Suicidio di una Fondazione.
Negli ultimi anni Parma è assunta all’onore delle cronache economico-finanziarie nazionali più per situazioni “sconvenienti” che per operazioni brillanti: crac Parmalat, bond equivalenti a carta straccia, Tep-Mb, Stt-Spip, fallimento Banca Monte per nominare solo le principali.
Per quanto riguarda quest’ultima, si sono verificate tutte le funeste previsioni che noi della Lega e alcuni consiglieri assieme ai consulenti stessi della Fondazione avevamo più volte sottolineato, allarmati dalle criticità della conduzione sia della banca che della Fondazione e dalle sconsiderate operazioni finanziarie deliberate che, inevitabilmente, hanno portato alla perdita dell’ultima banca a carattere locale esistente ancora sul territorio. L’ingresso di un grande gruppo bancario come Intesa-San Paolo, porterà sicuramente alla salvaguardia dei posti di lavoro e alla ripresa delle funzioni che hanno da sempre contraddistinto la Banca Monte : il finanziamento delle attività produttive e delle famiglie del territorio. Ma questo non può e non deve porre in secondo piano il fallimentare operato dell'attuale proprietà, cioè della Fondazione Banca Monte; vogliamo ricordare per l’ennesima volta che, nonostante i pareri contrari di un paio di consiglieri, le azioni intraprese negli ultimi tre anni dalla dirigenza della Fondazione hanno portato alla perdita quasi totale del patrimonio della Fondazione stessa, oltre ad impoverire la città dell’abituale contributo annuo che si aggirava sui 15 milioni di euro. In pratica, dai 450 milioni di euro che era il valore del patrimonio stimato tre anni fa con l’uscita di Banca MPS, dopo l’ingresso di Banca Intesa e con l’inevitabile aumento di capitale richiesto da Banca d’Italia, il patrimonio residuo scenderà, nella più ottimistica delle ipotesi, a circa 80 milioni di euro; ci chiediamo: se in tre anni la Fondazione è riuscita a disperdere un patrimonio di 370 milioni di euro, in quanti mesi dilapiderà i residui 80 milioni? Riteniamo che riusciranno a stabilire un nuovo record se diamo la giusta importanza alle manovre che si stanno attuando dietro le quinte per far sì che, anche dopo il prossimo rinnovo del consiglio di amministrazione della Fondazione, “i burattinai” rimangano gli stessi, soprattutto quelli che dapprima hanno cercato di screditare ed affossare le nostre tesi per poi sposarle, a danno compiuto, un anno dopo. Esiste un ulteriore pericolo: la delegittimazione dell’azione di responsabilità che alcuni consiglieri di Fondazione hanno mosso contro la precedente dirigenza di Banca Monte; a tal proposito ci sembra alquanto strano che in sede di CdA di Fondazione, a fronte di una azione legalmente e moralmente sacrosanta, un consigliere abbia votato contro e il presidente si sia astenuto: solidarietà verso i colpevoli? E questo dopo l’arrivo delle sanzioni pecuniarie che la Banca d’Italia ha comminato solo ai consiglieri della banca nominati dal maggior azionista: Fondazione Banca Monte; più indicazione di colpevolezza di così!!!! La partita non è ancora finita: sicuramente emergeranno altri debiti (ricordiamo che il bilancio 2010 si è chiuso con un deficit consolidato di 60 milioni di euro e che nessuno è in grado di fare una previsione sul 2011) e si cercherà di far scendere il silenzio sui singoli responsabili; ma la Lega Nord vigilerà continuamente affinché si arrivi a cambiare effettivamente pagina e a ridare un’immagine di efficienza e trasparenza non solo alla Fondazione ma a tutta la città.
Andrea Zorandi
Segretario sezione di Parma della Lega Nord
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