Vedere lo scrittore Saviano, il quale si è arricchito "anche" con il denaro ricevuto dalla Mondadori, che è di proprietà del suo acerrimo nemico Berlusconi...vedere, dicevo, Saviano al Palasharp ergersi a santone o guru della sinistra, mi ha fatto una certa impressione. Il suo modo di parlare ha un qualcosa di inquietante e apocalittico. Ci si attende la fine del mondo da un momento all'altro; io quando lo vedo mi tocco le palle... Dovremo aspettarci di vederlo tra i candidati alle prossime elezioni. E' legittimo. Egli ci insegna qual è il male e quale il bene. Qual è la censura e quale la libertà di opinione. Lo scrittore campano, combattente per la libertà, come i vari Vauro (che firmò in difesa del pluriomicida Battisti) o Santoro o Travaglio, sostiene che nel nostro paese non ci sia libertà di espressione, ma dimentica che il nostro paese è così libero da permettergli di pronunciare i suoi sermoni contro il Governo tramite la TV di Stato. Chiunque in Italia può dire e scrivere ciò che pensa, anche troppo, secondo il mio parere. Solo un paio di decenni fa nessuno si sarebbe mai permesso di insultare un suo antagonista pubblicamente come avviene oggi in ogni talk show. L'Italia, grazie a Dio, e grazie a milioni di uomini, è un paese libero; è un paese libero a differenza di quanto lo siano state molte nazioni finite sotto la guida sovietica. Credo che nessuno Stato comunista abbia mai conosciuto la vera libertà, e nemmeno un Stato islamico. Quindi...Saviano, Umberto Eco, Travaglio, Santoro e i loro compagni di merende, riflettano prima di dire stronzate e falsità.
di Marco Chierici
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