, all’improvviso, non si è interrotta. A un certo punto lei ha cominciato a frequentare un ragazzo palestinese e una ragazza italiana convertita all’Islam. Ha riscoperto il suo vecchio mondo, soltanto sopito ma mai abbandonato completamente. Dopodiché, è sparita, così, da un giorno all’altro, senza alcuna spiegazione. Io ho provato a cercarla e quello che ho scoperto mi ha fatto vedere e capire realmente chi avevo avuto di fronte fino a poco tempo prima: lei era entrata in contatto con delle cellule integraliste. Oltre a questo, ho scoperto anche che la sua famiglia è membro di Hezbollaz e questo non ha fatto che dimostrare il legame tra questa circostanza e la sua sparizione".
E’ stato in questo momento che sono cominciate ad arrivare le minacce?
"Sì, è stato subito dopo la sua scomparsa. Sono arrivate minacce cartacee e buste contenenti dei proiettili. Suppongo le due cose siano collegate. Adesso, a pochi giorni dall’uscita del mio libro “Divisi e diversi”, presentato ieri al teatro Stabile di Potenza, l’ultima intimidazione con una lettera e una copertina scaricata da internet del mio libro. Tutto ciò non fa che dimostrare, ancora una volta, l’ostacolo posto da questi gruppi di integralisti, di fronte a qualunque forma di integrazione possibile tra due culture, la nostra e quella islamica che non accetta, pur vivendo in Italia, le leggi e le abitudini del nostro Paese. Noi, io e la mia fidanzata, avevamo perfino già fissato il giorno delle nozze, ma sul nostro legame ha prevalso la religione, la sua religione, quella musulmana che nel 2009 obbliga una donna a vivere ancora come un oggetto".
Affrontare un argomento del genere, soprattutto in un momento come questo, non poteva non destare tanta attenzione e probabilmente anche qualche malumore. Certo, non immaginavo di ricevere addirittura delle minacce. Cercare di portare a riflettere sul modo di vivere l’amore nella società musulmana e in quella liberale dell’occidente va decisamente a scontrarsi con un modo arcaico e viene considerata come una sfida nei confronti del mondo islamico e i suoi principi.