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mercoledì 16 novembre 2011

L'effetto Monti non basta lo Spread Italiano non scende e ora la Francia è sempre più sotto tiro.





Oggi alle 13:06 Mario Monti non si era ancora presentato davanti ai giornalisti per annunciare la lista dei ministri del suo Governo. In quel momento preciso a Parigi lo spread fra gli Oat decennali (gli equivalenti dei nostri Btp) e i Bund macinava l'ennesimo record negativo di questi giorni: 196,2 punti base. Sì, il livello massimo di spread Oat-Bund dall'introduzione dell'euro. Non solo: dal lontano 1989. Alle 13:30, invece, erano trascorsi sei minuti da quando il neopremier italiano aveva sciorinato la sua lista, parole seguite con estrema attenzione nelle sale di mercato a Parigi. In quel momento lo spread francese è ritornato sotto la soglia dei 190 pb. E ha continuato a scendere: intorno alle 17 eravamo a 188.

Ma non è l'unico suo problema. La corsa dello spread Oat-Bund, accelerata da ieri, si è oggi fermata dopo l'annuncio della lista di Monti. Ma quel divario resta ampio, molto ampio, se si considera che a lungo era rimasto quasi nullo. E che, all'inizio di giugno, quando era balzato a 30 pb, a Parigi già si tirava l'allarme.

I problemi della Francia, in effetti, sono anche altri. Quelli di un'economia reale che arranca. E di un deficit pubblico che a fine anno dovrebbe attestarsi ancora al 5,8% del Pil (3,7% stimato per l'Italia). Nicolas Sarkozy ha promesso di ritornare sotto il 3% nel 2013. E a questo scopo ha varato due “manovrine”, una a fine agosto e l'altra nei giorni scorsi. Ma la Commissione europea ha già fatto sapere che la Francia non ce la farà, che ci vorrà un nuovo pacchetto di tagli: ancora lacrime e sangue. Dalla tenuta delle finanze pubbliche francesi (e non solo dal crollo eventuale dell'Italia) dipende anche il destino della tripla A, che la Francia si ritrova riconosciuta dalle principali agenzie di rating per il debito sovrano. Può un Paese con lo spread ai livelli attuali mantenere quel voto?

I dubbi, a questo proposito, sono tanti. Sono emersi anche a Parigi, dove un economista apprezzato come Jacques Attali ha detto: “Non facciamoci illusioni, sui mercati la Francia la tripla A l'ha già perduta”. Oggi, pero', si segnalano reazioni, ufficiali e non, al livello dello spread. Quasi piccate. “E' assolutamente ingiustificato – ha dichiarato Valérie Pécresse, ministro del Bilancio -. 

Insomma se l'Italia piange la Francia non ha nulla da ridere. Ma anche questo sarà colpa di Berlusconi ??

Il Pensiero Verde, fonti WEB

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