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lunedì 7 novembre 2011

La Littizzetto a Che tempo che fa ironizza sull'alluvione a Genova.







La Littizzetto, intervenuta in collegamento da Torino per paura della piena del Po, ha ironizzato sull’alluvione, dicendo in particolare: “È come se uno a Natale avesse fatto il presepe dentro al water e si lamentasse se qualcuno tira l’acqua”. Più di altre volte l’opinione pubblica l'ha accusata di essere stata insensibile, inopportuna. E permettetemi di aggiungere IGNORANTE !

domenica 6 novembre 2011

Bersani va in Piazza !!!! Ma dov'è la novità ?

Bersani scende in Pazza coi suoi, fino a qui nulla di nuovo se non fosse che lo fa per contestare l'unica parte di se stesso (inteso come Pd) che davvero promette di essere progressista e dismettere finalmente quella sola e unica politica di cui è stato capace "l'anti Berlusconismo". Qualcuno all'interno del suo staff è persino riuscito a prendersela con il Capo dello Stato che voleva strappargli la promessa di non contrastare qualsiasi Governo in Parlamento in un momento così delicato per il Paese. E così i militanti rossi tentano nuovamente di rottamare il Sindaco rottamatore di Firenze. Ma come ormai sappiamo "quasi" tutti, i progressisti rossi, per l'intero arco Costituzionale di sinistra e che onestamente a me piace (ma anche a loro) chiamare comunisti, di progredire non ne vogliono proprio sapere. Lo dimostra palesemente il fatto che anche il Pdci di Diliberto alcuni giorni fa all'appello: "Comunisti di tutta Italia uniamoci", ha rispostoFerrero del Prc: " no, proprio in questo momento non mi pare il caso". Come si dice: "Marx per tutti, ma ognuno per conto suo".


Il Pensiero Verde

Il Sindaco di Milano cancella persino il rispetto dovuto ai morti !

Il Sindaco rosso di Milano, Pisapia fa riprecipitare la città nel dopo guerra in quella che lui probabilmente interpreta una lotta fra buoni e cattivi, ignorando persino la pietà di fronte alla morte. E così ieri al cimitero Maggiore, visita al campo dove sono sepolti i Partigiani e non quella dove riposano le anime di chi aderì alla Repubblica Sociale. Un passo indietro rispetto ai suoi predecessori che come doveroso portavano un pensiero e un omaggio a tutti i caduti. Come l'esempio della Spagna dove i morti della guerra civile sono sepolti gli accanto agli altri, insieme in un unico sacrario. Nessuno si sognerebbe di separarli. Ecco ! Questa è la sinistra progressista Italiana !!

Il Pensiero Verde

martedì 1 novembre 2011

Pd, scontro Renzi-Bersani. Ecco perché la Sinistra non sarà mai capace di governare.

Si è chiusa ieri la tre giorni di Firenze, lasciandoci un Partito Democratico ancora più diviso e lacerato al suo interno: il leader dei Rottamatori Matteo Renzi dice ‘basta al Pd dei burocrati‘, chiedendo spazio a nuove idee e nuovi leader. Secca la replica del segretario Pierluigi Bersani, che definisce ‘idee vecchie, da Anni Ottanta‘, quelle espresse da Renzi e le nuove leve del partito. Pd: un nome, una garanzia, quando si tratta di litigare e perdere consensi fra i suoi elettori. Qualcuno all'interno del partito è persino arrivato a dichiarare che "di Berlusconi di sinistra non abbiamo bisogno". La demolizione dell'unica persona seria all'interno del minimondo della sinistra è cominciato.


Il Pensiero Verde

domenica 23 ottobre 2011

L’elenco di tutti gli esponenti del Pd arrestati, indagati, imputati e condannati


Assolutamente privi di qualsiasi velleità giustizialista o volontà di emulare Il Fatto Quotidiano, che il 28 luglio 2010, senza troppi complimenti, ha pubblicato un elenco di tutti i 35 parlamentari del PdL indagati o messi sotto inchiesta, senza curarsi del fatto che i condannati in via definitiva erano ben pochi e che in compenso alcuni degli “indagati” erano già stati assolti, pubblichiamo una lista di tutti gli indagati, arrestati, imputati e condannati del Pd. Solo del Pd, perché sembrano fare meno notizia. Chiarendo, proprio perché non siamo forcaioli, che non tutti sono stati condannati in via definitiva. Anzi, Ottaviano Del Turco, ad esempio, ha subìto una sorta di persecuzione giudiziaria del tutto immotivata, ed è stato costretto a dimettersi da presidente dell’Abruzzo. Tanti altri però sono stati condannati in via definitiva, a riprova che la cosiddetta “questione morale” riguarda eccome il Pd. Avete mai sentito parlare del bue che dà del cornuto all’asino? Ecco, è la storia del Pd, a giudicare dai numerosi nomi che compongono l’elenco.
Per ulteriore correttezza: P=patteggiamento, A=arresto, I=indagato, R=rinviato a giudizio o imputato.
Piemonte 8
A P Bartolomeo Valentino ex assessore di Collegno (Torino): 2 anni per concussione.
P Antonio Tenace assessore della Provincia di Novara: 2 mesi e 20 giorni per violazione del segreto d’ufficio.
R Michele Cressano consigliere comunale a Vercelli: falso ideologico e abuso d’ufficio.
Giusi La Ganga candidato alle ultime elezioni comunali del Pd: 20 mesi di reclusione e multa di 500 milioni di lire per finanziamento illecito ai partiti.
Giuseppe Catizone sindaco di Nichelino: abuso edilizio.
R Andrea Oddone sindaco di Ovada: omicidio colposo.
I Franco De Amicis ex segretario Pd Basso Canavese: bancarotta fraudolenta.
Liguria 8
A Franco Pronzato ex consigliere di Claudio Burlando e Bersani: corruzione.
A Franco Bonanini presidente del Parco delle Cinque Terre e parlamentare europeo: truffa e associazione a delinquere.
A Roberto Drocchi funzionario, ex candidato di Savona: truffa continuata e falso in atti pubblici.
I Vito Vattuone consigliere regionale: associazione per delinquere, corruzione e altri reati.
I Giancarlo Cassini assessore regionale all’Agricoltura: associazione a delinquere, corruzione e altri reati.
P Massimo Casagrande ex consigliere comunale di Genova: 1 anno e 6 mesi per corruzione.
P Claudio Fedrazzoni ex consigliere comunale di Genova: 1 anno e 6 mesi per turbativa d’asta.
P Stefano Francesca ex portavoce del sindaco di Genova: 1 anno e 4 mesi per corruzione.
Lombardia 2
I Filippo Penati ex presidente della Provincia di Milano: corruzione, concussione e finanziamento illecito.
A Tiziano Butturini ex sindaco di Trezzano sul Naviglio: 2 anni e 5 mesi per corruzione.
Emilia-Romagna 9
I Luigi Ralenti sindaco di Serramazzoni (Modena): corruzione e turbativa d’asta.
I Alberto Caldana ex assessore della Provincia di Modena: peculato.
P I Flavio Delbono ex sindaco di Bologna: 1 anno e 7 mesi per truffa aggravata, peculato, intralcio alla  giustizia.
I Alberto Ravaioli sindaco di Rimini: abuso d’ufficio.
I Aldo Preda, ex senatore, Cinzia Ghirardelli, membro coordinamento provinciale, Cesare Marucci, ex consigliere comunale di Ravenna, Gianluca Dradi ex assessore di Ravenna: tutti per falso in bilancio.
I Nerio Marchesini attivista: trasferimento fraudolento di valori di una ‘ndrina calabrese.
Toscana 15
R Alberto Formigli ex capogruppo in comune a Firenze: associazione per delinquere, corruzione e altri reati.
R Salvatore Scino vicepresidente del consiglio comunale: falso ideologico.
I Andrea Vignini sindaco di Cortona (Arezzo): abuso d’ufficio.
I Graziano Cioni ex assessore di Firenze: corruzione e violenza privata.
I Gianni Biagi ex assessore all’Urbanistica di Firenze: corruzione.
I Gianluca Parrini consigliere regionale: abuso d’ufficio.
I Gian Piero Luchi ex sindaco di Barberino del Mugello: abuso d’ufficio.
I Alberto Lotti ex vicesindaco di Barberino del Mugello: corruzione e abuso d’ufficio.
I Paolo Cocchi ex assessore regionale: abuso d’ufficio.
I Daniele Giovannini ex assessore comunale di Barberino del Mugello: abuso d’ufficio.
I Giovanni Guerrisi consigliere comunale di Barberino del Mugello: falso ideologico.
I Marzio Flavio Morini sindaco di Scansano (Grosseto): corruzione.
I Fabrizio Agnorelli sindaco di Piancastagnaio (Siena): truffa aggravata e falso.
R Fabrizio Neri ex sindaco di Massa-Carrara: abuso d’ufficio.
I Antonella Chiavacci ex sindaco di Montespertoli: omissione di controllo.
Umbria 7
I Eros Brega presidente del consiglio regionale: peculato e concussione.
I Maria Rita Lorenzetti ex presidente della regione: abuso d’ufficio.
I Maurizio Rosi ex assessore regionale alla Sanità: abuso d’ufficio.
I Luca Barberini consigliere regionale: peculato.
I Nando Misnetti sindaco di Foligno: peculato.
I Sandra Santoni ex capo di gabinetto di Lorenzetti: peculato.
R Giacomo Porrazzini ex sindaco di Terni ed ex deputato europeo: disastro ambientale e truffa.
Marche 1
P Fabio Sturani ex sindaco di Ancona: 1 anno e 9 mesi e interdizione dai pubblici uffici per 5 anni per concussione.
Puglia 7
P Domenico Gatti sindaco di Modugno (Bari): falso ideologico.
I Alberto Tedesco senatore: associazione per delinquere, corruzione, concussione, turbativa d’asta, abuso d’ufficio e falso.
I Michele Mazzarano ex segretario organizzativo del partito: finanziamento illecito ai partiti.
R P Flavio Fasano ex sindaco di Gallipoli (Lecce) ed ex assessore provinciale ai Lavori pubblici: 2 anni per falso e rinviato a giudizio per turbativa d’asta.
A I Sandro Frisullo ex vicepresidente della regione: associazione a delinquere e turbativa d’asta.
I Antonio De Caro capogruppo al consiglio regionale ed ex assessore di Bari alla Mobilità e al traffico: tentativo d’abuso d’ufficio.
I Adolfo Schiraldi ex presidente consiglio comunale di Triggiano (Bari): concussione.
Calabria 4
R I Agazio Loiero ex governatore regionale: associazione per delinquere, falso e abuso d’ufficio e imputato per abuso d’ufficio.
R Nicola Adamo ex vicepresidente della giunta regionale: associazione per delinquere, falso e abuso d’ufficio e imputato per associazione per delinquere, concussione, abuso d’ufficio.
A I Pietro Ruffolo assessore comunale di Cosenza: associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio, e arrestato per detenzione abusiva d’armi.
P Giuseppe Mercurio ex capogruppo al Comune di Crotone, 4 anni per voto di scambio.
Veneto 2
P Statis Tsuroplis imprenditore iscritto al partito ed ex consigliere del sindaco di Venezia: 1 anno e 9 mesi per corruzione.
P Tullio Cambruzzi, tesserato pd e manager pubblico: corruzione, ha patteggiato 2 anni.
Lazio 5
Piero Marrazzo ex presidente della regione dimessosi dopo una vicenda di cocaina e trans.
R Francesco Paolo Posa ex sindaco di Frascati e consigliere provinciale: truffa, falso e indebita percezione di  erogazioni pubbliche.
I Guido Milana eurodeputato ed ex presidente del consiglio regionale: truffa, falso e indebita percezione di  erogazioni pubbliche.
I Ruggero Ruggeri consigliere provinciale: truffa, falso e indebita percezione  di erogazioni pubbliche.
R Valdo Napoli ex assessore all’Ambiente di Montefiascone: corruzione.
Campania 13
R I  Antonio Bassolino ex presidente della regione: epidemia colposa e omissione d’atti d’ufficio, sotto processo per truffa aggravata ai danni dello Stato e frodi in pubbliche forniture e per peculato.
I Rosa Russo Iervolino ex sindaco di Napoli: epidemia colposa e omissione in atti d’ufficio.
I Andrea Lettieri ex sindaco di Gricignano d’Aversa (Caserta): concorso esterno in associazione mafiosa.
I R Vincenzo De Luca ex senatore e sindaco di Salerno: abuso d’ufficio, concussione, associazione per delinquere finalizzata a truffa e falso.
P Corrado Gabriele consigliere regionale ed ex assessore regionale: 4 anni e 3 mesi per pedofilia.
A R Aniello Cimitile presidente della Provincia di Benevento: falso.
I Enrico Fabozzi sindaco Villa Literno: concorso esterno in associazione mafiosa
A I Fabio Solano componente direttivo cittadino pd di Benevento: truffa.
I Giuseppe Russo cons. regionale: truffa. Carlo Nastelli ex consigliere comunale di Castellammare: tentata estorsione.
R Carlo Nastelli, Nino Longobardi, Antonio Cinque ex consiglieri comunali di Castellammare di Stabia: truffa ai danni dello Stato e concorso in falso.
Sardegna 3
I Renato Soru, ex presidente regione, consigliere regionale e membro della segreteria nazionale: aggiotaggio, assolto in primo grado per abuso d’ufficio e turbativa d’asta.
P Graziano Milia presidente Provincia di Cagliari: 1 anno e 4 mesi per abuso d’ufficio.
I Roberto Deriu, presidente Provincia di Nuoro: abuso d’ufficio.
Abruzzo 7
R Ottaviano Del Turco ex presidente della regione: associazione per delinquere, concussione, corruzione e altri reati.
R Antonio Boschetti ex assessore regionale alle Attività produttive: associazione per delinquere, concussione e altri reati.
R Bernardo Mazzocca ex assessore regionale alla Sanità. associazione per delinquere, concussione e abuso d’ufficio.
R Camillo Cesarone ex capogruppo alla regione: associazione per delinquere, concussione e corruzione.
P Luciano D’Alfonso ex sindaco di Pescara: 4 mesi per abuso d’ufficio.
I Massimo Cialente sindaco dell’Aquila: rifiuto in atti d’ufficio.
I Fabio Ranieri consigliere comunale dell’Aquila: truffa.
Basilicata 4
I Franco Stella presidente Provincia Matera: indagato per abuso d’ufficio.
R Prospero De Franchi ex presidente del consiglio regionale: rinviato a giudizio per falso e truffa.
R Pasquale Robortella consigliere regionale e sindaco di San Martino d’Agri: rinviato a giudizio per truffa ai danni dell’Ue.
I Nicola Montesano consigliere comunale di Policoro (Matera): indagato per falso e turbativa d’asta.
Sicilia 7
A Gaspare Vitrano deputato regionale: concussione.
I Elio Galvagno consigliere regionale: falso in bilancio.
I Salvatore Termine consigliere regionale: falso in bilancio.
I Vladimiro Crisafulli senatore: falso in bilancio, rinviato a giudizio per abuso d’ufficio.
I Giuseppe Picciolo deputato regionale: calunnia.
P Vittorio Gambino funzionario: falso in atto pubblico.
P Giuseppe Palermo funzionario: falso in atto pubblico.
Totale: 102. I buoi che danno dei cornuti agli asini, per l’appunto.
fonteblog: "questaèlasinistraitaliana"

Stanziati 1,655 Mld per la ricerca. Perché nessuno ne parla?

(ANSA) – ROMA, 21 OTT –


 “Gelmini, comincia fase investimenti per puntare a innovazione. Un miliardo e 655 milioni, piu’ un ulteriore 7% di risorse, saranno assegnati agli enti pubblici di ricerca in quella che il ministero per l’Istruzione, la Ricerca e l’Universita’, Mariastella Gelmini, ha definito, ”una nuova fase di investimenti” destinata a caratterizzare o’a seconda fase della legislatura. Lo ha detto oggi lo stesso ministro, dopo avere incontrato a palazzo Chigi i neo-presidenti degli enti, presente il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta”.
Ma io non vedo link su facebook degli studenti che di solito attaccano la Gelmini, ve li ricordate? Dai quelli che hanno devastato il centro di Roma con la loro manifestazione pacifica (cavolo devastano il centro, poi piazza San Giovanni, sono sempre così pacifiche le manifestazione dei pacifinti di sinistra). Nessuno salirà sul tetto dell’università questa volta? I vari Bersani, Vendola, Di Pietro non andranno a fare loro visita? No, nessuno darà risalto a questa importante notizia, perchè l’unica cosa che sanno fare a sinistra é criticare, lamentarsi e scioperare. Quindi pensiamoci noi, il popolo del fare, a lavorare…anche per loro.

Approda alla Camera la legge “anti-burca”, ma per la sinistra è un attentato alla libertà

Il ddl  anti-burca sarà all’esame dell’Aula della Camera la prossima settimana. “Sono molto contenta per questa decisione presa oggi dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio – commenta la parlamentare Pdl, Souad Sbai – perche’ l’Italia si metterà così al passo con il resto d’Europa dove e’ già vietato”. “Pensare a una donna con il burca – aggiunge la Sbai – significa non pensare a una donna. E’ ora di smetterla con la segregazione della donnamusulmana”.E’ fin troppo evidente che le dichiarazioni di Livia Turco sul disegno di legge contro il burqa, contraddistinte da irritante ipocrisia, non fossero sincere ma dettate dalla solita strategia di opporsi sempre alle proposte della maggioranza, anche quando queste suonano, sensate, ragionevoli, condivisibili.Secondo Livia Turco, il voto contro il burca sarebbe un attentato alla libertà di scelta della donna islamica. Non poteva pronunciare una frase più egoistica di questa. E’ la solita meschina, ignorante e vergognosa presunzione di chi ha avuto il privilegio di non aver mai sperimentato la condizione di schiava nel suo paese grazie a quel provvidenziale corso della storia italiana che, dal dopoguerra, ha concesso alle donne libertà, democrazia, emancipazione. Forse la sig.ra Turco confonde la libertà di scelta con la libertà di essere, di sentire, di sognare, di volare e soprattutto di guardare il mondo senza quel triste abito funereo che impedisce alla donna islamica di immergersi sorridente tra la gente, per le strade, nella natura.E’ la solita battaglia strumentale, per colpire, per abbattere, per distruggere. Ma questa volta la Livia l’ha “sparata grossa” perché nessuna donna che si dichiari progressista, libera ed emancipata potrebbe condividere la sua opinione che nasce solo dall’ obbligo politico di allinearsi alle direttive di partito anzi che obbedire alla sua coscienza.E’ possibile che un parlamentare che si occupa di questioni sociali non abbia la sensibilità di immedesimarsi nella condizione delle altre donne siano esse islamiche , occidentali , asiatiche e via dicendo? Dov’è quel sentimento di empatia che Jeremy Rifkin tanto decanta nel suo libro “La Civiltà dell’Empatia” come mezzo di unione e di salvezza delle società moderne? Certo che all’onorevole questo sentimento non sembra neanche sfiorarla tanto forte è in lei il sentimento opposto di ricacciare le donne islamiche, in occidente, sempre più nell’ inferno del loro silenzio, della loro emarginazione, della loro ancora persistente schiavitù. Cara Livia se fossi un giudice, ti condannerei a vivere tra i talebani almeno per un anno intero, avvolta naturalmente, nel lungo abito nero che ti copre il viso e sotto un sole cocente di 40 gradi all’ ombra. Forse allora, distrutta nell’anima, implorerai l’occidente di venirti a salvare. E come potrebbe l’Italia salvarti se tu con il tuo giudizio avrai nel frattempo diffuso in ogni angolo del paese questo costume barbaro sì da non poter più tornare indietro?
Pensaci cara Livia, e vivi sonni tranquilli perché fortunatamente ci sono le donne del PDL a salvarti in primis l’onorevole Souad Sbai che tanto sta lavorando per far comprendere alle donne ostinate come te, che la libertà di scelta deve essere per amare la vita in pieno sole e non tra le sbarre di una stoffa grigliata.
Fonte http://www.imolaoggi.it/?p=5223

sabato 22 ottobre 2011

Dal Pd al Terzo Polo tutti lo volevano !!


Ora la candidatura di Profumo puzza di frode fiscale e bruciato.


Tutti lo volevano, tutti lo cercavano. E il Partito Democratico si era lanciato in pubbliche manifestazioni di stima nei suoi confronti, intravedendo nella sua figura il tanto agognato “Papa straniero”, il candidato rassicurante e presentabile con cui fare breccia nell’elettorato moderato. Sulle agenzie di stampa, però, nel giorno dell’ iscrizione di Alessandro Profumo nel registro degli indagati per una complessa vicenda di operazioni finanziarie e presunta evasione fiscale che ha portato al sequestro di 245 milioni di euro a Unicredit, le voci dei politici tacciono. Black out, silenzio assoluto. Partito democratico compreso.
E’ un duro colpo per il super-manager in rampa di lancio verso i cieli della politica - ambito verso il quale aveva confessato di guardare “con volontà e disponibilità” - l’inchiesta della procura di Milano. Una sgradita ribalta che costringerà il banchiere a offrire chiarimenti sul suo operato e sulle sue responsabilità. E il Pd - che con Enrico Letta aveva guardato pubblicamente a lui definendolo “uno di cui ci sarebbe bisogno” - a resettare ambizioni e tentazioni e ad avviare una riflessione sul modo in cui trattare questa vicenda. In questi tredici mesi da disoccupato extralusso – la sua buonuscita ammonta a qualcosa come 40 milioni di euro – Profumo si era mosso con prudenza, in attesa dell’occasione giusta, mantenendo un posto da consigliere nel cda dell’Eni, un incarico nel consiglio di sorveglianza della banca russa Sberbank, oltre all’attività di consulenza finanziaria. Ora i frutti dell’attesa sembravano arrivati a maturazione e la discesa in campo  vicina a prendere corpo. Una intenzione non più sussurrata e fatta filtrare a mezzo stampa nel consueto gioco di indiscrezioni e successive smentite ma addirittura annunciata davanti alla platea dei rutelliani. “Sono pronto, se necessario, a dare il contributo per far funzionare le cose. Ci metterei tutta la passione necessaria”. Una manifestazione di intenti corredata dalle prime proposte: una patrimoniale shock da 400 miliardi “per riportare il debito sotto il 100% del Pil”. Ma anche l’innalzamento dell’età pensionabile, da parametrare all’aspettativa di vita. Praticamente interventi a gamba tesa sui grandi temi del dibattito attuale non certo tagliati sui dettami del manuale del perfetto politico a caccia di consensi. Tant’è che le sue ricette decisamente hard avevano subito fatto storcere il naso a parecchi esponenti del Pd. Un partito a cui Profumo ha sempre guardato non certo con ostilità visto che per due volte l’ex ad di Unicredit si mise in fila per votare alle primarie del centrosinistra. La prima nel 2005 quando fu scelto Romano Prodi. La seconda nel 2007, quando la moglie Sabina Ratti si candidò con Rosy Bindi per entrare nell'assemblea nazionale del Pd.
Non era stato, però, solo il Pd a pensare a lui. Di endorsement, più o meno espliciti e diretti, ce n’erano stati molti. Dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia ai vertici di Confindustria, passando per il terzo polo nella sua triplice espressione Fini-Rutelli-Casini. Italo Bocchino, vicepresidente di Fli, ad esempio si era spinto fino a pronunciare un convinto: “Se Profumo scenderà in campo lo farà con noi” mentre il vicepresidente degli industriali Alberto Bombassei si era espresso sull’ipotesi dicendosi convinto che “la politica ne trarrebbe grande beneficio”. Tra i pochi esplicitamente contrari Antonio Di Pietro: “Ognuno faccia il suo mestiere. Di ragionieri che hanno gestito il potere delle lobby l’Italia può fare a meno”.
Naturalmente bisognerà attendere l’esito delle indagini per avere un quadro più chiaro. E non è escluso che a Via del Nazareno la tentazione Profumo – sul cui nome e sulla cui spendibilità pare fossero già stati effettuati alcuni sondaggi – possa tornare a farsi strada. Mai dire mai in politica. Magari, suggerisce qualcuno, Profumo potrebbe tornare utile non più come front-man ma come rassicurante ministro economico. Al momento, però, con le sue responsabilità nella frode fiscale ancora tutte da chiarire, i più invitano alla prudenza. E ammettono che la sua possibile candidatura profuma soprattutto di bruciato.

fonte: "l'occidentale"

Droga nelle scarpe e nel Corano, arrestato un calciatore della nazionale iraniana.


Fermato a Malpensa Hassan Amou Lashgarian, giocatore che militava nel campionato spagnolo. Arrestati altri due suoi connazionali, uno di Mestre.

VENEZIA - L'effetto è letale, oltre gli 0,15 grammi è overdose: lo «shaboo», cocaina sintetica prodotta in area asiatica, veniva portata in Italia dall'Iran da tre iraniani, tutti arrestati. Insospettabile corriere, il calciatore della nazionale iraniana Amou Lashgarian Hassan, 27 anni, militante anche nel campionato spagnolo. La squadra mobile della Questura di Venezia, che ha fatto scattare l'operazione denominata «Tappeto volante», ha bloccato il giocatore all'aeroporto di Malpensa con 690 grammi di droga (valore approssimativo circa 250mila euro).
Il calciatore professionista Amou Lashgarian Hassan
Il calciatore professionista Amou Lashgarian Hassan
Si tratta del secondo più grosso sequestro di «shaboo»; sostanza che era destinata soprattutto ai giovani delle discoteche di Veneto e Lombardia. Prima di arrivare in Italia la droga transitava attraverso l'Olanda o la Gran Bretagna. Il calciatore - ha spiegato oggi il capo della mobile Marco Odorisio - la nascondeva nel doppiofondo di quattro paia di sandali etnici; ma i trafficanti la celavano anche nelle copertine dure di testi sacri islamici. L'indagine - condotta in collaborazione con Interpol e Dcsa (Direzione centrale servizi antidroga) - è partita in settembre dal sequestro all'aeroporto di Lipsia di un pacco con 250 grammi di cocaina sintetica, destinatario Rahmani Moshaei Mahdi, 39 anni, residente a Mestre (Venezia), con permesso di soggiorno per motivi umanitari. La mobile lo ha rintracciato ed arrestato su ordine di custodia cautelare emesso dal gip Alberto Scaramuzza su richiesta del pm veneziano Giovanni Zorzi.

L'accusa è di essere il terminale italiano del traffico internazionale di droga dall'Iran assieme ad un connazionale, Aghajane Pooyan, 32 anni, domiciliato a Roma, anch'egli in manette per disposizione della procura veneziana. Le indagini proseguono per ricostruire la frequenza dell'importazione e i canali di distribuzione. Lo 'shaboò, detto anche 'icè (ghiaccio) perchè si presenta in cristalli delle dimensioni del sale grosso, viene sciolto nelle bevande, fumato o masticato e facilmente dà complicanze cardiache. (Ansa)