Dopo aver partecipato da protagonista alla rivoluzione cubana, dopo aver spostato il movimento castrista e lo stesso Fidel Castro su posizioni vicine al comunismo, aveva abbandonato i suoi incarichi di governo e aveva cominciato una nuova impresa rivoluzionaria in Bolivia. Un tentativo disperato compiuto con un gruppo ristretto di seguaci senza alcun sostegno da parte di Cuba e del movimento comunista internazionale. Forse la ricerca di una morte gloriosa che ponesse fine alle sue contraddizioni di rivoluzionario davanti ai problemi del socialismo reale.
La popolazione cubana era in festa, non sapevano che i successori di Batista avrebbero portato molto più morti e disperazione che la speranza di una vita migliore! L'ufficio in cui esercita Guevara, diventa teatro di torture e omicidi tra i più efferati. Secondo alcune stime, sarebbero stati uccisi oltre 20.000 persone, per lo più ex compagni d'armi che si rifiutavano di obbedire e che si conservavano, al contrario del "CHE", democratici e non violenti.
Nel 1960 il "pacifista" GUEVARA, istituisce un "campo di concentramento" sulla penisola di GUANAHA, dove trovarono la morte oltre 50.000 persone colpevoli soltanto di non condividere i suoi ideali di "PACE E FRATELLANZA"!!!
Ma non sarà il solo campo, altri ne sorgeranno come a Santiago di Las Vegas dove c'è il campo Arco Iris, nel sud'est dell'isola sorge il campo Nueva Vida, nella zona di Palos si istituisce il campo Capitolo, quest'ultimo è un campo speciale per bambini sotto i 10 anni!
Se una persona si era resa colpevole di reato a sfondo politico veniva arrestata insieme a tutta la famiglia. La maggior parte degli internati veniva lasciata con indosso le sole mutande, le celle non erano mai pulite, si lasciavano a marcire per anni nei propri escrementi in attesa di fucilazione o torture indicibili.
Successivamente gli fu conferito l'incarico di Ministro dell'Industria e presidente del BANCO NACIONAL, la Banca centrale di Cuba. Guevara non perde tempo a mettere in pratica il suo "modello sovietico".
Nel 1960 il "pacifista" GUEVARA, istituisce un "campo di concentramento" sulla penisola di GUANAHA, dove trovarono la morte oltre 50.000 persone colpevoli soltanto di non condividere i suoi ideali di "PACE E FRATELLANZA"!!!
Ma non sarà il solo campo, altri ne sorgeranno come a Santiago di Las Vegas dove c'è il campo Arco Iris, nel sud'est dell'isola sorge il campo Nueva Vida, nella zona di Palos si istituisce il campo Capitolo, quest'ultimo è un campo speciale per bambini sotto i 10 anni!
Se una persona si era resa colpevole di reato a sfondo politico veniva arrestata insieme a tutta la famiglia. La maggior parte degli internati veniva lasciata con indosso le sole mutande, le celle non erano mai pulite, si lasciavano a marcire per anni nei propri escrementi in attesa di fucilazione o torture indicibili.
Successivamente gli fu conferito l'incarico di Ministro dell'Industria e presidente del BANCO NACIONAL, la Banca centrale di Cuba. Guevara non perde tempo a mettere in pratica il suo "modello sovietico".
Nel suo testamento, da buon allievo della scuola Maoista-Leninista del Terrore, scrive: "AMO L'ODIO, BISOGNA CREARE L'ODIO E L'INTOLLERANZA TRA GLI UOMINI, PERCHE' QUESTO RENDE GLI UOMINI FREDDI, SELETTIVI E LI TRASFORMA IN UNA PERFETTA MACCHINA PER UCCIDERE".
Guevara si adopera a diffondere sistematicamente la guerriglia in giro per il mondo, il suo motto: "Creare due, tre, mille Vietnam!"
Milioni di cubani si riversarono nella locale Ambasciata del Perù chiedendo asilo politico per la vita durissima imposta loro dal Regime Dittatoriale Comunista. Castro concesse a solo 125.000 persone il permesso di lasciare l'isola, permesso dato solo a chi conveniva a lui...
Fu concesso l'asilo politico agli internati dei manicomi criminali, ai peggiori individui, ai mutilati, ai delinquenti comuni, ai poveri senza fissa dimora, ai barboni, a gente che Castro non considerava esseri umani, a gente a cui diceva di interessarsi molto!
Castro approfittò della situazione per liberarsi definitivamente di questi rifiuti umani (diceva lui) scaricandoli alla tanto odiata America.
Oggi, tutto questo orrore continua indisturbato, prima con il "che" e ora con Fidel. Le torture, i campi di sterminio, le fughe in massa da CUBA, sono all'ordine del giorno!
A Cuba si giustiziano con la fucilazione persone indiziate di reato senza un regolare processo!
Guevara si adopera a diffondere sistematicamente la guerriglia in giro per il mondo, il suo motto: "Creare due, tre, mille Vietnam!"
Milioni di cubani si riversarono nella locale Ambasciata del Perù chiedendo asilo politico per la vita durissima imposta loro dal Regime Dittatoriale Comunista. Castro concesse a solo 125.000 persone il permesso di lasciare l'isola, permesso dato solo a chi conveniva a lui...
Fu concesso l'asilo politico agli internati dei manicomi criminali, ai peggiori individui, ai mutilati, ai delinquenti comuni, ai poveri senza fissa dimora, ai barboni, a gente che Castro non considerava esseri umani, a gente a cui diceva di interessarsi molto!
Castro approfittò della situazione per liberarsi definitivamente di questi rifiuti umani (diceva lui) scaricandoli alla tanto odiata America.
Oggi, tutto questo orrore continua indisturbato, prima con il "che" e ora con Fidel. Le torture, i campi di sterminio, le fughe in massa da CUBA, sono all'ordine del giorno!
A Cuba si giustiziano con la fucilazione persone indiziate di reato senza un regolare processo!
Ho visto immagine del 68 a Parigi e Roma con le bandiere di Mao, Stalin e la parola “libertà”. Ho visto bandiere e magliette di Ernesto Che Guevara in mano dei pacifisti italiani che bruciavano la bandiera degli USA. Solo adesso trovo scritte idee che io penso da molto ma sembrava tabu scrivere:
“ Dal '68 ad oggi proteste a senso unico…La Russia di Putin aggredisce la Georgia, il Dalai Lama denuncia massacri in Tibet, al Qaeda si fa risentire compiendo stragi in Algeria. La domanda sorge spontanea: ma i pacifisti, che nel 2003 hanno fatto strepitio per la guerra di Bush a Saddam, dove sono ora? In vacanza? Ma questo è un male antico che risale a quarant'anni fa, al ''mitico'' Sessantotto, quando si protestava contro il Vietnam ma illustri intellettuali simpatizzarono per i carri armati sovietici che martirizzarono Praga.
“ Dal '68 ad oggi proteste a senso unico…La Russia di Putin aggredisce la Georgia, il Dalai Lama denuncia massacri in Tibet, al Qaeda si fa risentire compiendo stragi in Algeria. La domanda sorge spontanea: ma i pacifisti, che nel 2003 hanno fatto strepitio per la guerra di Bush a Saddam, dove sono ora? In vacanza? Ma questo è un male antico che risale a quarant'anni fa, al ''mitico'' Sessantotto, quando si protestava contro il Vietnam ma illustri intellettuali simpatizzarono per i carri armati sovietici che martirizzarono Praga.
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