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giovedì 16 dicembre 2010

Fondi Tep, Banca Mb verso la liquidazione.

 Ancora brutte notizie: sembra che per Banca Mb - l'istituto di credito milanese nel quale sono ancora depositati 7,5 milioni di euro di Tep - la  liquidazione coatta è sempre più vicina. A dir­lo è il «Corriere della  sera».  In un articolo pubblicato ieri si legge che l'offerta presentata da  Cen­trale  Finanziaria, insieme ad una cordata di soci di Banca Mb, per salvare  l'istituto  di credito in amministrazione straordinaria da diciassette mesi non piace 
 ai  commissari della Banca d'Italia. I quali, sempre secondo il «Cor­riere »,  avrebbero marchiato la proposta come un «impegno inadeguato». L'offerta  era parti­ta un mese fa: in tutto sul piatto ci sono venti milioni di euro. 
 Do­dici  garantiti dalla Centrale di Giancarlo Elia Valori, otto da quindici soci  di  Banca Mb con un aumento di capitale. Un impe­gno non ritenuto sufficiente,  ap­punto, dai commissari per una banca che si trova attualmente con 360  milioni di  debiti e con 370 milioni di crediti. E se - con­tinua il «Corriere» - i  soci di  ban­ca Mb hanno chiesto di sapere in che modo l'offerta può essere  considerata  adeguata, Giancarlo Elia Valori - secondo indiscre­zioni - potrebbe  abbandonare  la partita e uscire di scena. Tutto ciò viene considerato dal «Cor­riere »  come  un ulteriore passo in avanti verso la liquidazione coatta: e se così è, il
 rientro dei fondi Tep appare sempre più problematico.
 Nei giorni scorsi i sindacati hanno firmato l'accordo con i commissari per  accedere ai fon­di emergenziali: un paracadute per sessanta lavoratori  della banca ormai sottoposti alla pro­cedura di licenziamento collet­tivo (anche  questo viene letto co­me un segnale che porta verso la liquidazione). Si  tratta di due an­ni di indennità di disoccupazio­ne. Questa la situazione: oltre  ai 60 dipendenti citati, altri quat­tordici hanno deciso di rimanere sino alla 
 fine e dodici hanno ac­cettato il licenziamento conser­vando la possibilità di  intentare causa. Cosa che ha già fatto l'ex management, che si è rivolto  al Tar  del Lazio per fermare i com­missari.

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