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mercoledì 21 settembre 2011

Gli eterni perdenti.


Dal 94 e cioè dalla pesante sconfitta della “gioiosa macchina da guerra” di Ochetto  la sinistra di questo Paese ha paura e teme che la storia si ripeta. Neanche la sponda di una fetta della Magistratura riesce a consolarla, sembra un paradosso ma nemmeno le tegole che continuano a cadere sulla testa di Berlusconi riescono a rasserenarla. E’un pezzo ormai che in ogni modo ci provano, aspettano,sperano, è una vita ormai che attendono la grande caduta sempre delusi e spiazzati dall’abilità del cavaliere a restare in sella. Ogni volta che sentono l’illusionistica possibilità che cada da cavallo cominciano a litigare tra loro accapigliandosi attorno al gatto prima di averlo nel sacco.  Fioroni e i suoi post democratici temono una deriva a sinistra del Partito. Di Pietro resta un alleato scomodo e assolutamente imprevedibile e irresponsabile, non da ultima la dichiarazione  pazzesca di oggi dove auspica la solita cantilena della caduta del Governo con una frase lapidaria quanto idiota, “prima che ci scappi il morto”.  Vendola è il tipo a cui non girare mai le spalle e che darebbe la certezza di non riuscire a governare un’altra volta. Questa è la cordata e se tanto mi da tanto commenterei con un “se tutto va bene siamo rovinati”. Dite voi, ci sarebbe Casini !! Tranquilli, da brava meretrice democristiana Casini si fa corteggiare ma poi si  nega e si negherà. Insomma dopo quindici anni il timore fondato è ancora quello di restare a bocca asciutta ma soprattutto senza una identità vera se non continuare ad aggrapparsi all’anti berlusconismo. Intanto per far fronte alla crisi la “gioiosa macchina da guerra” della sinistra ha in mente di segare un centinaio di teste appartenenti al suo apparato !! Ed ecco applicata un’altra delle loro proverbiali ricette per uscire dalla attuale crisi.

Ilpensieroverde

domenica 18 settembre 2011

15 anni di bugie, di ripensamenti, di contraddizioni........


15 anni di bugie, di ripensamenti, di contraddizioni, di speranze di presa del potere, di fallimenti Politici e di immaturità congenita, di slogan altisonanti, falsi e demagogici e di violenze di Piazza.

Quando, come nella serie famosissima, Peppone a Brescello cominciò il suo discorso contro il capitalismo, i preti, il militarismo guerrafondaio e contro i sacri confini della Patria, Don Camillo dall’alto del campanile si indigna e trasmette attraverso l’altoparlante sulla piazza gremita di fazzoletti rossi, la musica patriottica: la Leggenda del Piave. L’animo sensibile del vecchio soldato Peppone si commuove e cambia subito registro intonando: “Noi ci sentiamo patrioti, con la coccarda in petto ci siamo sentiti subito a nostro agio, senza se e senza ma. Ci siamo ripresi questa grande parola, patriota, violentata e usurpata dal nazionalismo e dall’imperialismo del primo novecento", aggiunge il segretario, che difende "la parola del 25 aprile, data sacra che abbiamo difeso e che nessuno cancellerà". "Non ci sequestreranno più le parole, parole come libertà; non ci sequestreranno più canti, canti come Va Pensiero. Basta, ce lo riprendiamo quel canto e lo riconsegniamo a tutti gli italiani. Continueremo a tener vivo il nostro patriottismo costituzionale", conclude.

Ah, pardon,  scusate, mi sono sbagliato, questo è il discorso di Bersani alla chiusura della festa del PD a Pesaro. Infatti conclude in modo molto insolito: Siamo stati umiliati, adesso Berlusconi deve togliersi di lì o ci porterà a fondo…
Quasi un ventennio di discorsi, di bugie, di ripensamenti, di contraddizioni, speranze di presa del potere, di  fallimenti e immaturità congenita, di slogan altisonanti falsi e demagogici; mezzo secolo di lotta contro l’Italia; mezzo secolo di comunismo fallimentare, di pseudo comunismo alterato, di sinistrismo più ipocrita che democratico, insomma di bla..bla..bla..violenze di Piazza e… scioperi!
Il pensiero Verde