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giovedì 10 febbraio 2011

Grazie Assessore Fecci !!

Grazie.

La sezione di Parma della Lega Nord semplicemente ma sinceramente ringrazia l'Assessore Fecci e l'Amministrazione di Parma che hanno finalmente raccolto la richiesta che un anno fa rivolgemmo loro affinché nella toponomastica di Parma comparisse una via dedicata ai Martiri delle Foibe. La morte ingiusta e crudele di questi nostri compatrioti deve avere la stessa dignità e importanza e la giusta rivalutazione storica riservata alle vittime di tutte le guerre e conflitti militari come anche alle vittime della criminalità organizzata e del terrorismo, come più volte ribadito anche dal nostro Presidente Napolitano che, proprio per recuperare un'ingiustizia storica, aveva istituito la giornata della memoria.

Andrea Zorandi
Segretario sezione di Parma della Lega Nord 

martedì 8 febbraio 2011

Speciale Federalismo !!


(D. LGS. N. 85 del 2010)
Sviluppa la valorizzazione del patrimonio pubblico, attribuendo i beni ai territori dove questi si trovano: è un’importante opportunità per rivedere e per potenziare le possibilità di utilizzo di un patrimonio spesso, specie nel passato, trascurato o messo a reddito in maniera inadeguata. Senza aggiungere nuove tasse, si potranno recuperare risorse dalla valorizzazione di beni prima improduttivi.



2.FABBISOGNI STANDARD ENTI LOCALI (D. LGS. N. 216/2010)
I “Fabbisogni Standard” sono il costo efficiente di un servizio. Sostituiscono la “spesa storica”, espediente per finanziare anche l’inefficienza. Più spendevi e più eri premiato. Li sta determinando la Società per gli studi di settore-Sose. Saranno pubblicati sul sito web di ogni Ente Locale, tra il 2011 e il 2013. I cittadini potranno controllarne il rispetto. Spesa più razionale = meno sprechi e meno tasse.



3.ROMA CAPITALE (D. LGS. N. 219/2010)
Il decreto, attuativo della delega contenuta nella legge sul federalismo fiscale, configura l’ordinamento provvisorio di Roma capitale, in attesa dell’attuazione della disciplina delle città metropolitane. Nasce, dunque, in luogo del comune di Roma, l'ente territoriale “Roma capitale”, di cui sono disciplinati gli organi di governo: Assemblea capitolina, Giunta capitolina e Sindaco.



4.FISCO MUNICIPALE (D. LGS. APPROVATO OGGI). 1
Si passa dalla finanza derivata a quella autonoma, sostituendo oltre 11 MLD di trasferimenti statali annui -assegnati in base al criterio irrazionale della spesa storica -con tributi propri e compartecipazioni. Si riforma così la finanza locale alimentata, oltre che dai trasferimenti, da ben 18 fonti di gettito (dall’Ici alla “tassa sull’ombra”). Vengono eliminate o accorpate ben 10 delle 18 attuali forme impositive. Le imposte locali diventano “tracciabili”.



4.FISCO MUNICIPALE (D. LGS. APPROVATO OGGI). 2
Dal 2014, alcuni tributi statali sono assorbiti nelle imposte municipali propria e secondaria, senza aggravio per il contribuente. Il decreto sul fisco comunale riduce però anche le altre imposte: con la cedolare secca l’imposizione sui redditi da affitto passa al 19% e al 21%, rispetto a un’aliquota che oggi può superare il 40%. Le imposte sui trasferimenti immobiliari vengono ridotte dell’1%.



4.FISCO MUNICIPALE (D. LGS. APPROVATO OGGI). 3
Il decreto non introduce nuove imposte. L’addizionale comunale all’Irpef, di cui il decreto sul fisco comunale dispone semplicemente lo sblocco graduale dello 0,2%, è stata introdotta nel 1998 dal I Governo Prodi, con aliquota allo 0,5%, e poi portata, con la finanziaria 2007, allo 0,8% dal II Governo Prodi. Lo stesso vale per l’imposta di scopo, introdotta nel 2007. L’imposta di soggiorno deriva dalla riforma costituzionale del 2001 (v. Corte cost. sent. n. 102 del 2008)



4.FISCO MUNICIPALE (D. LGS. APPROVATO OGGI). 4
Fondamentale è il raccordo con i fabbisogni standard. Prima un Sindaco poteva facilmente aumentare l’addizionale Irpef e il criterio della spesa storica non consentiva alcun controllo agli elettori. Già da fine 2011 un Sindaco che spende più dei nuovi fabbisogni standard non potrà facilmente aumentare l’addizionale comunale. Tutti potranno vedere e valutare le spese sul sito web del Comune. Si afferma il controllo del cittadino sulla spesa inefficiente: vedo-pago-voto.



4.FISCO MUNICIPALE (D. LGS. APPROVATO OGGI). 5
I Comuni avranno accesso all’anagrafe tributaria, al catasto elettronico, e ad altre informazioni utili a fare emergere l’evasione sugli immobili. Tratterranno da subito il 50% dell’extra gettito prodotto. Con i risultati della lotta all’evasione potranno costruire asili o scuole. Lo stesso vale per le “case fantasma” (gli immobili mai accatastati). Le sperimentazioni di collaborazione tra Comuni e Agenzia delle Entrate hanno dato risultati eclatanti, ad es. un proprietario di 8 case che non presentava dichiarazione dei redditi.



5. Autonomia fiscale degli altri enti territoriali (d. lgs. in itinere)
Vantaggi fiscali per i contribuenti: L’IRAP potrà essere azzerata. L’addizionale Irpef regionale potrà tener conto dei figli a carico. La compartecipazione IVA sarà legata al riscosso sul territorio e non più, come oggi, ai consumi Istat che premiano chi evade. Costi standard della sanità: forte solidarietà, ma evidenza degli sprechi che oggi costringono a penose migrazioni sanitarie. Viene scritta la parola “fine” sui ripiani statali del passato, a spese di tutti i contribuenti italiani (es. quello di ben 12 MLD attuato dal Governo Prodi nel 2007).



6. Perequazione infrastrutturale
(d. lgs. in itinere)
In coerenza con il Piano Sud è diretto a rimuovere gli squilibri economici e sociali del Paese, superando i gravi ritardi nell’utilizzo dei fondi comunitari. Finanzia grandi progetti infrastrutturali. Si effettua – non era mai stata fatta prima -una ricognizione completa dei deficit infrastrutturali. E’ fondamentale per individuare gli interventi necessari e evitare la dispersione di risorse in mille rivoli e interventi inutili o spesso solo clientelari.



7. Armonizzazione dei bilanci
(d. lgs. in itinere)
Nel 2008 la contabilità della sanità della Calabria si è rivelata completamente inattendibile. Alcuni Presidenti di Regione hanno impiegato mesi per calcolare il vero deficit ereditato dalla gestione precedente. Il decreto permetterà finalmente disporre di bilanci pubblici omogenei, elaborati con le stesse metodologie contabili. I bilanci saranno pubblicati in modo comprensibile a tutti su internet, permettendo veri confronti.



8. Premi e sanzioni (d. lgs. in itinere)
Introduce premi per i virtuosi e sanzioni per gli inefficienti. Tra queste il “fallimento politico” per chi dissesta un ente locale: se la Corte dei Conti accerta la responsabilità del politico scatta l’ ineleggibilità per 10 anni ad ogni carica elettiva. Riguarda anche il Presidente di Regione che viola piani di rientro sulla sanità e porta per 2 anni al massimo l’addizionale Irpef (3%). Il suo partito subisce il taglio del 30% del finanziamento pubblico.

lunedì 7 febbraio 2011


Ho letto tutto d’un fiato l’ impietosa requisitoria di Marcello Veneziani sui voltafaccia e le contraddizioni di Fini, pubblicata oggi da “Il Giornale”. Non vi è nulla di nuovo, niente di particolarmente sconvogente: l’ex delfino di Almirante ci ha abituati da tempo a dichiarazioni filo-progressiste, contraddistinte nella sostanza – al di là delle precisazioni di rito – dal più becero laicismo anticattolico, buone per i centri sociali e per le Feste dell’Unità.
Eppure, la verità dell’articolo mi ha colpito nel profondo, mi ha lasciato di sasso, mi ha disturbato: come ha potuto Gianfranco Fini tradire così i valori predicati per tutta una vita e condivisi da milioni di elettori? Il tradimento, umano prima ancora che politico, grida vendetta al cospetto di coloro che lottarono prima di Fini, e di quanti oggi costituiscono la base e il cuore di una Destra che non intende scimmiottare i principi propagandati dalla sinistra.
La sensazione, netta e desolante, è che Fini in realtà punta a conquistare gli sporchi voti degli avversari di sempre pur di assurgere alla più alta carica istituzionale della Repubblica. Nel frattempo, però, con i suoi gesti francamente repellenti, con le sue prediche che fanno scattare solo gli applausi della sinistra, Fini sta facendo terra bruciata attorno a sè. Accanto a lui rimangono i fedelissimi, che ormai si possono contare sulle dita di una mano: il Ministro Ronchi, il deputato Granata, l’intellettuale Campi…
Perfino Gasparri può permettersi di abbandonarlo, e di criticarlo aspramente per le frasi – oggettivamente imperdonabili per un Presidente della Camera, che dovrebbe essere e apparire neutrale riguardo ad ogni legge in discussione in Parlamento – sul testamento biologico. Come se il Senato fosse al soldo della Chiesa! Come se i senatori del PDL fossero pagati per approvare leggi fascio-clericali e assolutiste!
Fini lascia dietro di se solo una sensazione di disgusto, di vuoto morale e umano. Non vi è traccia del politico combattivo, coerente ed onesto, quando necessario duro ed intransigente, che aveva suscitato grandi speranze e attese fra i sostenitori della destra conservatrice e moderata, una volta chiusa – giustamente – la stagione della nostalgia post-fascista con Fiuggi. Che vergogna, Fini. Guadagnati pure col tradimento il Quirinale, ma non credere che la destra italiana sia al tuo fianco. Sei solo, e tale rimarrà.
fonte "Il Giornale"

LE CONTRADDIZIONI PAZZESCHE DI QUEL POPULINO DI SINISTRA CHE VIVE DI IDEOLOGIE IPOCRITE DI LIBERTA’ .

Dopo aver partecipato da protagonista alla rivoluzione cubana, dopo aver spostato il movimento castrista e lo stesso Fidel Castro su posizioni vicine al comunismo, aveva abbandonato i suoi incarichi di governo e aveva cominciato una nuova impresa rivoluzionaria in Bolivia. Un tentativo disperato compiuto con un gruppo ristretto di seguaci senza alcun sostegno da parte di Cuba e del movimento comunista internazionale. Forse la ricerca di una morte gloriosa che ponesse fine alle sue contraddizioni di rivoluzionario davanti ai problemi del socialismo reale.
 “Dal capitolo " L'America Latina alla prova" pag. 608 dell'opera: "Il Libro Nero del Comunismo", 1998 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Milano: … Un ragazzo non ancora ventenne, un guerrigliero della sua unità, rubò per fame un pezzo di pane ad un compagno. Senza processo o interrogatorio, Guevara lo fece legare ad un palo e giustiziare mediante fucilazione… Un treno carico d'armi viene intercettato e bloccato dalla sua unità armata, facendo prigionieri una cinquantina di soldati; in seguito a questa operazione, il dittatore Batista fugge sconfitto e Guevara fu nominato "procuratore" (boia) della prigione della CABANA.
La popolazione cubana era in festa, non sapevano che i successori di Batista avrebbero portato molto più morti e disperazione che la speranza di una vita migliore! L'ufficio in cui esercita Guevara, diventa teatro di torture e omicidi tra i più efferati. Secondo alcune stime, sarebbero stati uccisi oltre 20.000 persone, per lo più ex compagni d'armi che si rifiutavano di obbedire e che si conservavano, al contrario del "CHE", democratici e non violenti.
Nel 1960 il "pacifista" GUEVARA, istituisce un "campo di concentramento" sulla penisola di GUANAHA, dove trovarono la morte oltre 50.000 persone colpevoli soltanto di non condividere i suoi ideali di "PACE E FRATELLANZA"!!!
Ma non sarà il solo campo, altri ne sorgeranno come a Santiago di Las Vegas dove c'è il campo Arco Iris, nel sud'est dell'isola sorge il campo Nueva Vida, nella zona di Palos si istituisce il campo Capitolo, quest'ultimo è un campo speciale per bambini sotto i 10 anni!
Se una persona si era resa colpevole di reato a sfondo politico veniva arrestata insieme a tutta la famiglia. La maggior parte degli internati veniva lasciata con indosso le sole mutande, le celle non erano mai pulite, si lasciavano a marcire per anni nei propri escrementi in attesa di fucilazione o torture indicibili.
Successivamente gli fu conferito l'incarico di Ministro dell'Industria e presidente del BANCO NACIONAL, la Banca centrale di Cuba. Guevara non perde tempo a mettere in pratica il suo "modello sovietico".
Nel suo testamento, da buon allievo della scuola Maoista-Leninista del Terrore, scrive: "AMO L'ODIO, BISOGNA CREARE L'ODIO E L'INTOLLERANZA TRA GLI UOMINI, PERCHE' QUESTO RENDE GLI UOMINI FREDDI, SELETTIVI E LI TRASFORMA IN UNA PERFETTA MACCHINA PER UCCIDERE".
Guevara si adopera a diffondere sistematicamente la guerriglia in giro per il mondo, il suo motto: "Creare due, tre, mille Vietnam!"
Milioni di cubani si riversarono nella locale Ambasciata del Perù chiedendo asilo politico per la vita durissima imposta loro dal Regime Dittatoriale Comunista. Castro concesse a solo 125.000 persone il permesso di lasciare l'isola, permesso dato solo a chi conveniva a lui...
Fu concesso l'asilo politico agli internati dei manicomi criminali, ai peggiori individui, ai mutilati, ai delinquenti comuni, ai poveri senza fissa dimora, ai barboni, a gente che Castro non considerava esseri umani, a gente a cui diceva di interessarsi molto!
Castro approfittò della situazione per liberarsi definitivamente di questi rifiuti umani (diceva lui) scaricandoli alla tanto odiata America.
Oggi, tutto questo orrore continua indisturbato, prima con il "che" e ora con Fidel. Le torture, i campi di sterminio, le fughe in massa da CUBA, sono all'ordine del giorno!
A Cuba si giustiziano con la fucilazione persone indiziate di reato senza un regolare processo!
Ho visto immagine del 68 a Parigi e Roma con le bandiere di Mao, Stalin e la parola “libertà”. Ho visto bandiere e magliette di Ernesto Che Guevara in mano dei pacifisti italiani che bruciavano la bandiera degli USA. Solo adesso trovo scritte idee che io penso da molto ma sembrava tabu scrivere:
“ Dal '68 ad oggi proteste a senso unico…La Russia di Putin aggredisce la Georgia, il Dalai Lama denuncia massacri in Tibet, al Qaeda si fa risentire compiendo stragi in Algeria. La domanda sorge spontanea: ma i pacifisti, che nel 2003 hanno fatto strepitio per la guerra di Bush a Saddam, dove sono ora? In vacanza? Ma questo è un male antico che risale a quarant'anni fa, al ''mitico'' Sessantotto, quando si protestava contro il Vietnam ma illustri intellettuali simpatizzarono per i carri armati sovietici che martirizzarono Praga.

Dedicato a chi definisce e difende il comunismo e la sua indissolubile bandiera con falce e martello dietro una ideologia di libertà e uguaglianza.

Bisogna essere determinati nell'affrontare il passato sia nazista sia comunista. E' ben noto e documentato che le dittature comuniste sono responsabili per la morte di decine di milioni di civili innocenti, in numeri addirittura superiori a quelli delle dittature naziste". "Se nessuno dovrebbe cercare di sottostimare l'importanza di prendere le distanze dall'estremismo di destra, lo stesso codice morale dovrebbe essere applicato al comunismo, l'altra ideologia estremista dello scorso secolo”.
I regimi fascisti e para-fascisti in tutto il mondo hanno causato circa 35-40 milioni di morti (compresi gli ignoti), i regimi comunisti in tutto il mondo hanno causato circa 100 milioni di morti (compresi gli ignoti). Il 25 gennaio 2006 il Consiglio d'Europa stabilì la cifra di 94 milioni di morti circa di vittime nel nome della falce e martello più 6 milioni di ignoti. In molti stati simboli come la croce celtica, o saluti romani sono vietati dalla legge mentre simboli come  la falce e martello sono liberi di esse esposti ovunque. Perchè?
Per tutti quelli che quando vedono strade e piazze intitolate a personaggi come Stalin o Lenin o Mao inorridiscono e pensano che il comunismo nel mondo ha provocato 100 MILIONI DI VITTIME (fonti "libro nero del comunismo" e "il costo umano del comunismo") un dovere non dimenticare queste vittime!
I PAESI COMUNISTI SI SONO DIMOSTRATI MOLTO PIU' EFFICACI NELLA PRODUZIONE DI GULAG E CADAVERI CHE IN QUELLA DI GRANO E DI BENI DI CONSUMO, ANCORA OGGI QUALCUNO LO NEGA...QUESTE VITTIME INNOCENTI DEVONO ESSERE ONORATE!!
Sui lager comunisti (GULAG) sventolava il simbolo della falce e martello. Milioni e milioni di persone massacrate dal lavoro disumano o dalle fucilazioni a cui erano quotidianamente sottoposti per tutto il tempo della loro prigionia.. o se vogliamo essere più precisi.. per tutto il resto (breve) della loro vita. Quelli che sopravvivevano al lavoro o alla fucilazione morivano di fame o di ipotermia nei rigidi freddi sovietici. Si parla di 80 milioni di vittime.. cifre spaventose se rapportate alle vittime del nazismo (6 milioni). Le vittime del nazismo da ormai 60 anni sono ricordate una volta all’anno.. col giorno della memoria. Le vittime del comunismo sono state dimenticate (volontariamente) nell’oblio, e come se non bastasse, per i parenti di quelle vittime quel simbolo di morte e oppressione continua a sventolare... e nelle loro memorie suona come un insulto.
Dopo 70 anni di regime totalitario e un costo umano altissimo, in Urss si sono aperti gli archivi e qualcuno ha cominciato a cercare la verità sulla persecuzione comunista. Con enormi difficoltà, ostacoli, reticenze. L’esempio edificante di chi cerca di restituire almeno la memoria alle persone assassinate o scomparse .
Si è detto e scritto ormai dappertutto che dopo la caduta del Muro di Berlino e l'apertura degli archivi la storia del '900 ha finalmente incominciato a ricostruire molte zone d'ombra.
Ma forse non ci si rende pienamente conto di cosa voglia dire «apertura degli archivi», quanta determinazione e lavoro questo abbia comportato e ancora comporti. L'apertura degli archivi non è il semplice accedere a nuove fonti d'informazione: innanzitutto gli archivi, almeno nell'ex Unione Sovietica, sono stati aperti a spizzichi e bocconi, con resistenze, ripensamenti. E secondariamente, anche là dove c'è stato spirito di collaborazione da parte delle autorità, i ricercatori si sono trovati davanti una massa immane di fascicoli e documenti da far sembrare inutile ogni sforzo.
Comunque sia, tutte le acquisizioni degli ultimi anni non sono affiorate solo per la benevolenza del nuovo governo, ma sono state faticosamente strappate all'oblio, ricostruite pezzo dopo pezzo. Ci sono uomini e donne che a questo lavoro stanno dedicando la vita, le energie, ed è solo grazie alla loro dedizione che riemergono fatti nuovi, nomi, cifre, luoghi. Un esempio significativo è quello delle fosse comuni dove dagli anni '30 fino agli anni '50 sono state seppellite a mucchi le vittime delle fucilazioni. In russo non esiste neanche un termine sintetico per definirle, si dice semplicemente «luoghi di fucilazione e seppellimento di massa», alcuni studiosi occidentali li chiamano «campi di morte immediata»: sono luoghi dove non solo si seppelliva ma si fucilava direttamente, così che non stonerebbe il paragone con i campi di sterminio nazisti.
Ma a differenza di questi ultimi, quei campi sovietici sono un enorme buco nero della storia: nessun libro di testo ne ha mai parlato. La cosa ancora più impressionante è che addirittura gli stessi archivi tacciono, nessun documento, nessuna sentenza, nessun ordine di fucilazione né atto di esecuzione porta scritto il nome del luogo dove questa era avvenuta; non esistono neppure testimonianze dirette. Eppure, che dovessero esistere dei posti speciali dove venivano praticate le fucilazioni e i seppellimenti di massa era chiaro a chiunque avesse familiarità con i dati di quegli anni. Prendiamo ad esempio la città di Mosca; erano stati rinvenuti i luoghi dove tradizionalmente venivano «smaltiti» i cadaveri dei fucilati: il giardino dell'ospedale della Jauza (anni 1921-1928), i cimiteri urbani (1926-1936), il crematorio del monastero Donskoj (1935-1953). Ma le centinaia di vittime quotidiane degli anni '37-38 non potevano materialmente venire assorbite da questi luoghi (e infatti i registri locali non li documentano).

Spinto dall'opinione pubblica, l'ultimo governo sovietico nel 1991 aveva dunque disposto che il KGB ricercasse le fosse comuni delle repressioni politiche, era stata istituita una commissione speciale cui subito avevano chiesto di collaborare i volontari di varie associazioni private, come «Memorial». Così era riemerso dal non essere un aspetto della storia sovietica ancora più oscuro del Gulag. Una volta iniziato il lavoro, si era subito messo in luce un fatto incredibile, e cioè che l'ubicazione di questi luoghi, che negli anni staliniani doveva essere nota a molti funzionari degli organi repressivi, si era persa completamente; volutamente non era mai stata scritta su nessun documento e col passare delle generazioni era stata radicalmente cancellata dalla memoria, tanto che nel 1988-1990 nessuno all'interno del KGB aveva idea di dove fossero state fatte le fucilazioni. Un fatto ancora più strano era che negli anni '80 alcuni di questi «punti di morte immediata» erano ancora protetti con il filo spinato e tenuti sotto sorveglianza, ma evidentemente senza sapere il perché.
Ma ci sono volute le ricerche geofisiche, antropologiche e archeologiche commissionate dalle associazioni private per stabilire alcuni dati essenziali, ad esempio il numero e la collocazione delle fosse, difficili da individuare in un terreno molto vasto, accidentato e coperto di vegetazione. Gli scavi condotti nel '97 a Butovo (gli unici mai fatti metodicamente) hanno individuato 14 fosse della larghezza media di 5,5 metri e una lunghezza totale di 900 metri; la superficie totale di queste sepolture è di 5 mila metri quadrati. Secondo la dichiarazione ufficiale degli esperti dei Servizi Federali di sicurezza a Butovo si trovano presumibilmente 26 mila corpi, a Kommunarka 14 mila. Ma in base agli scavi dell'archeologo Michail Frolov le cose non stanno così: in uno scavo esplorativo di 12 metri quadrati sono stati rinvenuti 150 corpi; se la densità è costante, vuoi dire che a Butovo sono sepolte non meno di 60 mila persone.
Di questa lotta per la memoria potrebbe raccontare molti particolari una signora moscovita timida e riservata, Lidija Golovkova. Pittrice di professione, che si è trovata coinvolta senza volere in una storia di fucilati e fosse comuni da quando, alla fine degli anni '80, mentre vagava per la campagna fuori Mosca alla ricerca di qualche bel paesaggio.  Le sue ricerche continuano, instancabili, per lei ricostruire l'identità delle vittime è un atto di riparazione e di pietà. Ha insistito dieci anni perché la Lubjanka le concedesse i dossier e le foto dei prigionieri di Suchanovka. Delle migliaia di vittime di cui ha recuperato il nome e ricostruito gli ultimi giorni, ricorda ogni dettaglio, il volto innanzitutto, la professione, la vita familiare, le circostanze dell'arresto.
Racconta con grande commozione (ogni volta rinnovata) tutti i particolari che è riuscita a ricostruire sulla tecnica della fucilazione: i detenuti venivano caricati sul furgone cellulare (20 o 30, talvolta anche 50) come per un trasferimento comune, senza che sapessero nulla per evitare reazioni. Raggiunto il poligono di Butovo intorno alle 2 di notte, venivano fatti scendere e controllati in base alle istantanee fatte poco prima, poi rinchiusi in una baracca dove veniva loro letta la sentenza. A quel punto entrava in azione la «squadra speciale», non più di tre o quattro fucilieri, ufficiali, che prendevano i detenuti uno a uno, li portavano fuori con le mani legate, fino al bordo della fossa che era stata scavata durante il giorno, quindi sparavano alle spalle un solo colpo alla nuca.
Fra l'agosto del '37 e il novembre del '38 raramente si fucilavano meno di 100 persone al giorno, spesso erano 3/400; il 28 febbraio 1938 erano stati 562. Nelle mani di Lidija Golovkova oggi restano migliaia di foto segnaletiche; le maneggia col rispetto e la pietà che si riserva alle persone care. La cosa che più la tormenta è di non essere riuscita a strappare ai Servizi di sicurezza migliaia di altre foto (ognuna porta scritto sul retro il nome) che sono andate al macero.
Il 29 gennaio 1989 a Mosca è nata un'associazione storico-educativa chiamata «Memorial», con lo scopo preciso di recuperare e conservare - con tutti i rigori della ricerca storica - la memoria delle repressioni politiche e della battaglia per i diritti umani. Il primo presidente è stato l'accademico Andrej Sacharov, riconosciuta autorità del dissenso. Si autodefinisce un «movimento», che ha aperto decine di filiali in provincia, oltre che in Kazachstan, Lettonia, Georgia e Ucraina.
«Memorial» si è accollata un immane lavoro di vaglio degli archivi, creazione di data base delle vittime, di tutti i campi e luoghi di sterminio, dei carnefici, delle bibliografie tematiche. Ha aperto numerosi musei nei luoghi più significativi; si adopera perché nelle città russe compaiano lapidi e segni di memoria, come la pietra delle Solovki posta sulla piazza della Lubjanka. Grazie ai volontari di «Memorial», oggi i luoghi di sterminio in nome, della Falce e Martello, in nome dell’uguaglianza,  individuati sono più di 600.

Raffaele Varricchio  (da ilpensieroverde.blogspot.com )

Federalismo fiscale Cdm approva decreto dopo la bocciatura in Bicamerale.

"Il decreto sul federalismo dei comuni è stato approvato definitivamente". Lo ha annunciato Umberto Bossi, ministro per le Riforme per il Federalismo, a margine della riunione del Consiglio dei Ministri. "Finalmente - ha proseguito il leader del Carroccio - i comuni avranno le risorse senza andarle a chiedere col cappello in mano. I soldi resteranno sul territorio dove sono stati prodotti". "La Lega - ha concluso Bossi - mantiene le promesse e porta a casa un risultato concreto nell'interesse dei cittadini".
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo sul fisco comunale nella versione su cui la commissione Bilancio del Senato ha espresso parere favorevole. E, dunque, con tutte le modifiche frutto del confronto in bicamerale e dell'intesa con l'Anci.
La decisione di convocare un Cdm straordinario era stata presa dopo che la Commissione bicamerale aveva boccato la riforma con un pareggio (15 a 15), per il voto contrario del finiano Baldassarri."Andiamo avanti, non preoccupatevi: riusciremo a governare", ha detto il premier Silvio Berlusconinel corso del Consiglio dei ministri.
"E' gravissima la decisione del Cdm di approvare un decreto bocciato dal parlamento: è un atto di rottura ingiustificabile". Così Francesco Boccia, deputato del Pd e componente della Bicamerale sul federalismo commenta le decisioni del Consiglio dei ministri. "La Lega non si lasci raggirare da un Pdl allo sbando e non accetti scorciatoie. Riaffermi il principio del dialogo come metodo per costruire e condividere il federalismo: il Pd ha dato prova di serietà e responsabilità. Non si renda complice di un nuovo fallimento, perché questi colpi di mano lasciano pensare che tutto finirà come è accaduto per la devolution".
La bocciatura del provvedimento in Bicamerale
Nonostante la bocciatura del parere sul fisco comunale "non penso si andrà al voto" anticipato, aveva detto Bossi al termine del vertice con il presidente del Consiglio a palazzo Grazioli, dopo la bocciatura in Commissione bicamerale del provvedimento sul federalismo fiscale. "Berlusconi vuole vedere come andranno le votazioni in Aula, è di lì che dobbiamo passare", aveva aggiunto Bossi.
E lo aveva ribadito il Cavaliere, secondo quanto riferito da alcuni presenti, nel corso del vertice di maggioranza a palazzo Grazioli: il patto con la Lega e' saldo, il governo va avanti.

SAVIANO GURU DELLA SINISTRA

Vedere lo scrittore Saviano, il quale si è arricchito "anche" con il denaro ricevuto dalla Mondadori, che è di proprietà del suo acerrimo nemico Berlusconi...vedere, dicevo, Saviano al Palasharp ergersi a santone o guru della sinistra, mi ha fatto una certa impressione. Il suo modo di parlare ha un qualcosa di inquietante e apocalittico. Ci si attende la fine del mondo da un momento all'altro; io quando lo vedo mi tocco le palle... Dovremo aspettarci di vederlo tra i candidati alle prossime elezioni. E' legittimo. Egli ci insegna qual è il male e quale il bene. Qual è la censura e quale la libertà di opinione. Lo scrittore campano, combattente per la libertà, come i vari Vauro (che firmò in difesa del pluriomicida Battisti) o Santoro o Travaglio, sostiene che nel nostro paese non ci sia libertà di espressione, ma dimentica che il nostro paese è così libero da permettergli di pronunciare i suoi sermoni contro il Governo tramite la TV di Stato. Chiunque in Italia può dire e scrivere ciò che pensa, anche troppo, secondo il mio parere. Solo un paio di decenni fa nessuno si sarebbe mai permesso di insultare un suo antagonista pubblicamente come avviene oggi in ogni talk show. L'Italia, grazie a Dio, e grazie a milioni di uomini, è un paese libero; è un paese libero a differenza di quanto lo siano state molte nazioni finite sotto la guida sovietica. Credo che nessuno Stato comunista abbia mai conosciuto la vera libertà, e nemmeno un Stato islamico. Quindi...Saviano, Umberto Eco, Travaglio, Santoro e i loro compagni di merende, riflettano prima di dire stronzate e falsità.
di Marco Chierici