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domenica 9 gennaio 2011

Se ci fosse bisogno di ulteriori conferme sulla volontà da parte del mondo Mussulmano di rifiutare per primi una “se mai ci fosse” possibile integrazione fra fra Cristiani e Mussulmani !

POTENZA - Un colpo di pistola è stato sparato la notte scorsa contro l'automobile guidata dal giornalista di Televideo Rai, Nello Rega - autore del libro «Diversi e divisi», sulla convivenza tra islamici e cristiani - che è rimasto illeso. Rega è stato ripetutamente minacciato a Potenza e a Roma, a partire dal 2009.

Intervista a Nello Rega, giornalista di Televideo Rai, Presidente di un’associazione con scopi umanitari rivolta al Libano. Rega, oltre ad essere impegnato in attività umanitarie e culturali in diverse città libanesi, è anche giornalista impegnato nel portare avanti l’idea della possibile integrazione tra la cultura musulmana e quella occidentale. E’ proprio questo suo impegno che l’ha portato a ricevere minacce e intimidazioni da parte degli integralisti musulmani, minacce in cui si fa riferimento ad Hezbollah. Sì, perché nel suo ultimo libro “Diversi e divisi” si parla di una storia d’amore, incentrata sul tema della convivenza tra cristiani e islamici: un racconto che vuol rimarcare le divergenze che passano tra il mondo cattolico e quello islamico, facendo riflettere sul modo di vivere l’amore nella società musulmana e in quella liberale dell’Occidente.
"Il libro racconta la convivenza tra una donna sciita libanese che ho conosciuto in Libano dove sono stato per un po’ di tempo per motivi di lavoro e con la quale ho vissuto per tre anni. La nostra era una convivenza fatta di normalità e di amore, quell’amore che stava per portarci al matrimonio. Quello stesso amore che era riuscito ad andare oltre qualunque ostacolo, qualunque tipo di pregiudizio, che ci faceva vivere ciascuno la propria religione, senza alcuna prevaricazione o dissenso. Un’empatia andata avanti fino a quando, all’improvviso, non si è interrotta. A un certo punto lei ha cominciato a frequentare un ragazzo palestinese e una ragazza italiana convertita all’Islam. Ha riscoperto il suo vecchio mondo, soltanto sopito ma mai abbandonato completamente. Dopodiché, è sparita, così, da un giorno all’altro, senza alcuna spiegazione. Io ho provato a cercarla e quello che ho scoperto mi ha fatto vedere e capire realmente chi avevo avuto di fronte fino a poco tempo prima: lei era entrata in contatto con delle cellule integraliste. Oltre a questo, ho scoperto anche che la sua famiglia è membro di Hezbollaz e questo non ha fatto che dimostrare il legame tra questa circostanza e la sua sparizione".
E’ stato in questo momento che sono cominciate ad arrivare le minacce?
"Sì, è stato subito dopo la sua scomparsa. Sono arrivate minacce cartacee e buste contenenti dei proiettili. Suppongo le due cose siano collegate. Adesso, a pochi giorni dall’uscita del mio libro “Divisi e diversi”, presentato ieri al teatro Stabile di Potenza, l’ultima intimidazione con una lettera e una copertina scaricata da internet del mio libro. Tutto ciò non fa che dimostrare, ancora una volta, l’ostacolo posto da questi gruppi di integralisti, di fronte a qualunque forma di integrazione possibile tra due culture, la nostra e quella islamica che non accetta, pur vivendo in Italia, le leggi e le abitudini del nostro Paese. Noi, io e la mia fidanzata, avevamo perfino già fissato il giorno delle nozze, ma sul nostro legame ha prevalso la religione, la sua religione, quella musulmana che nel 2009 obbliga una donna a vivere ancora come un oggetto".
Affrontare un argomento del genere, soprattutto in un momento come questo, non poteva non destare tanta attenzione e probabilmente anche qualche malumore. Certo, non immaginavo di ricevere addirittura delle minacce. Cercare di portare a riflettere sul modo di vivere l’amore nella società musulmana e in quella liberale dell’occidente va decisamente a scontrarsi con un modo arcaico e viene considerata come una sfida nei confronti del mondo islamico e i suoi principi. 

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