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giovedì 20 ottobre 2011

Full immersion nella cinematografia di regime.


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Venerdì 14 ottobre, il giorno prima delle manifestazioni degli indignados, full immersion nella cinematografia di regime sulla tv dell’Italia Sovietica: su Rai3 (la tv dei bolscevici indignati) è andato in onda “Gomorra”, La7 (della bolscevica Telecom)  invece ci ha proposto “Viva Zapatero”, un film della regista e collaborazionista del regime Sabina Guzzanti.


Fonte blog: "italiasovietica"

martedì 18 ottobre 2011

La grande ipocrisia


L'ipocrisia è la qualità della persona che volontariamente pretende di possedere credenze, opinioni, virtù, ideali, sentimenti, emozioni che in pratica non ha. Essa si manifesta quando la persona tenta di ingannare con tali affermazioni altre persone, ed è quindi una sorta di bugia (da Wikipedia).

"Hanno ragione". Per il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, "i giovani hanno ragione a prendersela con la finanza come caprio espiatorio" (Il Giornale.it).

A tal proposito, e a proposito degli indignati, quel genere di indignati che ieri hanno messo a ferro (devastazioni) e fuoco Roma (incendio di auto e cose) e verso i quali ieri si è  benevolmente schierato Mario Draghi, guardate cosa scriveva di luiMario Giordano il 30 giugno scorso nella pagina facebook di Sanguisughe .
E credo che da quella data ad oggi non si è sentito dire che Draghi abbia preso provvedimenti al fine di autoridursi la pensione INPDAP da euro 14.843 lordi al mese. Pensione INPDAP che percepisce dall'1 aprile  2005, Da quella data, che ha segnato l'inizio del suo pensionamento alla verde età di 57 anni, a quella entrata si è poi aggiunto lo stipendio annuale di euro 1.041.008 per l'incarico di governatore della Banca d'Italia.
Credo pertanto che l'affermazione in favore degli indignados contenga un lauto infarcimento d'ipocrisia.

By Mario Giordano On giugno 10, 2011

Scusate se torno su Mario Draghi, ma il silenzio con cui è stato accolto dai grandi giornali la notizia che avevo pubblicato qui, mi invoglia a non mollare.
Ora scopro leggendo le classifiche dei redditi dei dipendenti pubblici che la retribuzione annuale del governatore di Bankitalia è pari a 1.041.008 euro, un milione di euro, oltre 80mila euro lordi al mese. Non male per uno che ogni giorno predica morigeratezza e chiede sacrifici agli italiani…
Però lo ripetiamo: non è lo stipendio in sè che suscita perplessità, e nemmeno sapere che gli omologhi di Draghi in Francia e Germania prendono un quarto del suo stipendio. Quello che suscita perplessità è sapere che Draghi dal 1 aprile 2005, cioè poco prima di diventare governatore, prende una pensione Inpdap non proprio misera: 14.843 euro al mese, 8.614 euro netti.
Un governatore che prima di diventare governatore va in pensione alla verde età di 57 anni, cumulando l’assegno Inpdap (14.843) euro con la ricca retribuzione che gli spetta. Ecco quello che suscita perplessità. Almeno in chi lo sa.


Fonte blog "marshall"

Eccolo "Er Pelliccia" !!!

Da Telecom news
Individuato e fermato dalla Digos il "personaggio" della foto del post di ieri.






Roma, 18 ott. (TMNews) - Fermato dalla Digos a Roma un 24enne coinvolto negli scontri del 15 ottobre nella Capitale. Si tratta di F.F., studente con qualche precedente per stupefacenti. E' stato fermato sotto casa, da solo, nel suo quartiere dove ènoto con il soprannome di "Er Pelliccia". Il ragazzo lo scorso 15 ottobre era stato immortalato da numerosi fotografi, mentre, durante gli scontri, impugnando un estintore, lo ha prima svuotato agitando l'erogatore in aria, e poi lo ha lanciato verso i contingenti delle forze dell'ordine. E' stato identificato e fermato della Digos della questura di Roma anche grazie al lavoro della polizia scientifica.

Una volta nell'abitazione del 24enne, la conferma dei sospetti. Il giovane, infatti, ha consegnato agli agenti alcuni dei vestiti utilizzati durante gli scontri. Alle prime domande degli agenti della Digos si è giustificato dicendo di aver "usato l'estintore per spegnere l'incendio". Il giovane è stato anche riconosciuto da un funzionario della Questura che si trovava nelle sue vicinanze, lungo la "traiettoria di tiro" dell'estintore. Per lui è scattato il fermo di indiziato di delitto per resistenza pluriaggravata.

fonte blog: "marshall"

MATTI ESALTATI


Uno dei delinquenti devastatori e distruttori di Roma è stato intervistato qui da Carlo Bonini e Giuliano Foschini di Repubblica(notizia tratta dal blog di Eleonora).

L'intervistato conclude dicendo che non è finita qui.
Ciò vuol dire che hanno intenzione di continuare a rompere e distruggere. Quindi, se non è fantasia giornalistica, o di quella testa malata dell'esaltato intervistato, penso che lo Stato si dovrà difendere da quella banda di facinorosi criminali delinquenti. E, stando alle provocazioni allo Stato, emerse nel corso dell'intervista, lo Stato dovrà ricorrere alle maniere forti per difendersi, e non come ha fatto a Roma: spettatore impassibile.
Lo dovrà fare senza guardare in faccia nessuno: i soliti politicanti prezzolati, o certi personaggi della "cultura" e dello spettacolo che stanno sempre dalla loro parte, qualunque danno essi creino.
Al leggere l'intervista, mi sembra d'aver di fronte una banda di matti esaltati. E mi chiedo: i genitori costoro non li hanno? Non pensano alla sorte delle loro famiglie, che se scoperte verranno additate al mondo come la feccia dell'umanità.
Si dichiarano in guerra. Contro chi?


E così, forti di questo loro convincimento si sono arrogati il diritto di mettere a ferro e fuoco Roma, come fecero i barbari di storica memoria, senza che le nostre forze dell'ordine abbiano potuto fare nulla, perchè hanno le mani legate!!!


BY BLOG "marshall"

lunedì 17 ottobre 2011

LO SFOGO DI UN POLIZIOTTO IERI A ROMA

«Maledetti! Guardate là il collega ferito, è la fine del mondo, guardate quanti incappucciati circondano il blindato dei carabinieri. Altro che pochi violenti isolati, diamine. È un’altra Genova, questa. E noi stiamo qui a fare le belle statuine mentre in testa ci piove di tutto. Fermi, dietro ai blindati, carne da macello mentre quelli (indica il furgone dell’Arma circondato dai black bloc, ndr) al posto di guida vedono la morte in faccia e magari pensano a quello là, come si chiamava, a quello che ha sparato a Giuliani a Genova. Una follia, cazzo. Una follia. Questa maledetta politica buonista è una follia. Perché la parola d’ordine sapete qual è? La volete sapere? Abbozzare. Attendere. Ripiegare. Non rispondere. Dobbiamo ab-boz-za-re sempre e comunque! Dal G8 di Genova l’ordine è sempre quello, altrimenti ci danno della polizia cilena e fascista. Obbligati a nasconderci dietro i mezzi, stare fermi come birilli anziché rispondere come siamo addestrati a fare. Non dobbiamo reagire a queste violenze, è assurdo. Ditelo voi ai Ministri. Guardate che scempio. Guardate gli occhi dei colleghi sotto ai caschi: vorrebbero correre e affrontare quegli scalmanati e invece no, zitti e buoni. Quelli forse arrostiscono là dentro e lo Stato al massimo concede ai blindati i caroselli con sirena, qualche lacrimogeno, idranti obsoleti, rare reazioni di alleggerimento. La solita strategia difensiva a oltranza. Abbozzare perché sennò ci scappa il morto, ma quale morto? Perché se muore una divisa, chissenefrega. Se muore uno che ti sta lanciando in faccia un estintore, diventa un caso internazionale con quei politicanti che parlano sempre di pochi facinorosi. Non ce la facciamo più: abbozziamo allo stadio, per la Tav, in strada coi black bloc. Scrivetelo, cazzo. Scrivetelo»

Per Repubblica ovviamente è colpa di Governo e Polizia


Ci mancava la dietrologia di Repubblica. Già incominciano a parlare di infiltrati e a scaricare le colpe su Governo e forze dell’ordine. I violenti? Poveri ragazzi che subiscono soprusi e sono stati costretti a reagire. Zucconi su Repubblica se ne esce con un articolo indegno in cui addossa tutto all’esecutivo

Un governo che non sa garantire l’ordine e la sicurezza di una manifestazione autorizzata e pacifica nella propria capitale, che non sa prevedere e prevenire quello che tutti noi avevamo temuto, che permette a centinaia di professionisti dello sfascio di arrivare tranquillamente lungo il percorso annunciato della sfilata addirittura con “uniformi nere e maschere antigas”
e poi la spara grossissima sulla differenza degli esiti delle proteste nel mondo, lodando Londra e criticando Roma
Come ha detto il corrispondente da Londra dello stesso TGUno, Antonio Caprarica, correttamente informando e involontariamente mettendo in stato d’accusa la città e il governo italiani, “Londra non si è fatta trovare impreparata”. Roma invece sì. Completamente impreparata, nella più benevola delle ipotesi. E Roma chi è, se non chi amministra la città e governa la nazione?
Qualcuno ricordi a Zucconi e a Repubblica che Londra e l’Inghilterra poche settimane fa sono state messe a ferro e fuoco dalla stessa tipologia di manifestanti con morti, feriti e devastazioni continuate per giorni. Una memoria corta tragicamente indicativa dello stato comatoso dei giornalisti di Repubblica.

E poi articoli continui che criticano le scelte della polizia. Non hanno isolato i violenti, non sono riusciti a tenere a bada centinaia di violenti. Centinaia? Ehhhhhh !!!!
Ma poi ci spiegassero una volta per tutte: se la polizia interviene e usa il pugno duro sono dei fascisti. Se non interviene e fa manifestare sono degli incompetenti. A sinistra parlano di necessità di filtri e controlli preventivi. Ma ve lo immaginate cosa sarebbe successo se carabinieri e poliziotti si fossero avvicinati per requisire caschi, mazze e bastoni? Ma questa gente, fiera della propria incoerenza, non si vergogna di questi commenti?

fonte Blog  "ilfazioso"



Per Bersani, Di Pietro e Vendola la colpa è del Governo, 
http://www.ilgiornale.it/interni/il_colpevole_devastazione_roma_di_pietro_governo_alimenta_scontro/antonio_pietro-rivolta_sociale-indignados-governo-scontro/16-10-2011/articolo-id=552045-page=0-comments=1


Venti le persone fermate durante gli scontri provocati dai Black bloc durante la manifestazione degli Indignati. Per 12 di queste c'è stato l'arresto. Il ministro dell'Interno riferirà martedì in Senato alle 16.30. Intanto dice: "Solo grazie a una gestione equilibrata dell'ordine pubblico si è evitato il peggio". Il sindaco Alemanno: "Basta buonismo, colpire con durezza questi animali". Confcommercio stima in un milione di euro i danni della "devastazione". Alcuni arrestati con in tasca la tessera del Partito di Vendola e di Ferrero. A New York 90 'indignati' arrestati.

Tra le vittime dell'odio cieco che ha messo a ferro e fuoco la Capitale, c'è anche una statua, una piccola Madonna che era oggetto di culto tra i romani e i pellegrini. "Quando sono sceso dal mio ufficio e sono arrivato in chiesa, le porte erano già state sfondate. Mi sono accorto che mancava la statua della Madonna di Lourdes e quando sono uscito fuori l'ho vista distrutta per terra". Don Giuseppe Ciucci, parroco della chiesa SS. Marcellino e Pietro al Laterano, racconta così a LaPresse l'irruzione di alcuni black block durante il corteo degli indignati che si è svolto ieri a Roma. Oltre alla statua, i teppisti hanno distrutto un crocifisso e infranto i vetri della sacrestia. Il sacerdote descrive gli atti vandalici di ieri come "gesti di violenza ingiustificata che riflettono un animo tenebroso e triste. È un comportamento che non si può giustificare". Le funzioni religiose oggi si sono svolte regolarmente con la prima messa celebrata, come da programma, alle 8.30.

venerdì 14 ottobre 2011

Qui Lega Camera .

MAFIA: ALFANO, CODICE ANTIMAFIA IN VIGORE, ORGOGLIOSO E COMMOSSO

 Roma, 13 ott - ''Entra in vigore, oggi, il codice antimafia, completando cosi' un percorso, tracciato durante il mio impegno di ministro della Giustizia, che ha portato a una raccolta di leggi mirata a rendere piu' fruibile l'accesso alle norme di contrasto alla criminalita' organizzata. Sono orgoglioso e commosso per questo risultato per il quale ho lavorato alacremente, coadiuvato con attenzione e grande professionalita' dall'allora miei uffici di competenza, e dedico questo obiettivo raggiunto a quanti sono caduti nella lotta al crimine e a quanti, giorno dopo giorno, nei diversi ruoli di appartenenza, portano avanti questa battaglia con dedizione e a rischio della vita''. E' quanto dichiara il segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano.

''Ritengo che questo sia uno dei modi possibili per celebrare i caduti di mafia poiche' esalta la vittoria dei principi assoluti di legalita' e di giustizia e da', al tempo stesso, un aiuto concreto a chi e' impegnato in prima linea su questo fronte. Il codice antimafia e' dunque l'interpretazione piu' alta e concreta di quell'antimafia dei fatti - conclude Alfano - di cui il nostro governo si e' fatto portatore''.





fonte asca

martedì 11 ottobre 2011

Papa accusa Woodcock: 'Mi scarcera soltanto se incastro Berlusconi'


Dal carcere di Poggioreale l'onorevole rende noto un presunto ricatto del pm: la libertà in cambio dell'accusa a Berlusconi. E il ministro Nitto Palma invia gli ispettori.


L’accusa di Alfonso Papa è pesante: «Il pm Woodcock mi ha fatto sapere che sarebbe disponibile a farmi scarcerare, a patto che ammetta almeno uno degli addebiti mossimi e renda dichiarazioni su Berlusconi e Lavitola o almeno su Finmeccanica». Il deputato del Pdl, dal 20 luglio nel carcere di Poggioreale per l’inchiesta P4, denuncia «estorsioni vere e proprie nei confronti di un parlamentare sottoposto a custodia cautelare, presunto innocente, che si protesta innocente e rispetto al quale dovrebbe ripugnare a un magistrato serio la sola idea di attuare minacce o pressioni », per «barattare la libertà con compiacenti confessioni di cose false».
Papa ha denunciato alla Procura di Roma i pm napoletani  e ieri ha consegnato in carcere una lettera con le sue accuse a Silvano Moffa, che guidava una delegazione di parlamentari, tra i quali Arturo Iannaccone, Vincenzo D’Anna e Giancarlo Lehner. È convinto che vogliano farlo rimanere in cella fino al processo del 26 ottobre. «Per costringermi ad assistere all’udienza dietro le sbarre». L’inchiesta P4 assume contorni inquietanti, mentre per quella sulle escort il ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, decide di inviare gli ispettori a Napoli e a Bari per verificare il lavoro dei pm (tra i quali sempre Woodcock) riguardo alle vicende che coinvolgono l’imprenditore barese Giampaolo Tarantini. Il Guardasigilli vuole anche acquisire i resoconti delle audizioni al Csm del procuratore di Bari Antonio Laudati e dell’ex sostituto Giuseppe Scelsi. Ma di tutto quello che sta succedendo il capo della Procura partenopea, Giovandomenico Lepore, non si mostra affatto preoccupato. E sulle accuse di Papa dice solo: «Questa lettera, se è vera, non merita commenti». In una conferenza stampa dopo la visita a Poggioreale, Moffa racconta di aver incontrato «il fantasma di Papa». Lo descrive con la barba lunga, in una cella con altri quattro detenuti, senza uscire per l’ora d’aria. «In uno stato di prostrazione fisica e psicologica, aiutato con i farmaci perché non riesce a dormire».
Non sarà certo la sua principale preoccupazione, ma gli viene anche negato di ricevere, come dovrebbe in quanto parlamentare, il bollettino delle riunioni parlamentari e le convocazioni dell’assemblea. Per il capogruppo al Senato di Popolo e Territorio, Papa «ormai è un prigioniero politico: le condizioni che lo trattengono in carcere sono inaccettabili in un Paese civile». E Moffa preannuncia una mozione parlamentare «per discutere tutto questo dopo il vergognoso voto del 20 luglio che ha autorizzato l’arresto». La situazione è gravissima per il presidente dei deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto: «L’unica spiegazione razionale e logica della ragione per cui è trattenuto in carcere è spingerlo a fare una deposizione contro Berlusconi». Accusato di corruzione, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, favoreggiamento personale, Papa ha chiesto di essere ascoltato da Lepore o da altri pm, ma rifiuta di incontrare Henry John Woodcock e Francesco Curcio, titolari dell’inchiesta.
I suoi legali hanno chiesto la scarcerazione per il peggioramento della sua salute: sarebbe dimagrito di 20 chili e fortemente depresso. Ma la scorsa settimana il gip Luigi Giordano ha rigettato l’istanza, senza acquisire agli atti la cartella clinica. Giancarlo Lehner racconta che anche due compagni di cella di Papa sono preoccupati per le sue condizioni fisiche e psicologiche. «Non sappiamo- gli avrebbero detto- se riuscirà a reggere ancora un mese. Delira tutte le notti, invoca genitori e giustizia ». Lehner teme il peggio e ricorda che in Italia abbiamo il numero più alto di suicidi in carcere. Questo, dice, è solo «un metodo estorsivo» per portare «qualche magistrato in prima pagina ». 

fonte blog "ilgiornale.it"

lunedì 10 ottobre 2011

L’unità usa i precari ma poi non li paga. Scatta lo sciopero!


I collaboratori sono in rivolta, “prendiamo solo 20 euro lordi ad articolo, (praticamente come quelli della Gazzetta di Parma) ma gli assegni sono fermi da 4 mesi.
Ma come !!?? Dopo tutti gli sventolamenti ai quattro venti e delle innumerevoli copertine sui “ladri del nostro futuro” oppure gli “ una vita da precario ”, tutta questa nobile difesa del lavoro, poi cosa fanno!? Li pagano, non li pagano, quando li pagano !! Poi non c’è da stupirsi se quelli scioperano contro il quotidiano fondato da Gramsci ma sfondato (e a suo tempo fatto fallire) dai suoi successori, D’Alema, Veltroni che hanno lasciato diversi milioni di debiti al “povero” Renato Soru.
Gli editoriali che a caratteri cubitali scrivono: “La difficile vecchiaia dei precari”. “Una generazione abbandonata”, le lettere dei lettori contro Berlusconi ecc… Ora dovranno rispondere ad un’altra lettera che però gli arriva direttamente dall’Unità medesima. I precari del giornalismo, una categoria che all’Unità ha meno diritti dei venditori Senegalesi di oro falso hanno deciso uno sciopero di due giorni per protestare contro la direzione del giornale del Pd  per le loro condizioni di lavoro che non sono più disposti ad accettare, scrivono i collaboratori della testata dalle sedi di Roma, Milano, Firenze e Bologna. Il resto merita di essere letto ricordandosi che non stanno scrivendo alla Gelmini, un loro chiodo fisso nelle loro battaglie (fatte solo di inchiostro!) contro lo sfruttamento dei precari, ma alla direzione del loro stesso giornale sperando che Renato Soru, l’editore, intenda e che soprattutto scucia qualche soldo dovuto di diritto !!. Prima di tutto il ritardo dei pagamenti, l’ultimo risalente a Giugno inerente le pubblicazioni di Febbraio !! “Una situazione aggravata dalle spese che ci troviamo a sostenere per il lavoro che facciamo per il giornale” scrivono gli stessi collaboratori “precari”. “tutto questo” continuano “ in totale assenza di prospettive persino per i precari ormai storici nemmeno di fronte a spazi che si sono aperti con i prepensionamenti in atto.” “Abbiamo atteso con sacrificio in nome di una azienda che stimiamo e alla quale sentiamo di appartenere, sicuri che le condizioni fino ad ora mal sopportate sarebbero cessate. Con tutta evidenza così non è stato. I nostri assegni sono fermi a due anni fa, ridotti a una media di  20euro a pezzo, così è ancora per le nostre prospettive, in nome di un futuro migliore di cui versiamo inchiostro ma che non si scorge neanche all’orizzonte. Venti euro lordi significa circa 15 euro per una giornata lavorativa, una miseria indegna, come sanno bene i titolisti dell’ Unità dopo anni di pezzi sullo scandalo del precariato. Il nostro stato di esasperazione e la negazione dei nostri diritti non ci permette di sopportare oltre….” Vi ricordo che state sempre leggendo ciò che i collaboratori dell’Unità hanno scritto alla loro stessa direzione. I diritti dei lavoratori sono sacrosanti ….e vanno pagati !! Giusto Sig. Soru, editore dell’ Unità ??

Ps.
Non vorrei  sembrare troppo "di parte" ma solo realista........ leggevi anche questo !!!!      Merita !!!

Il pensiero verde