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mercoledì 13 aprile 2011

Processo breve e prescrizione breve, dietro al miglioramento, l’oblio.

Processo breve sono d’accordo, la prescrizione breve no. Anche se siamo al governo quello che fa comodo a Berlusconi non va bene per la gente. Anzi prendendo spunto dalla prossima prescrizione dei processi Parmalat direi che bisogna attuare riforme concrete.

I giudici non sanno che un processo va in prescrizione dopo 7 anni e mezzo ? 
Direi che loro lo sanno sicuramente, forse i cittadini non lo sanno

Tanzi non voleva che le azioni Parmalat andassero ai privati lo ha sempre detto,  non lo voleva perché le banche lo avrebbero sostenuto ancora, invece queste hanno preferito rifarsi sui risparmiatori, un giochetto che ha permesso alle banche stesse di recuperare tutte le perdite senza troppa fatica.

Era tutto chiaro dalle dichiarazioni di Tanzi in tribunale, molto probabilmente ci sono anche documenti scritti. 
A questo punto è giusto chiederci, il potere giudiziario è assoggettato alle banche? Se questo è vero questo è il volto della nuova mafia.

Vorrei solo dire che questi giudici sapevano delle prescrizioni, dovevano concludere il processo ed emettere la sentenza, non lo hanno fatto? Allora vengano trattati come quando un lavoratore privato non consegna il lavoro alla data prestabilita. Paga di tasca propria il danno, ma qui è ancora più grave la cosa, questa gente ha stipendi da favola ed avanzamento automatico di carriera, scatti automatici di stipendio, con questi comportamenti dimostra di non essere all’altezza del compito che gli è stato affidato e questa gente va buttata fuori dalla magistratura e i 7 anni e mezzo persi senza concludere il proprio lavoro non vadano pagati, anzi ne rispondano restituendo lo stipendio percepito come anticipo, come avviene nel mondo reale dei comuni mortali.

Questa è la vera riforma del sistema giudiziario, efficienza e rinnovamento.

In ogni modo sono sempre più convinto che il popolo non sia più sovrano, fino a quando le scelte che fa alle urne e le scelte che fanno i suoi eletti sono abrogate da giudici eletti da chissà chi. È un potere che non devono avere perché il risultato è il sostegno a delle caste di potere a cui tendono essere partecipi.
L’esempio più chiaro sono i conti con interessi privilegiati che tutti i giudici e familiari del tribunale di Parma avevano con la Cassa di Risparmio di Parma grazie a Silingardi (denuncia di Fabrizio Castellani sulla “Voce di Parma” e dell’onorevole Scilipoti con la richiesta di ispezioni ministeriali al tribunale di Parma!!!!!!!??????).

La truffa delle banche straniere verso i risparmiatori italiani se va in porto col benestare dei nostri giudici deve portare una decisione drastica: sfiduciare tutta la magistratura che non ha applicato le leggi nel tempo indicato ma che ha impoverito tutta la nazione permettendo un furto legalizzato dei risparmi degli italiani. Una cosa inconcepibile.

Il 18 aprile è vicino stiamo a guardare se siamo fessi e fino a che punto.

Ciao a tutti


di M. Terenziani

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