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domenica 11 settembre 2011

BOCCA ... CHIUSA. L'ex duro e puro adesso ha paura a scrivere di Bersani

«Un tempo mi sarei lanciato nella discussione: stavolta non l’ho fatto anche con un senso di paura». 
Così dichiara al Fatto Quotidiano in riferimento alla faccenda Penati. Proprio lui che del suo ardimento fisico da partigiano, combattente impavido nelle formazioni di Giustizia e Libertà, e di quello verbale da scrittore e giornalista, attaccante senza paura dei potenti di turno, ha sempre fatto motivo di orgoglio.
Ma ora è successo l'imprevedibile: il duro e puro si è cacato nei pantaloni.
Le minacce di querele e di risarcimenti milionari (e magari d'altro non noto) pronunciate da Bersani all'alba della vicenda Penati hanno fatto vacillare le granitiche convinzioni sul diritto di cronaca di Giorgio Bocca.
Ma qualche cosa comunque gli è sfuggito:  «... vedo un’assoluta identità (fra il Pd e i tempi d’oro del Psi pigliatutto). Craxi diceva: i mariuoli ci sono ma i soldi servono ai partiti. L’unica cosa che si capisce da questa vicenda è che la sinistra è la stessa cosa della destra, quanto a onestà ». «Rubano tutti. Tutti i politici hanno lo stesso interesse: avere il potere e fare soldi. La via è comune».
E poi, conferma: «... mi sono ben guardato dallo scrivere articoli sull’argomento. Le querele volano e i giornali nemmeno ti sostengono. Un tempo mi sarei lanciato nella discussione, stavolta non l’ho fatto anche con un senso di paura».

Con Berlusconi non ha avuto paura. Ma  si sa, in fin dei conti Silvio è un bonaccione. I cattivi veri sono tra i suoi compagni che conosce bene. Lui c'era nel dopoguerra al tempo delle rappresaglie sanguinarie; sa che il lupo perde il pelo ma non il vizio. E lui vuole vivere i suoi ultimi giorni in pace.


Fonte blog di Flavio Berlanda

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