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giovedì 25 novembre 2010

Sindacalisti e filosofi

Ho letto in questi giorni l’editoriale del Segretario Generale del SIULP ( Sindacato Unitario Lavoratori Polizia )  Felice Romano, il quale rende note agli iscritti del suo sindacato la sua filosofia e la sua visione delle politiche contrattuali legate alla sicurezza.
Senza entrare più di tanto nel merito, la cosa che traspare in modo molto chiaro  è l’atteggiamento piagnone, demagogico e poco costruttivo col quale egli si pone, a fronte di un problema tanto serio come quello della sicurezza e delle dinamiche contrattuali anche di natura economica, quella cioè (economica) che a lui pare più cara.
Non si comprende però, né lui lo spiega, come mai a fronte dell’offerta governativa, egli come altri sindacati di Polizia si rifiutino di sedersi al tavolo delle trattative per definire e discutere come distribuire le risorse stanziate per il contratto 2008-2009 che, stante il difficile momento economico- finanziario che stiamo attraversando, ritengo accettabili. Se non si supera questa fase, e si fa soltanto rivendicazione ad oltranza, si perde tempo inutilmente e non si potrà andare oltre per l’apertura delle trattative sul contratto 2010-2012,  sulla specificità e sulla riforma delle carriere, tutti provvedimenti utili non soltanto in termini economici ma di diritti e garanzie per gli operatori di polizia.
Se invece di dividere i tavoli si accettasse di sedersi al tavolo delle trattative avanzando proposte serie che tengano conto della necessità di fare gli interessi della categoria ma anche della difficile realtà che ci circonda, potremmo fare passi avanti. Se invece si cercano soltanto facili consensi, continuando a piangersi addosso ( e magari fare cattiva politica anzichè buon sindacato) senza mai soffermarsi a fare un seppur ipotetico confronto con le altre realtà del mondo del lavoro (soprattutto attuale), non soltanto non aiutiamo la categoria ma rendiamo anche cattivo servizio alla società.

Raffaele Varricchio  

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