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martedì 21 febbraio 2012

ilpensieroverde

Un Pensiero Verde per Parma: Un Pensiero Verde per Parma: Molossi e la sua line...: Un Pensiero Verde per Parma: Molossi e la sua linea editoriale......

mercoledì 15 febbraio 2012

La situazione precipita nonostante Monti.


Libertà economica, l'Italia in caduta libera: 92a al mondo
L'Index of Economic Freedom registra uno slittamento di cinque posti
Nel 2012 l’Italia vede ulteriormente scendere la sua libertà economica. Secondo la classifica annuale Heritage Foundation-Wall Street Journal, di cui l’Istituto Bruno Leoni è partner, il nostro Paese si ferma al 58,8 per cento, 1,5 punti percentuali in meno dell’anno scorso, conquistando la 92ma posizione (cinque in meno rispetto al 2011). L’Italia è classificata penultima nella graduatoria dei Paesi europei: peggio di noi solo la Grecia. Si tratta del terzo anno consecutivo nel quale si registra una riduzione della libertà economica italiana. Questa volta, a incidere negativamente sono soprattutto l’aumentare della corruzione percepita e l’incapacità, nonostante le diverse manovre, di mantenere sotto controllo le finanze pubbliche, incidendo sullo stock del debito. Più in generale, i punti strutturalmente deboli per la libertà economica nel nostro Paese stanno nella spesa pubblica (valutata ad appena il 19,4 per cento, 9,2 punti in meno dell’anno scorso) e la libertà del lavoro (43 per cento), oltre alla più ampia incertezza del quadro normativo e all’insostenibile pressione fiscale.

Commenta il Presidente dell’Istituto Bruno Leoni, Nicola Rossi: “La stampa riporta, pressoché quotidianamente, nuove ipotesi allo studio per stimolare la crescita italiana ormai scomparsa da oltre un ventennio ma – com’è noto – non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere: la strada per ritrovare la crescita è scritta infatti con chiarezza e da anni nella graduatoria dell’Index of Economic Freedom. In particolare, il governo italiano – che si propone di fare «un decreto al mese» per rilanciare la crescita – forse potrebbe fermarsi a riflettere: tutto lascia pensare che non sia quella la strada giusta”.

Il calo italiano si colloca in un contesto globale che, pure, sconta una crisi della libertà economica, frutto della reazione keynesiana di molti Paesi (specie nel mondo sviluppato) alla recessione. È proprio l’aumento della spesa pubblica, infatti, ad aver determinato l’interruzione di una tendenza verso la maggiore libertà economica nel mondo che si era manifestata quasi ininterrottamente da quando la redazione dell’Indice è iniziata, 18 anni fa, fino al 2008.

“A dispetto delle letture neokeynesiane, resta robusta l’evidenza della correlazione tra la libertà economica e la crescita, da un lato, e la riduzione della povertà, dall’altro. A questo proposito, è significativo che la classifica della libertà economica di quest’anno veda il ritorno del Cile e l’ingresso delle Mauritius fra i 10 Paesi più liberi al mondo”, nota il Direttore Generale dell’IBL Alberto Mingardi.

La classifica è ancora una volta guidata da Hong Kong, Singapore e Australia, mentre gli Stati Uniti occupano la decima posizione. All’interno dell’Unione Europea, il Paese più libero è l’Irlanda (76,9 per cento, nona posizione), mentre il meno libero è la Grecia (55,4 per cento, 119ª posizione). L’Italia è penultima tra gli Stati membri dell’UE.

L’Indice della libertà economica è costruito attraverso dieci indicatori sintetici che, sulla base dei dati forniti dalle maggiori organizzazioni internazionali, consentono di “schematizzare” la libertà economica, attraverso una serie di variabili che misurano l’invadenza dello Stato (come la pressione fiscale e la spesa pubblica), la qualità della regolamentazione e la certezza del diritto, l’autonomia degli attori economici nel condurre le loro attività (per esempio il mercato del lavoro o gli adempimenti necessari ad avviare o condurre attività produttive), la qualità del sistema giudiziario, la corruzione, eccetera.

L’Indice della libertà economica è scaricabile integralmente sul sito www.heritage.org/index. La scheda relativa all’Italia è disponibile, in italiano, anche sul sito dell’Istituto Bruno Leoni www.brunoleoni.it.

di Claudio Soliani

lunedì 13 febbraio 2012

In risposta alle esternazioni del Sig. Mauro Libè.


Parma, 12/02/12

Non sappiamo con certezza se il Sig. Mauro Libè abbia delle compartecipazioni in aziende agricole o allevamenti di mucche da latte, ma dalle sue ripetute esternazioni contro le quote latte ci dobbiamo chiedere perché sia così spaventato e preoccupato dalle indagini che la sezione dei Carabinieri del ministero dell’Agricoltura ha compiuto in tutta Italia. Viene lecito fare alcune considerazioni; è possibile:

  1. che abbia interessi in una di quelle stalle che erano site in Piazza Navona, notoriamente conosciuta come area agricolo-commercial-turistica?
  2. che sia socio in qualche cooperativa che importa latte dall’estero, consapevole che non si conoscono le reali caratteristiche organolettiche di quei prodotti?
  3. che sia stato eletto con i voti di quegli allevatori che continuano a produrre il latte in nero?
  4. che faccia parte di quella schiera di politici che sta tentando il lecito e l’illecito per “rifarsi una verginità”, dato che, nel suo nuovo ruolo all’interno della Commissione Affari Costituzionali, “vuole contribuire a creare un sistema di pubblica amministrazione in grado di prendere decisioni in nome del bene comune e non nell’interesse di qualche gruppo di pressione”?
  5. che forse le mucche gli servano più da macello (chiara l’allusione?) che per produrre latte?

Sulla base di queste considerazioni ci rendiamo conto delle motivazioni per cui l’Udc appoggia un governo spacciato per salva Italia, ma che sta ammazzando gli italiani e il contributo dato al fallimento del Comune di Parma. Perché, voi che vi proponete come paladini di giustizia (svuotando le carceri), di moralità (si ricorda vero del suo collega Cosimo Mele) ed equità (spremendo le tasche del ceto medio, dei pensionati e dei lavoratori soprattutto del Nord) , che accusate sistematicamente gli altri anche dei vostri fallimenti (Varazzani), che parlate di consulenze e contratti finiti su binari morti e di opacità che meritano piena luce, nei quattro anni di compiacente partecipazione all’amministrazione di Parma non avete mosso un dito per rivelare e correggere tali situazioni di cui eravate perfettamente a conoscenza e silenziosi comprimari? Perché avete tanta paura della verità? Probabilmente ha ragione il saggista e poeta Karl Kraus: Chi mai vorrà cacciar via un errore che lui stesso ha messo al mondo, per sostituirlo con una verità adottata?

On. Fabio Rainieri Deputato della Lega Nord Padania
Segretario Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati
Membro della Commissione Anticontraffazioni del Parlamento

Andrea Zorandi
Segretario sezione di Parma città della Lega Nord Padania

giovedì 9 febbraio 2012

GARA DI SCI ALPINO DEL CAMPIONATO PADANO

GARA DI SCI ALPINO DEL CAMPIONATO PADANO, organizzata dallo sci club "ASD SCI VAL PADANA". 

Il programma prevede:

GIOVEDI' 08 MARZO E VENERDI' 09 MARZO ALLE ORE 20.30:

due serate di incontri pubblici su tematiche legate a lavoro, turismo, economia, federalismo, alle quali prenderanno parte esponenti del ns. Movimento quali:
Sen. Massimo Garavaglia, On. Matteo Salvini, On. Angelo Alessandri, Sindaco Flavio Tosi, Vice Presidente provinciale Maurizio Parma, Consiglieri Regionali e Provinciali dell'Emilia Romagna e della Toscana

SABATO 10 MARZO:ALLE ORE 10.00:
Ciaspolata Padana amatoriale con guida esperta sulle montagne dell'Appennino. Possibilità di nolo ciaspole in loco. Per chi vuole possibilità di sciare su tutto il comprensorio a prezzi ridotti.

ALLE ORE 18.00:
Parallelo notturno degli amministratori padani, che si sfideranno sugli sci. Parteciperanno Sen. Roberto Castelli, Sen. Massimo Garavaglia, Sen. Giovanni Torri, Cons. reg. Renzo Bossi, Sindaco Manuel Ghilardelli e tanti altri amministratori!!

ALLE ORE 20.30:
Cena con prodotti tipici montanari presso il Rifugio adiacente a fondo pista.

DOMENICA 11 MARZO:ALLE ORE 09.00:
Partenza del Campionato Padano di sci alpino:  musica, vin brulè e dolci gratis al parterre, grigliata e polenta a pranzo.


Per quanto riguarda le convenzioni, siamo riusciti ad ottenere alcune formule:


ALBERGO 3*** , pernottamento e colazione euro 30,00 a persona

APPARTAMENTI da 4 posti, colazione esclusa euro 22,00 a persona

Disponibili anche APPARTAMENTI da 7/8 posti. Per pranzi e cene convenzionati i ristoratori offrono pasti completi da 10,00 a 20,00 euro.

Vi chiedo massima diffusione e comunicare quanto prima i nominativi di coloro che intendono aderire all'iniziativa, perchè con le settimane bianche rischiamo di non avere alberghi liberi.

Grazie mille,
Stefania

mercoledì 8 febbraio 2012

I giovani e il Governo Monti:


Oscar Wilde nel De Profundis, non a caso citato, amava dire: “Non porta alcun vantaggio dire a una persona una cosa che non sente come sua e che non può capire” e viene subito da pensare al nostro attuale Primo Ministro che, dall’alto del suo “conquistato” budget mensile che i media molto informati riportano ammontare, fuori dal pettegolezzo, a più di 40.000 euro mensili, chiosa in una nota trasmissione televisiva (Mediaset) che per i giovani il posto fisso è una noia e che è molto bello e stimolante cambiare lavoro. Tale affermazione ha immediatamente suscitato una enormità di polemiche fra il popolo del WEB ed il tema della indignazione manifestata è legato alla “opportunità” in questo momento di profonda crisi, di tale dichiarazione. Ma il professore Monti, alla luce delle sue dichiarazioni, rischia di presentarsi come l’uomo più annoiato del pianeta, dal momento che nel corso della sua vita ha sempre “sofferto” della condanna di un posto fisso e non contento di ciò, ha “condannato” a questa sorte anche membri della sua famiglia.
Risulta, infatti, che il figlio del Premier non è alla eccitante ricerca di un posto di lavoro per sbarcare il lunario ma, al contrario, risulta piacevolmente impegnato ed annoiato, a saltare da una poltrona ad un’altra fin dalla tenera età di 25 anni dopo la immancabile laurea conseguita, ovviamente alla Bocconi , con il massimo dei voti (figuriamoci): insomma per dirla alla Martone, tutt’altro che uno sfigato. Le poltrone occupate dal rampollo Monti sono di tutto rilievo; sul noto sito Linkedin fino a qualche giorno addietro si poteva leggere il curriculum e gli attuali impegni lavorativi di Giovanni Monti , di anni 39 figlio di Mario Monti. Oggi questa informazione risulta stranamente cancellata. Comunque, per tranquillizzare chi non ha avuto la fortuna di leggere il suddetto curriculum, riporto che Il Dottore Monti figlio non occupa posti in catena di montaggio o commesso o impiegato di banca, contabile, ma si annoia da presidente o vicepresidente in multinazionali italiane ed estere del calibro, solo per citarne un paio, di Citigroup o di Morgan Stanley. A ben vedere il “ragazzo annoiato” risulta imparentato anche con diverse investment banks e i suoi rapporti d'affari sono intrecciati nell'alta finanza internazionale come, per il resto, tradizione di famiglia. Ma sembra che la noia in certi ambienti sia una malattia contagiosa che colpisce prevalentemente la categoria dei politici con o senza incarichi di governo. Giusto per restare nell’ambito del Governo Monti un’altra annoiata illustre è la la dottoressa Silvia Deaglio, ricercatrice in genetica medica e professore associato alla facoltà di Medicina dell’Università di Torino, dove insegna anche il padre Mario Deaglio, già direttore del “Sole-24Ore”, marito e collega della Professoressa Elsa Fornero, docente dello stesso ateneo: insomma un altro caso di, si passi il termine, “annoiamento” acuto. Ma, si sa, le disgrazie non vengono mai da sole e così la Dottoressa Deaglio, è anche casualmente diventata responsabile di una unità di ricerca internazionale, sarebbe interessante vedere con quali risultati, assegnatale dalla HuGeF, fondazione che ha come scopo "la ricerca di eccellenza e la formazione avanzata nel campo della genetica, genomica e proteomica umana". Per la cronaca e per chi vuol sapere, la HuGeF è un’istituzione creata e finanziata dal Politecnico di Torino, dalla Università di Torino e dalla Compagnia di San Paolo, ente del quale la Fornero è stata vicepresidente dal 2008 al 2010 e per conto della quale è stata designata alla vicepresidenza della banca Intesa, carica lasciata solo dopo aver ricevuto la nomina ministeriale.
Va da se che la Fornero ed il marito insegnano alla Facoltà di Economia della Università di Torino. Viene spontaneo rivolgersi a queste famiglie di geni, evidentemente annoiati, per dire loro che, in tutta sincerità, sono contento per questi ragazzi e per giovani appartenenti alle vostre famiglie, ma queste realtà abusive non fanno testo nello scenario della disoccupazione selvaggia che affligge il nostro Paese anzi lo offendono, mortificando i giovani che sono culturalmente uguali e preparati come i vostri figli, che non possono annoiarsi perché non hanno una appartenenza illustre e sono troppo impegnati a “sopravvivere” e cercare un posto di lavoro qualunque. Parliamo degli stessi giovani che, grazie a questa politica, sono costretti a vivere in un paese dove si riscontra uno dei tassi di disoccupazione giovanile più elevato di Europa. Tuttavia vorrei aggiungere che la filosofia del professore Monti potrebbe andare ancora bene in una realtà sociale e lavorativa dove ci si licenzia per un posto migliore, o dove la meritocrazia esiste e fa la differenza e dove risulta normale, dunque, passare da un lavoro ad un altro costruendo ed arricchendo il proprio curriculum. Cari super tecnici, Professore Monti, vorrei sommessamente dirvi che questo accade solo nel mondo dorato della vostra casta e che nella vita reale, quella che voi dimostrate di non comprendere, le cose funzionano in modo diverso, molto diverso. Nella vita normale tutti i disoccupati giovanili, che sono moltissimi, sarebbero felici di annoiarsi così come si “annoiano” i vostri figli. Comunque più si scende, o si sale, nella graduatoria dei figli illustri annoiati, più si scopre che i quozienti intellettivi appaiono direttamente proporzionali alla carriera politico economica dei padri o delle madri o alla storia delle famiglie di appartenenza. Mal si comprende come mai non si riesca a trovare un, figlio/figlia di ministro, Deputato, Onorevole o appartenente alla casta che sia disoccupato o operaio alla Fiat in catena di montaggio o precario o a fare la fila in qualche Ufficio per l’Occupazione per un sussidio. Ma in fondo che male c’è a volere pensare al bene dei figli o a quello personale: basta una telefonata, portare un cognome illustre perché tutte le porte si aprano magicamente e le cose accadono così, da sole, all’insaputa degli stessi interessati: ci si ritrova ad avere una cattedra Universitaria o una presidenza di una banca, così senza averlo chiesto e senza saperne nulla, ci si ritrova dentro una bella casa vicino al Colosseo a Roma e ci si chiede ma come mai ? Ci si accorge che qualcuno ha pagato le nostre vacanze e si pensa di avere vinto una lotteria, sempre senza saperne nulla. E cosa dire del Ministro Cancellieri detta “lady di ferro” che minaccia di applicare misure repressive ai movimenti che protestano cercando anche di delegittimarli sul piano della credibilità affermando che gli stessi sono infiltrati dal potere mafioso ? Dei movimenti di protesta parleremo in seguito, intanto è di questi giorni la notizia che il Ministro dell’Interno, all’insaputa della collega Guardasigilli Paola Severino, ha rinnovato la convenzione con Telecom per i famosi braccialetti elettronici, si proprio quelli costati, dal 2001 al 2011, 110 milioni di euro per controllare otto detenuti e di cui si erano già occupati i media lo scorso anno. Si scopre anche che la vicenda ha avuto non pochi strascichi culminati in un abbondante, ed irritato, carteggio fra Via Arenula sede del Guardasigilli e il Viminale, corrispondenza che ha per oggetto l'opportunità di continuare a pagare Telecom per un servizio che non ha mai funzionato. Al riguardo è chiarissimo il laconico commento del vice capo della polizia Francesco Cirillo pronunciato il 4 gennaio in audizione al Senato, «se fossimo andati da Bulgari avremmo speso di meno». Visto che in media un anello alla caviglia - perché questo è il meccanismo antifuga da un arresto domiciliare - è costato migliaia e migliaia di euro per giunta senza funzionare. E così quotidianamente assistiamo al teatrino della politica sempre più distante dal popolo, dalla gente: le dichiarazioni e le tasse di Monti, le sparate di Martone, le lacrime della Fornero in diretta televisiva, forse versate perché commossa dal colpo di fortuna giunto inaspettato, dal momento che mai nella sua vita avrebbe osato pensato di diventare Ministro così senza saperlo e senza averlo chiesto e assistiamo con rassegnazione alle numerose apparizione da divo televisivo del Premier che “annoiatissimo”, dall’alto dei suoi innumerevoli posti fissi, e afflitto dalla pesantezza dei suoi innominabili guadagni tartassa il popolo ridotto alla disperazione e assolve miracolosamente, anzi premia, le sorelle banche, le compagnie televisive, le assicurazioni ed il sistema dell’alta finanza internazionale di cui fa parte attiva. Infine la protesta della povera gente, che davvero disperata non sa più come fare e vorrebbe molto annoiarsi a casa con la propria famiglia con la terribile e noiosa “condanna” di un posto fisso e di uno stipendio che consenta loro di assurgere alle più banali normalità: una casa un lavoro e la possibilità di pagare le bollette, di fare la spesa, di vestirsi dignitosamente e di mantenere i propri figli fino a quando non sarà arrivato il momento di reclutare anche loro nella schiera degli annoiati con il posto fisso e questo in attesa che l’Italia diventi un Paese Normale.

di Vittorio Paola “affari italiani”

domenica 5 febbraio 2012

Egr. Sig. Direttore,


vorremmo approfittare del suo giornale per inviare una significativa poesia di Trilussa al candidato sindaco Vincenzo Bernazzoli e ai suoi compagni della sinistra.
Pensiamo possa riassumere quanto, politicamente, espresso fino ad ora dalla sinistra a Parma, e non solo.
"Er compagno scompagno"

Un Gatto, che faceva er socialista
solo a lo scopo d'arivà in un posto,
se stava lavoranno un pollo arosto
ne la cucina d'un capitalista.

Quanno da un finestrino su per aria
s'affacciò un antro Gatto: - Amico mio,
pensa - je disse - che ce so' pur'io
ch'appartengo a la classe proletaria!

Io che conosco bene l'idee tue
so' certo che quer pollo che te magni,
se vengo giù, sarà diviso in due:
mezzo a te, mezzo a me... Semo compagni!

- No, no: - rispose er Gatto senza core
io nun divido gnente co' nessuno:
fo er socialista quanno sto a diggiuno,
ma quanno magno so' conservatore!

Trilussa
Pier Angelo Ablondi
Consigliere provinciale Lega Nord Padania
Andrea Zorandi
Segretario sezione di Parma città della Lega Nord Padania
Parma 05/02/12

MONTI BONIFICA 2 MILIARDI E MEZZO A MORGAN & STANLEY.



Nel silenzio assoluto, il governo Monti ha fatto un bel regalo dell’Epifania alla Morgan Stanley: 2 miliardi e 567 milioni di euro sono stati dirottati dalle casse del Tesoro a quelle della banca newyorkese. Il tutto è avvenuto il 3 gennaio scorso, un mese fa, all’insaputa degli organi di informazione italiani, così attenti ai bunga bunga o ai party del premier uscente ma evidentemente poco propensi a occuparsi dell’attuale governo in carica. Sono stati gli stessi vertici della Morgan Stanley ad aver comunicato che l’esposizione verso l’Italia è scesa da 6,268 a 2,887 miliardi di dollari: una differenza di 3,381 miliardi corrispondenti a 2,567 miliardi di euro, circa un decimo della manovra “salva-Italia” varata dall’esecutivo Monti. Una somma utilizzata dal governo italiano per estinguere una operazione di derivati finanziari, anche se non è chiara la ragione per cui la Morgan Stanley abbia richiesto la “chiusura della posizione”, opzione prevista dopo un certo numero di anni da quasi tutti i contratti sui derivati ma raramente applicata: il motivo più verosimile potrebbe essere il declassamento deciso dall’agenzia di rating Standard & Poor’s. Certo, finché nessuna delle due parti fornirà spiegazioni, si potrà rimanere solo nell’ambito delle ipotesi.
La banca newyorkese si è limitata ad annunciare trionfalmente il recupero della somma, il governo italiano non ha fornito alcuna spiegazione e i media non indagano né chiedono alcunché, né sulla gestione delle operazioni in derivati da parte del Tesoro, né sul motivo per il quale tra tanti creditori si sia scelto di onorare il debito proprio con la Morgan Stanley. Il questo modo il governo non è tenuto a spiegare perché abbia optato per il silenzio e la segretezza assoluta anziché ammettere che, mentre venivano stangati i pensionati e non solo, lo Stato provvedeva a rimborsare 2 miliardi e mezzo alla investment bank. Non sarebbe stato il massimo dal punto di vista dell’immagine e della popolarità, ma in fondo è stato lo stesso “Full Monti”, ribattezzato così proprio dalla Morgan Stanley al momento della sua nomina a premier, a dichiarare di non dover soddisfare alcun elettore, in quanto non eletto. E allore perché tace? Ha paura dell’impopolarità?
Dove sono i giornalisti che ponevano le dieci domande a Berlusconi o pubblicavano le intercettazioni telefoniche? Esiste ancora qualcuno interessato ad indagare sull’operato del governo?
Diamo un merito all’Espresso, l’unico organo di informazione italiano a parlarne: un articolo uscito ieri a firma Orazio Carabini esprime pure un certo disappunto per il fatto che né Morgan Stanley né il Tesoro abbiano voluto fornire spiegazioni al settimanale.

fonte web: http://www.qelsi.it/2012/il-governo-monti-ha-dirottato-2-miliardi-e-mezzo-dalle-casse-del-tesoro-a-quelle-della-morgan-stanley/



Lusi, in 5 anni +894% di reddito .

Nel 2005 Luigi Lusi dichiarava 38mila euro, nel 2010 340mila. "

Intanto non si placano le polemiche per i 13 milioni sottratti dalla cassa della Margherita ora Pd.




Il senatore Luigi Lusi, balzato alle cronache per la nota vicenda dei tredici milioni di euro della Margherita finiti sui suoi conti, nel 2005 - prima di entrare in parlamento - dichiarava un reddito di 38mila euro.
Dopo cinque anni 340mila euro, un incremento dell'884%, quasi nove volte tanto. Lui, in un'intervista a Repubblica, tiene a precisare che "è tutto regolare. Dei 38mila euro del 2005 non mi devo vergognare, né è un onore. Quello era il reddito e basta. Grazie a Dio uno fa un a crescita professionale. Vuol dire che è diventato qualcosa per cui ha meritato". Ovviamente non mancheranno le polemiche sulla sua "bravura professionale", visto come sono andate le cose per i fondi della Margherita, che per sua stessa ammissione ha indebitamente prelevato.

Lusi fa sapere che non può "dire nulla dell'inchiesta perché c’è il segreto istruttorio". Poi rivela che non ha intenzione di querelare Francesco Rutelli che gli ha dato del ladro:"La querela non serve a niente perché va tutto in prescrizione, io devo attenermi al segreto istruttorio.

Zitti perché tutti colpevoli…..
Bisogna leggere "Assassinio sull’Orient Express" per capire davvero il caso Lusi. Lo afferma in una intervista al Fatto Quotidiano Riccardo Villari, senatore ex Pd. Secondo Villari "stanno tutti zitti perché sono tutti colpevoli". La sua teoria è che Lusi "faccia il capo espiatorio" perché "non può giustificare i soldi che non ci sono più" perchè andati "alla ex Margherita, anzi, a tutte le sue correnti". E la "prova è che tacciono, negano la responsabilità e scappano dal treno come ladri". Per Villari "non bisogna fermarsi alle apparenze su Lusi: quello che sembra non è. Perché - si chiede - nessuno vuole parlargli o sentirlo? Perchè è scomparso? Perché c’è tanta fretta di cacciarlo?". Perché, secondo lui, l’ex tesoriere della Margherita "ha gestito con il consenso generale, per questo lo trattano da testimone scomodo"...

Molto duro il commento di Stefania Craxi, ex sottosegratrio agli Esteri: "Evidentemente - dice in un'intervista a Libero - nella Margherita c’è un sacco di gente che poteva non sapere. Le sberle sono merce che gira. Ma io, contrariamente a lui, sono garantista e mi auguro che Rutelli ne esca indenne e che passi il principio che un politico può anche non sapere. Detto questo, di certo Rutelli dovrebbe ammettere le proprie responsabilità politiche. Nella Prima Repubblica per finanziamento illegale si moriva in esilio, oggi no: dev’essere questa la morale della Repubblica di Mani pulite".



Ma intanto la gente si chiede che fine hanno fatto le inchieste della sinistra !!!???
Da Penati a Tedesco, da Bassolino a Frisullo o Pronzato, da  Loiero a Marrazzo o Delbono, se sommiamo il totale in euro contestato in tutte queste indagini altro che finanziaria, altro che evasione fiscale!!!!


Lusi fa sapere che non può "dire nulla dell'inchiesta perché c’è il segreto istruttorio". Poi rivela che non ha intenzione di querelare Francesco Rutelli che gli ha dato del “LADRO”
Io ho deciso che voglio essere querelato……..”LADRI”.

"ilpensieroverde"