Bitonci - spending review:
"la realtà è che il
vostro Governo non ha alcuna intenzione di cambiare le cose; a voi questo
baraccone chiamato Italia sta bene così com’è!"
IL MIO INTERVENTO DI OGGI IN DICHIARAZIONE DI VOTO ALLA
CAMERA:
Signor Presidente, con
revisione della spesa pubblica, in inglese spending review, si in tende
quel processo diretto a migliorare l'efficienza e l'efficacia della macchina
statale nella gestione della spesa pubblica.
Dovrebbe significare, e non
bisogna essere dei grandi esperti di economia, che i capitoli di spesa di uno o
più ministeri vengono passati al setaccio per vedere cosa può essere
tagliato, per scoprire se ci sono sprechi da eliminare.
Ma in realtà questa è una
mini manovra finanziaria, non una spending review, venduta come un'importante
operazione di razionalizzazione della spesa pubblica, ma che poi scopriamo
essere, esigua, tanto che se si vanno a vedere i saldi effettivi, c'è una
riduzione della spesa di circa 4 miliardi di euro, appena sufficienti per
sterilizzare l'aumento dell'IVA a breve termine.
Mentre la vera spesa pubblica,
quest'anno, secondo il bilancio presentato dal Vostro Governo, aumenta di
10 miliardi.
La priorità da affrontare è
quello dell’immenso debito pubblico, con un valore pari quasi 2.000 miliardi,
mentre ci attestiamo al 123% sul PIL: stiamo superando ogni record.
Le previsioni del FMI sono
pessime anche per il 2013 e 2014, insomma la recessione non se ne va, e
questo ce lo ricorda continuamente anche l'Europa.
La Troika (UE-BCE_FMI) e
sopratutto la Germania ci spingono sempre più verso degli aiuti, verso il fondo
salva stati e anti spread che ci obbligherebbe ad una ulteriorecessione di
sovranità e controllo da parte di tutti gli stati membri.
Vede signor Presidente, c'è
una preoccupante analogia con le spinte che vengono dalla Germania e un
recente passato. I tedeschi devono capire che se si vuole un Europa che conti
di più, un Europa unita, lo si può fare solo attraverso un Unione
Confederalee non un Europa sotto la guida a stile Terzo Reich.
Noi signor Presidente,
condividiamo lo spirito di questa manovra, ma le vere riforme, il vero
controllo spesa, il pareggio di bilancio si ottiene solo con l’attuazione del
federalismo, con i costi standard, ossia un controllo diretto della spesa
pubblica fatto dai cittadini.
Questo era un percorso
importante cominciato con la legge n. 42 del 2009, poi l’approvazione dei
decreti attuativi, ma Voi con il Vostro Governo avete, fin da subito deciso di
iniziare una nuova fase, centralista e antifederalista.
Prima introducendo l'IMU
sulla prima casa, e incamerando alle casse Statali il 50 per cento delle
entrate sulle II° Case e fabbricati delle aziende, poi la cancellazione della
compartecipazione IVA a favore degli enti locali e cancellato il federalismo
demaniale, bloccando la valorizzazione dei beni.
Potevate rivedere il Patto
di stabilità dei Comuni, patto che sta bloccando la possibilità di
investimento dei nostri Enti Locali, frenando i pagamenti agli artigiani e alla
imprese fornitrici di servizi, e invece con bluff si prendono in giro i
Sindaci, impiegando 800 milioni in manovra, ma che in realtà sono 500 perchè
300 vengono presi da un capitolo che riguarda il rimborso alle imprese, che
sono proprio quelle che avanzano i pagamenti dalle pubbliche amministrazioni:
quindi, una mera partita di giro.
Ma c’è di peggio: si ritorna
a premiare gli enti non virtuosi, perché di questi 800 milioni, ben 171
vanno alla Sicilia,32 alla Calabria, 58 alla Campania, 79 al Lazio, 82 alla
Sardegna e solo 29 al Virtuoso Veneto.
Ancora risorse per la
sprecona Sicilia, la Sicilia, secondo la Corte dei conti, dei 17 mila
dipendenti regionali, con 1500 dirigenti, uno ogni 10 dipendenti, una assurdità
se questi dati li mettiamo in confronto con le regioni del Nord.
La Sicilia ha più regionali
di Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria e Friuli tutti insieme.
E’ qui che dovete fare una
vera spending review, signori miei! E’ qui che bisogna applicare i costi
standard e bloccare l’assunzione sui dipendenti effettivi, non sulle
piante organiche.
Questa è un’altra delle prese
in giro di questo decreto, perché se tagliate il 20 per cento dei dirigenti e
il 10 per cento del personale, calcolati sulle piante organiche e non sui
dipendenti effettivi, non otterrete alcun beneficio.
E’ noto a tutti, infatti, che
le piante organiche sono sempre superiori al numero effettivo di dipendenti.
Per essere seri, avreste
dovuto tener conto di un semplice parametro da costi standard, il rapporto
dipendenti in relazione agli abitanti, dove ci sono comuni al nord che
hanno meno della metà dei dipendenti di quelli con pari numero di abitanti
al sud.
E attenzione signor
Presidente, che dalla Sicilia è in arrivo un altro regalino per le casse dello
stato, altro che pareggio di bilancio!!
Sempre dall’audizione della
corte dei conti Siciliana, in commissione bilancio, scopriamo che ci sono 15
miliardi di residui attivi, molti di questi molto vecchi di anni. Saranno tutti
esigibili??
Ovviamente no, la Corte dei
conti parla solo di 4/500 milioni non esigibili, in realtà sono di molto di più
- il 22 per cento sono tributi - e se sappiamo che a livello nazionale,
l'Agenzia delle entrate riscuote dal 15 al 20 per cento di questi tributi
residuali - allora presto fatti sono i calcoli: parliamo di altri tre miliardi
e mezzo di tributi che non saranno mai riscossi, ma vengono mantenuti in
bilancio per non evidenziare la mancanza di entrate.
È così anche per quanto
riguarda le entrate in conto capitale. Le entrate in conto capitale della
regione Sicilia sono il 47 per cento dei residui, sono fondi vincolati,
derivano da finanziamenti europei e nazionali.
Molti di questi progetti non
verranno mai iniziati o completati, così oltre al danno la beffa: finanziamenti
sprecati e buco di bilancio assicurato che non pagherà l’ex Governatore
Lombardo di turno, ma proprio noi, cari colleghi e cittadini del Nord, sempre
il solito Nord che ripiana l’allegra gestione meridionale.
E intanto il momento è
drammatico per il tutte le nostre imprese e per tutti i settori.
Nel 2012 le chiusure di
negozi, nel commercio al dettaglio, potrebbero superare le nuove aperture di
circa 20.000 unita', secondo Confcommercio, nel 2011 le chiusure di negozi
è stato di 105.831 contro 71.792 nuove aperture.
Questa è recessione vera, e
Voi Professori dovreste pensare come ridurre il cuneo fiscale, perchè con
questo livello di tassazione, il più alto in assoluto in Europa ed al Mondo, la
ripresa ce la sogniamo. E senza ripresa, che può partire solo dalle nostre
aziende del nord, non c’è crescita e sviluppo, senza crescita si
contraggono consumi ed entrate, niente pareggio di bilancio o utopica
riduzione del debito pubblico.
Dovevate colpire i privilegi
dei dipendenti pubblici, dovevate equiparate i contratti del pubblico con
quelli del privato, imporre un tetto agli stipendi dei dirigenti statali e dei
manager pubblici, ridimensionare il numero dei ministeri, delle Prefetture,
privatizzare la Rai e chiudere i poltronifici pubblici, queste sono cose
che vogliono tutti gli italiani!
Così per le pensioni d'oro,
ne parlate da molto, ma nulla ancora è stato fatto, forse perchè quelli delle
pensioni d’oro siete proprio voi?
Potevate risolvere il
problema degli esodati, sopprimendo gli enti inutili che avete ripescato
al Senato, magari senza dare ancora finanziamenti a Roma, potevate utilizzare i 500
milioni per i clandestini nordafricani. Per loro, il vostro Ministro Riccardi i
soldi li trova sempre! Una vergogna!
Ora, chiuso il provvedimento, proponete di risolvere il
problema esodati con nuovi giochi d’azzardo! Non avete rovinato abbastanza
famiglie con le slot machines, il gioco via internet e il poker
sportivo?
Concludo signor Presidente, il nostro parere è assolutamente
negativo: poteva essere fatto molto di più. Vi sono, nel bilancio dello Stato, una
miriade di sprechi da tagliare, non ci vuole un nuovo ministro dell’economia e
un codazzo di tecnici, basta una massaia, una casalinga o un buon padre di
famigli con in tasca l’esperienza di fa economia domestica tutti i giorni
dell’anno per tirare avanti.
Ma la realtà è che questo Governo non ha alcuna intenzione
di cambiare le cose, e a voi questo baraccone chiamato Italia sta bene
così com’è!