condividi

Condividi

sabato 26 marzo 2011

La misura dell’inefficienza

La misura dell’inefficienza: Logheretto.

Qual è il giusto limite alla decenza?
Qual è il punto superato il quale non si parla più di impazienza e si è giustificati nel diventare intolleranti?
Che cosa può giustificare un’accentuata insofferenza e una voglia di cambiare radicalmente il sistema?
Può essere una parola mendace usata per zittire una giusta protesta? Può essere un atteggiamento tenuto a negare una palese realtà? Possono essere una serie di scuse addotte per coprire le proprie negligenze al limite della derisione dell’intelligenza umana?
Serve un’insieme di tutte queste cose oppure un cittadino non può mai essere autorizzato a pretendere che i propri diritti vengano rispettati?
Nella vicenda che riguarda il ponte di Logheretto stiamo assistendo ad un insieme di tutti questi fattori e a molto di più: stiamo assistendo alla più completa dimostrazione d’inefficienza, approssimazione, lentezza e inopportunità cui NON si possa aspirare.

È dal 2008 (DUEMILAOTTO – lo scriviamo anche in lettere perché qualcuno potrebbe credere si tratti di un errore di battitura) che il ponte di Logheretto, piccola – ma importate – opera che consente l’innesto di strada del Logheretto sulla strada provinciale Massese (via Langhirano per intenderci), è in condizioni di inagibilità a causa di un incidente verificatosi tra un furgone ed un autovettura, ma ancora oggi 26 Marzo 2011 non si è fatto nulla per ripristinarne la sicurezza e la percorribilità.
Questo causa enormi disagi a tutta la popolazione, agli agricoltori ed ai lavoratori delle aziende della zona, generando anche situazioni di pericolo che solo per puro caso e fortuna non sono ancora sfociate in incidenti stradali.
Il problema è stato segnalato ormai fino alla nausea: lettere dei residenti all’Amministrazione, comunicati stampa, articoli di giornale, vi è stato persino un intervento dei Vigili del Fuoco che sono stati costretti a chiudere del tutto il ponte, ma di lavori non se ne vedono partire.
Ci chiediamo perché ancora una volta si trattino alcuni cittadini come se fossero di serie B e si continui a parlare di opere faraoniche (che non vengono e non verranno mai realizzate) quando non si è in grado nemmeno di gestire la manutenzione delle proprie strade appena fuori dai cartelli “Parma”!
Andrea Zorandi
Segretario sezione di Parma della Lega Nord – Vicina ai cittadini.

1 commento:

  1. I Giapponesi sono un'altra pasta. Ne han parlato tutti: in 6 (sei) giorni hanno ricostruito un lungo tratto di una loro autotrada, devastata dal terremoto; per non parlare della Salerno-Reggio Calabria che va avanti a spizzichi e bocconi.

    RispondiElimina