GIULIANO AMATO, Stefania Craxi lo chiama con disprezzo “il professore”, FORSE DA QUANDO SI INVENTò NON SI SA COSA PER NON ANDARE AL FUNERALE DI SUO PADRE.
Docente universitario, militante del Psi, nell’89
ne diventò vicesegretario. Eletto deputato nell’83, 1987, 1992 per il Psi, fu
sottosegretario alla presidenza del Consiglio nei due governi di Bettino Craxi (1983-1987), vicepresidente del Consiglio
e ministro del Tesoro con Giovanni Goria (1987-1988), ministro del Tesoro con Ciriaco De Mita (1988-1989). Presidente del Consiglio dal 28 giugno 1992 al 22 aprile 1993 fu poi presidente dell’Autorità garante
della concorrenza e del mercato, ministro per le Riforme istituzionali e poi
del Tesoro nei due governi di Massimo D’Alema (1998-2000), di nuovo presidente del
Consiglio dal 25 aprile 2000 fino alla fine della XIII legislatura. Eugenio Scalfari lo soprannominò “Dottor Sottile”,
appellativo che gli è rimasto nel tempo. Detto anche “Topolino” o “Eta Beta”.
Socialista di area, si iscrisse al partito «nel 1957-58 dopo i fatti di
Ungheria. Per un breve periodo a Lucca passai al Psiup, però qualche mese dopo
tornai al Psi. Negli anni Settanta ero tra gli intellettuali che si occuparono
della rivista Mondo Operaio, una grande pubblicazione di revisione critica
dell’ideologia di sinistra». Eletto segretario Craxi, fece parte del gruppo
d’opposizione di Antonio Giolitti, «ma in seguito, cambiai idea. Nel 1982 dissi che
aveva difetti ma che era “meglio prendere il Craxi per le corna”, accettarne
qualità e difetti».
• «È vero, facevo il consigliere del principe. Producevo idee destinate alla testa di un altro. E non sempre mi curavo di dove andavano a finire».
• Nel 1992, essendo presidente del Consiglio, affrontò con la massima energia il problema dei nostri conti pubblici disastrati varando una finanziaria da 93 mila miliardi di lire (su cui vedi anche CIAMPI Carlo Azeglio) e decretando un prelievo improvviso del 6 per mille su tutti i depositi bancari (effettuato nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1992 ). Con un protocollo d’intesa tra il governo e le parti sociali il 31 luglio 1992 abolì la “scala mobile”, il sistema di aggiornamento automatico rispetto al costo della vita della retribuzione da lavoro dipendente.
• Sempre nel luglio 1992 lanciò l’operazione “Vespri Siciliani” in risposta agli attentati mafiosi ai giudici Falcone e Borsellino. Furono spediti in Sicilia ventimila soldati.
• Di quel suo governo, anche il cosiddetto “decreto salva-ladri” (5 marzo 1993, decreto Conso), emesso in piena Tangentopoli (vedi anche BORRELLI Francesco Saverio e DI PIETRO Antonio): «Depenalizzazione per il finanziamento illecito dei partiti ed estensione del patteggiamento ai reati di concussione e corruzione. Decreto che sarà precipitosamente ritirato dopo la clamorosa protesta in tv del pool milanese»
• «È vero, facevo il consigliere del principe. Producevo idee destinate alla testa di un altro. E non sempre mi curavo di dove andavano a finire».
• Nel 1992, essendo presidente del Consiglio, affrontò con la massima energia il problema dei nostri conti pubblici disastrati varando una finanziaria da 93 mila miliardi di lire (su cui vedi anche CIAMPI Carlo Azeglio) e decretando un prelievo improvviso del 6 per mille su tutti i depositi bancari (effettuato nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1992 ). Con un protocollo d’intesa tra il governo e le parti sociali il 31 luglio 1992 abolì la “scala mobile”, il sistema di aggiornamento automatico rispetto al costo della vita della retribuzione da lavoro dipendente.
• Sempre nel luglio 1992 lanciò l’operazione “Vespri Siciliani” in risposta agli attentati mafiosi ai giudici Falcone e Borsellino. Furono spediti in Sicilia ventimila soldati.
• Di quel suo governo, anche il cosiddetto “decreto salva-ladri” (5 marzo 1993, decreto Conso), emesso in piena Tangentopoli (vedi anche BORRELLI Francesco Saverio e DI PIETRO Antonio): «Depenalizzazione per il finanziamento illecito dei partiti ed estensione del patteggiamento ai reati di concussione e corruzione. Decreto che sarà precipitosamente ritirato dopo la clamorosa protesta in tv del pool milanese»
Stefania Craxi lo chiama con disprezzo “il professore”, è
il paradosso del craxismo che viene in soccorso della sinistra aggredita
dall’amico di Craxi, Silvio Berlusconi. Ed è per giunta il craxismo senza la zavorra
della questione morale, di Tangentopoli, il craxismo ridotto al suo osso
politico: un pericolo mortale tanto per la sinistra postcomunista quanto perBerlusconi. La prova, infine, che non c’è Storia senza
“tradimento”, dai tempi di Eva a quelli di Amato»
fonti web
www.ilpensieroverde.com
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