I campioni della sinistra italiana si sono scatenati: l’Italia “commissariata” da Francoforte (sede della BCE-Banca Centrale Europea), fateci sapere che c’è scritto nella lettera scritta a quattro mani dalla Merkel e Sarkozy. Quello che era successo è ben noto. Giorni fa il Governo, con il Premier e Tremonti in prima fila, ha presentato il cosiddetto “Piano per il pareggio di bilancio entro il 2014”. Questo è un documento che elenca una serie di interventi e di provvedimenti mirati a far sì di poter raggiungere entro il 2014, si badi bene, non la riduzione del deficit pubblico, ma solo il pareggio del bilancio dello Stato. In altri termini, l’obiettivo del Piano è quello che nel 2014 la somma della Spesa Pubblica, più gli Interessi da pagare per l’enorme debito accumulato nel passato, siano esattamente uguali alle Entrate dello Stato. Dopo di che, questo risanamento strutturale, cioè definitivo e non congiunturale od occasionale, dei conti pubblici dovrebbe consentire una inversione di tendenza dal 2014 in poi, con un disavanzo primario positivo (al netto degli interessi) e l’inizio dell’abbattimento del debito. Questo è quello che ha fatto il Governo nella sua autonoma capacità decisionale. E si è trattato di una operazione nè facile, nè indolore, in quanto le misure adottate sono altamente impopolari e destinate a creare un diffuso malcontento. Ma il Premier, secondo ragione e coscienza, ha fatto buon viso a cattiva sorte ed ha deciso di privilegiare il rispetto delle regole imposteci dall’Europa in materia di bilanci, ben sapendo che ciò mette in cattivissima luce il Governo e dà spunti per il solito il gioco al massacro della sinistra - che si è guardata bene dal comprendere e condividere misure che sono funzionali all’interesse generale del Paese cavalcando il solito puledro della demagogia- piuttosto che pensare ad interessi particolari di bottega, alla Prodi. Col rischio che poi il Paese cada in mano alla sinistra alle prossime elezioni. Ma il sacrificio ed il rischio sono giustificati dalla considerazione che è meglio lasciare il Paese in buona salute alla sinistra, piuttosto che lasciarlo affondare in una palude alla greca. Poi quello che è successo sta sotto gli occhi di tutti quelli che non li hanno chiusi per far finta di non vedere. La manovra del Piano si aggirava sui 43-45 mdi di €. Ma poi è successo che per un effetto domino iniziatosi negli USA, la “speculazione” degli investitori internazionali, che poi tale non è, abbia aggredito l'Italia (e la Spagna) spostando enormi capitali in Germania, con la vendita di valanghe di certificati di credito nostrani e l’acquisto di valanghe di Bundes Obbligazionen. Il risultato è stato che lo spread (il divario dei rendimenti offerti) tra Bundes e BTP si sia quadruplicato, arrivando alla cifra record di 400 punti base. Questo perché, se l’Italia versa in condizioni finanziarie ritenute critiche, allora per attrarre investitori sui propri titoli, ritenuti meno sicuri di quelli tedeschi, deve corrispondere un interesse maggiore di quelli tedeschi. Ma la situazione economica italiana è tutt’altro che disastrosa, è solo il debito pregresso che è mostruoso, disavanzo non accumulato né dà Berlusconi, né per la verità da Prodi, ma dai governi loro precedenti dal 1975 in poi. Ora si deve sapere che col debito che ci ritroviamo, 30.000 € a testa ogni italiano e clandestino!!!, un divario di 100 punti base tra BPT e Bundes comporta un aggravio di 16 mdi € per maggiori interessi. L’aumento di 300 punti base verificatosi all'improvviso, comportando 48 mdi di maggiori esborsi si è di fatto mangiato in un sol giorno più dell’ammontare dell’intera manovra predisposta per i prossimi due anni dal duo Berlusconi-Tremonti! Di fronte a questo dramma, l’unico rimedio possibile era quello di far vedere agli operatori internazionali, che non sono speculatori, ma solo investitori che fanno i propri interessi, che stavolta si fa sul serio, e che a lucrare sui BPT italiani si rischia di bruciarsi le mani. Di qui la decisione autonoma di Roma di anticipare al 2013 gli effetti della manovra studiata per il 2014. Decisione condivisa anche dall’UdC al punto da far annunciare a Casini l’appoggio esterno al Governo per consentirgli di attuare questo programma il più rapidamente possibile, per decreto. Addirittura, per ottenere questo, si sono riaperte le Camere con la sospensione temporanea delle ferie estive dei deputati. In tutto questo ci siamo mossi da soli, senza interferenze od intromissioni esterne, né della CE, né di suoi Paesi membri. E sfido chiunque a dimostrare il contrario. Naturalmente, l’Italia non vaga da sola in remoti spazi siderali, ma sta in Europa, nella Comunità. A fronte delle misure adottate dal nostro Paese, il Governatore BCE Trichet, anche su sollecitazione del nostro Premier, si è attivato per porre in atto una manovra concordata col nostro Governo per ottenere che la Banca centrale fosse autorizzata a rastrellare sul mercato i titoli di stato italiani per sollevarne le sorti e renderli più appetibili a tassi di rendimento ridotti rispetto a quelli che si erano dovuti corrispondere nelle ultime aste dei giorni scorsi. Ora è vero che questo è un grande aiuto per l’Italia, ma lo è soprattutto per l’Europa, perché se dopo quello di Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna, con capacità produttive, PIL e fondamentali dell’economia lontanissimi da quelli italiani, si registrasse anche il cedimento dell’Italia, ci sarebbe il via libera per l’attacco finale a Francia, Olanda, Belgio, Germania e Finlandia, cioè all’intera Eurozone e quindi all’euro. Quindi l’Europa ci aiuta a salvarci per salvare se stessa, che è poi la ragione per cui c’è la BCE. Ora questa non è una confraternita per la beneficienza agli orfanelli, ma l’istituto di credito a salvaguardia e garanzia della moneta europea. E’ chiaro che corre in aiuto di un Paese se e solo dopo che questo ha preso adeguate misure per fronteggiare la situazione. Perciò Trichet e Draghi si son mossi solo DOPO il varo del piano di rientro Berlusconi-Tremonti, limitandosi a commentare in una lettera a firma di entrambi che le misure appaiono in linea con le necessità, ma che la situazione è tale per cui sarebbe auspicabile che la manovra fosse definitivamente approvata in tempi brevi, mentre si condivide pienamente la decisione, che appare del tutto giustificata, di anticiparne gli effetti al 2013 come deciso dall’Italia. Dove sta l’interferenza? Tutto si è svolto in pratica secondo la prassi, nel doveroso rispetto del ruolo e degli interessi di tutti. In effetti, la sinistra come al solito mistifica e falsa le situazioni, con una protervia ed azioni di sciacallaggio politico riprovevoli e ributtanti, con una faccia tosta veramente disgustosa e degna solo di disprezzo. La lettera della BCE, in effetti, va letta bene là dove suona esortazione a far si che la manovra venga approvata. Perché secondo voi la BCE ha messo in evidenza un punto che appare ovvio? Che ragione ci sarebbe che la manovra non fosse approvata da chi l’ha studiata e definita? Vi pare che Berlusconi e Tremonti possano chiedere al Parlamento di non votarla? In effetti la vera preoccupazione della BCE è che al solito la sinistraccia che ci ritroviamo dentro casa, cominci a fare barricate ed ostruzionismi per boicottare il provvedimento e la sua approvazione in tempi brevi. E’ questo il punto cruciale: non serve approvare la manovra ad ottobre. Piuttosto occorrerebbe farlo con una operazione lampo e con un tacito accordo bipartisan, perché niente è più efficace sul piano internazionale che offrire l’immagine di un Paese unito e tutto raccolto in difesa dei propri interessi. Se voi doveste prestare 1000 € vi sentireste più sicuri a darli ad una persona che vedete filare d’amore e d’accordo con moglie e figli o ad una famiglia litigiosa dove ciascun componente fa i propri comodi, se ne frega degli altri e non mostrano un minimo di solidarietà tra loro? Purtroppo questo non succederà, e non per colpa del Governo. Di qui la sortita di Casini in appoggio dell’Esecutivo, cui vedrete ben presto altri assoceranno, isolando i soliti sfascisti reazionari e conservatori che vogliono la rovina del nostro Paese, l'unico modo che hanno di prendersi il potere. La strada del decreto legge pare quindi assicurata e rapidamente percorribile senza rischi, nonostante Mr Sintassi e la Tisana al Ginseng Ber Sani. Poi la lettera franco-tedesca. Ora io vi chiedo: che significa in concreto che la BCE arraffa sul mercato i BTP italiani? Non è semplice spiegarlo, ma lo facciamo diventare quasi banale, che tra noi ci capiamo. Tutto funziona come se Francia e Germania, cioè quelli che sono in questo momento le locomotive trainanti dell’Eurozone, avessero detto a russi, cinesi, americani, giapponesi, Paesi OPEC, Sudafrica, Brasile, Corea ed Australia: attenzione, della capacità dell’Italia di far fronte al proprio disavanzo pubblico noi ci rendiamo garanti a tutti gli effetti, quindi regolatevi di conseguenza; l’Italia non è sola, i suoi fondamentali sono solidi (altrimenti non sarebbero così pazzi da garantire per noi….) ed il suo debito pubblico per voi è come se non esistesse, ce la vediamo tra noi europei. Quindi hanno assicurato tutto il mondo sulla solvibilità dell’Italia, rendendosene garanti. Siccome non sono autolesionisti, se lo hanno fatto vuol dire che ci credono e che è vero. E volete che Berlusconi leggesse di questo sostegno, di questa patente di credibilità data all’Italia sulla Repubblica? Non vi sembra che sia più “normale”, lineare e trasparente che abbiano scritto al diretto interessato, vista anche la drammatica importanza delle azioni da attuare? E nel tono della lettera non cogliete anche in questo caso che l’unica, vera preoccupazione che emerga da Merkel-Sarkozy sia il timore del solito irresponsabile atteggiamento distruttore della sinistra che potrebbe “porsi di traverso?” Vi pare che abbiano fatto come con la Grecia il cui Governo è stato chiamato a rapporto dandogli l’elenco delle cose da fare pena l’abbandono al proprio destino di quel Paese? Vi pare che le cose siano andate allo stesso modo? In realtà è la sinistra ad essere commissariata, confinata, relegata nella sua malvagia ed ignobile determinazione di voler nuocere al Paese, con la solita vigliacca strategia del tanto peggio, tanto meglio di cui sono da sempre prigionieri e dalla quale non riescono ad liberarsi. Pure quelli che si erano illusi che da quelle parti qualcosa fosse cambiato si son dovuti ricredere. E siccome per quanto facciano, od abbiamo fatto, sono espressioni della cultura di destra, ecco che sono cominciate le operazioni per il ritorno all’ovile. Ha cominciato Casini, vedrete che adesso seguiranno gli altri, magari anche Rutelli che per quanto mi riguarda abbandonerei volentieri al proprio destino. Per la sinistra, l’ennesima occasione mancata per contribuire costruttivamente alle fortune del Paese e di concedersi un minimo di credibilità politica. Vedrete, alla fine sono sicura che la gente capirà.
Di: Caelsius. Fonte Blog, "questa è la sinistra Italiana"
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