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domenica 17 aprile 2011

Non chiamatelo pacifista !!!!

Vittorio Arrigoni è stato vigliaccamente e barbaramente trucidato nella striscia di Gaza. Ora viene indicato dai media come “il pacifista”. Ma per rispetto di Vittorio, per favore, non chiamatelo così. Non era pacifista. Era un combattente. Odiava Israele. Disgustava il sionismo. Lui non voleva la pace.Voleva la morte di Israele.
  


 No, da Israele no. E’ meglio se la salma con i poveri resti di Vittorio Arrigoni torna in Italia passando per l’Egitto, attraverso il simbolico valico di Rafah. Israele no. E’ la richiesta della madre del volontario vigliaccamente e barbaramente trucidato in quel fazzoletto di terra stretto tra il deserto israeliano ed il Mediterraneo. E’ una richiesta che ci fa comprendere, come scrive oggi anche Pierluigi Battista sul Corriere della Sera, chi era Vittorio Arrigoni.

Non era un pacifista, non combatteva per la pace tra i popoli come abbiamo sentito e letto suiconsueti peana che in momenti tragici come questo ci vengono offerti ogni tre secondi alla stregua di improbabili pasti pre-confezionati. No, Arrigoni era un combattente per una causa ben determinata, per la liberazione definitiva e totale della Palestina dalle grinfie israeliane. Basta dare un’occhiata ai suoi pezzi sul Manifesto, basta leggere i post che scriveva sul suo blog. Arrigoni invocava la “dannazione per i demoni sionisti”, parlava sprezzantemente di “Stato ebraico”, definiva “propagandista di crimini” chi aderiva a manifestazioni a sostegno della sicurezza di Israele. Bollava come “disgustoso” il sionismo, tacciava Shimon Peres di essere un criminale di guerra perché “bruciava i bambini con il fosforo bianco”.

Non leggeva neppure i libri scritti da mostri sacri della letteratura mondiale come Oz, Grossman e Yehoshua, semplicemente perché “libri sporchi di sangue”. Ma ce l’aveva anche con quella parte di palestinesi che avevano accettato il negoziato, il confronto con l’altra parte, con il Governo di Tel Aviv:“Al Fatah? Centrale di venduti alla causa di Israele”.

Ecco, definire Vittorio Arrigoni un pacifista sarebbe un errore, un drammatico errore. Significherebbenon comprendere e banalizzare la sua battaglia condotta per anni a Gaza. Dargli sbrigativamente del “pacifista” porterebbe immediatamente a pensare che la sua giusta causa fosse quella di far sedere attorno ad un tavolo i due contendenti, che l’obiettivo finale fosse la rispettosa convivenza in quei pochi chilometri quadrati di Vicino Oriente. No, tutt’altro.

Vittorio Arrigoni aveva le idee ben chiare, il suo auspicio era quello di vedere la vittoria palestinese e la cacciata degli israeliani. Voleva porre rimedio a quello “scandalo storico” che aveva portato alla nascita, nel 1948, dello Stato della Stella di David. La sua era una battaglia convinta e determinata, ma non per la pace. Per l’opposto di quello che noi intendiamo come pace.

Cambiare i termini ed i connotati della sua missione sarebbe il più grande insulto che gli si possa fare, sarebbe l’onta più infamante alla sua memoria. Ricordarlo con le bandiere palestinesi a coprire le sue spoglie, invece, è il giusto modo per testimoniare chi è stato Vittorio Arrigoni. Un moderno combattente per una causa impossibile.

6 commenti:

  1. E quindi, altro che pacifista!
    Certo è che taluni nostri mass-media (non tutti, per fortuna) ce ne fanno credere di cose inventate, di cose storte!

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  2. se anche voi aveste raccolto bambini carbonizzati dal fosforo bianco, non parlereste bene di chi quelle bombe VIETATE le ha lanciate. qualcuno di voi lo conosceva? non credo, allora non mettete in bocca parole mai dette, per favore, per rispetto almeno a chi lo conosceva, cercate tra i suoi video, ne troverete uno in cui mette un fiore sulla tomba di un ebreo. antisionismo NON è antisemitismo.

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  3. "Non era un pacifista, non combatteva per la pace tra i popoli... No, Arrigoni era un combattente per una causa ben determinata, per la liberazione definitiva e totale della Palestina dalle grinfie israeliane.>"

    Dunque secondo il vostro ragionamento nemmeno Gandhi era pacifista. Complimentoni, "pensiero verde"

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  4. Quelle che leggo in questo articolo sono solo parole di cattiveria ed espresse in una forma verbale alquanto violenta, per cui prima di accusare qualunque altro bisognerebbe guardarsi allo specchio, non si ferma la violenza con altra violenza e questo vale anche per l'autore dell'articolo. Saluti

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  5. ma che cazzzzo sapete voi di pace e giustizia , vittorio aveva le pale grose

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  6. Ma siete proprio convinti di quelle che avete scritto??

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