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sabato 14 gennaio 2012

Sarkozy non ride più !!


La corsa di Nicolas Sarkozy per la riconferma all'Eliseo parte in salita. La Francia perde la tripla AAA di Standard & Poor's. La scure dell'agenzia di rating, che salva solo la Germania, colpisce anche l'Austria, la Spagna e il Portogallo.
Cattive notizie anche per l'Italia retrocessa a BBB+. Informato il governo Monti.
Bersani come Berlusconi a suo tempo : "Sconfessata la linea Merkel"
 
Dopo il declessamento della Francia da parte di Standard & Poor's, fonti ministeriali confermano che il governo italiano e' stato informato del downgrade dell'Italia. Fonti governative riferiscono che il downgrade sara' a 'BBB+'. Dopo la notizia ufficiale dovrebbe arrivare anche una nota del governo italiano.
LA FRANCIA - Sarkozy non ride più. Sono sicuramente in pochi ad aver dimenticato la risata comune tra il presidente francese e la Cancelliera Merkel avvenuta il 23 ottobre scorso alle spalle dell'allora premier Berlusconi. Ora, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali in Francia, Standard & Poor's ha deciso di declassare.   Il ministro delle Finanze francese, Francois Baroin, ha confermato il declassamento da parte del debito francese da parte dell'agenzia di rating Standard & Poor's da 'AAA' ad 'AA+'. Nonostante il declassamento di Standard & Poor's "non ci saranno nuove misure di austerita'", ha detto Baroin. "Non ci saranno misure aggiuntive - ha spiegato - perche' non e' un problema di disciplina di debito", ha detto al tv francese France 2.
Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, si impegna a prendere nelle prossime settimane "forti decisioni" per stimolare crescita, occupazione e competitività".
spread tra Btp e Bund con il differenziale che, dopo aver toccato un minimo di 461 ha sfondato quota 500 punti. Prevedibile impennata invece dello spread tra i titoli francesi a 10 anni e l'equivalente bund tedesco dopo le voci sul declassamento della Francia. La forbice tra i due titoli si è allargata a 135 punti base dai 121 di stamane.  Auguri Europa !

Il pensieroverde

venerdì 13 gennaio 2012

Standard & Poor's taglia il rating della Francia .



L'incubo di Parigi di subire un declassamento finanziario si sarebbe avverato: Standard & Poor's avrebbe deciso di tagliare il rating della Francia. Mentre tirano un sospiro di sollievo Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, che sono stati risparmiati. Secondo il quotidiano francese Les Echos, però, Parigi non è l'unica "vittima" di S&P: assieme alla Francia perderebbe un livello anche l'Austria, mentre addirittura due punti verrebbero tolti a Italia, Spagna e Portogallo. L'agenzia di rating non ha rilasciato commenti. Per effetto di questo downgrade, l'euro è in forte calo passando dai 1,2862 dollari di stamattina a 1,2650.

Standard & Poor's strappa una A alla tripletta dell'Austria. Lo hanno riferito fonti della Financial Times. Il rating del Paese ora scende ad AA+.
Ma lo spread Btp-Bund torna a volare anche dopo l'asta positiva dei Btp, infatti subito dopo Il premio di rendimento dei decennali italiani ha ripreso a correre attestandosi a 500 punti base.

Di chi le colpe questa volta !?

Ilpensieroverde

Tassiamo le prostitute nelle case chiuse.


La Lega porta la proposta in comune a Bologna e in Regione.



“Avevamo visto giusto sui numeri della prostituzione e continueremo la raccolta firme per aprire le case chiuse iniziata in Piazza Maggiore prima di Natale, anche alla luce delle aperture fatte dall'Assessore Monti sul tema” - dichiara Manes Bernardini, capogruppo della Lega Nord a Bologna e Consigliere regionale, dopo aver appreso dalla stampa i dati raccolti sulla prostituzione dai Carabinieri della Compagnia di Bologna.
“La legge Merlin è ormai anacronistica, obsoleta, ha fatto il suo tempo e, oggi, non ha più ragione di esistere, visti i pessimi risultati prodotti: ossia, strade piene di prostitute, centri massaggi che di fatto si aprono a varie prestazioni sessuali e pagine di giornali pieni di annunci su prestazioni ad evidente carattere sessuale in abitazioni sparse in tutta la città.
Lo dicevamo due mesi fa e lo confermiamo alla luce dei risultati prodotti dall’indagine” prosegue l’esponente della Lega Nord.
“In un momento dove vengono chiesti sacrifici a tutti, non si può più soprassedere a questo fenomeno diffuso e bisogna muoversi per fare pagare le tasse a questo mondo sommerso che è produce evasione fiscale sul reddito prodotto. L’iniziativa della raccolta firme che la Lega Nord aveva attivato sul problema, ha trovato un grande riscontro nella cittadinanza e, finite le feste natalizie, riprenderemo la battaglia. Il Comune non può legiferare sulla materia, ma può con un ordine del giorno, che stiamo presentando sia in Comune che in Regione, sollecitare chi di dovere perché lo faccia. Una richiesta che deve nascere dal basso, dalle realtà che vivono questi numeri e sentono il problema direttamente sulla loro pelle” conclude Bernardini.
“È necessario abolire questa legge per arginare e contrastare il fenomeno della prostituzione, ma soprattutto per evitare lo sfruttamento femminile, minorile e delle immigrate, che vengono messe sul marciapiede per ingrassare il malavitoso di turno, garantendo così controlli sanitari, azioni effettive di recupero e di reinserimento sociale, lotta al racket e applicazione della tassazione sul reddito prodotto.”

Monti, i suoi Ministri, le Banche,........


Wednesday, January 11, 2012 11:19 PM

Il ministro dello sviluppo economico nominato da Monti, il banchiere Corrado Passera, ex amministratore delegato di Banca Intesa chiede di dare (ancora) più poteri alla BCE: un annuncio che avrebbe dovuto destare SCANDALO e INDIGNAZIONE, ma che i giornalisti servi del potere riportano con la massima tranquillità, e anzi cercano di avvalorare la bontà della sua richiesta. 

Quando Berlusconi o i suoi galoppini annunciavano leggi che avrebbero favorito Mediaset, giustamente la sinistra insorgeva: ebbene, Passera che propone di aumentare ulteriormente i poteri della BCE è molto, molto peggio: la BCE è di fatto un'azienda privata come Mediaset, con la differenza che la Banca Centrale Europea influenza i governi, impone manovre finanziarie, gestisce la sovranità monetaria degli stati dell'eurozona, e oltretutto si sta comportando molto male nei confronti del nostro paese, visto che non compra più i nostri titoli, cosa che è alla BASE del vertiginoso aumento dello spread, che ci costringe a pagare un tasso di interesse ELEVATISSIMO a coloro che acquistano i nostri titoli di Stato: come sappiamo bene, lo spread a quota 500 significa che per avere liquidità, lo stato italiano (quindi noi cittadini) deve corrispondere il 7% di interessi a coloro che investono nei nostri titoli: una VERA E PROPRIA speculazione a danno di tutti i cittadini italiani: oltretutto i nostri titoli sono richiestissimi, non ci sarebbe bisogno di offrire così tanto per collocarli sul mercato, come dimostra il fatto che poche settimane fa, quando abbiamo emesso titoli semestrali, la domanda ha superato di gran lunga l'offerta: tutti vogliono i nostri titoli, visto che il profitto è elevatissimo a fronte di un rischio modestissimo! Ma torniamo al signor Corrado Passera, e spieghiamo a coloro che non ne sono a conoscenza i rapporti di questo signore con la BCE.

Banca Intesa - di cui, ripetiamo, Corrado Passera era Amministratore Delegato, fino a quando non si è dimesso per diventare ministro di Monti - possiede il 30,3% della Banca d'Italia (la quota più elevata) che a sua volta, possiede il 12,50% della BCE; possiamo pertanto affermare che praticamente Banca Intesa è proprietaria di fatto di circa il 3% della BCE alla quale Corrado Passera vuole assegnare maggiori poteri!

Con questa mossa, possiamo affermare a pieno titolo che l'ex banchiere ha gettato la maschera: dopotutto da lui non ci aspettavamo NIENTE DI DIVERSO, è bene chiarirlo.


Come mai Corrado Passera avrebbe dovuto lasciare un incarico - Amministratore Delegato di Banca Intesa - per il quale percepiva una retribuzione di svariati milioni di Euro all'anno, per fare il Ministro, con una retribuzione 30-40 volte inferiore? Tra l'altro Passera ha già annunciato che intende restare in politica ben oltre il governo Monti: probabilmente si collocherà nelle fila del Centro-sinistra, che ha sempre avuto un "debole", quasi una "vocazione" per gli uomini legati a certi
poteri.

Per rendervi conto della gravità della situazione, ovvero di come "interpreta" la stampa italiana questa notizia, vi suggeriamo di leggervi l'articolo di Repubblica: (tra l'altro Corrado Passera in passato ha ricoperto il ruolo di direttore generale del Gruppo Editoriale l'Espresso, a cui fa capo Repubblica; tuttavia è bene precisare come goda di ottimi rapporti anche con la "fazione rivale", visto che ha ricoperto lo stesso ruolo per Arnoldo Mondadori Editore). L'articolo sopracitato, che sarà letto da milioni di italiani, è un vero e proprio spot pubblicitario per Passera e per la sua proposta di aumentare i poteri della BCE - e quindi di Banca Intesa - SENZA UN MINIMO CENNO ALL'EVIDENTISSIMO CONFLITTO DI INTERESSI, questione su cui Repubblica, in passato, ha fatto una vera e propria crociata contro Berlusconi; e sia chiaro: faceva bene. Peccato che non lo faccia in tutti i casi che ci sarebbe da farlo, come consuetudine dei giornali palesemente schierati, pronti ad attaccare e mettere in croce l'avversario, e omettere/interpretare in modo funzionale ai propri amici...

giovedì 12 gennaio 2012

Treviso. I giudici restituiscono la Ferrari, le case e i conti al nomade nullafacente.


«Il possesso di quel patrimonio, tra beni mobili e immobili, da circa un milione di euro del capo rom Adriano Hudorovic, 59 anni, di Castelfranco è ingiustificato visto che è nullafacente e pertanto si può ritenere, viste le frequentazioni di soggetti poco raccomandabili, provento di attività illecite alle quali l’uomo pare dedicarsi abitualmente»: con questa tesi e applicando una legge sulla confisca dei beni ai mafiosi, il procuratore di Treviso Antonio Fojadelli aveva chiesto e ottenuto il "congelamento" delle proprietà del capo degli zingari. Un caso che aveva fatto scuola a livello nazionale, ma che i giudici della Corte d’Appello di Venezia, che hanno accolto il ricorso presentato dall’avvocato Francesco Murgia (assiste il capo rom), hanno demolito. Hanno così revocato il sequestro dei beni (casa, 8 fuoriserie, conti bancari ecc.) di Adriano Hudorovic e dei suoi familiari Barbara, Saimon, Priscilla e Devid Hudorovic. I giudici veneziani hanno anche dimezzato la condanna con il quale il Tribunale di Treviso, nel 2010, aveva condannato Hudorovic a 3 anni di sorveglianza speciale, con l’obbligo di dimora nel Comune di Castelfranco.

Secondo gli inquirenti Hudorovic, in quanto persona abitualmente dedita ad agire contro la legge, avrebbe in parte vissuto con i proventi dell’attività delittuosa. Condotta nella quale Hudorovic, sempre gli inquirenti, avrebbe perseverato nonostante i richiami del questore (a testimoniarlo le inchieste nelle quali il capo rom è coinvolto: truffa, con condanna in primo grado a 2 anni e a un milione di lire di multa, estorsione, truffa, falso ecc.). Non solo. Hudorovic - sempre per la Procura - avrebbe avuto un alto tenore di vita nonostante non svolgesse una stabile attività lavorativa e, dal 1995, non presentasse la dichiarazione dei redditi. Argomenti che i giudici veneziani hanno però demolito tassello dopo tassello, pur ritenendo in linea di principio fondate le tesi degli inquirenti e applicabile il sequestro dei beni delle persone ritenute "abitualmente dedite a condotte fuorilegge" (Cassazione a Sezioni riunite).

I giudici d’Appello hanno però bocciato il "congelamento" dei beni di Hudorovic perché adottato in modo irrituale. In materia di provvedimenti di natura patrimoniale l’onere della prova - sostengono - spetta all’accusa. Su questo tema - precisano - il Tribunale di Treviso ha omesso ogni motivazione per spiegare le ragioni della necessità del sequestro». Smontata, perché insufficiente motivata, la necessità del sequestro i giudici d’appello hanno annullato tale decisione, restituendo così i beni al capo degli zingari.