condividi

Condividi

mercoledì 1 giugno 2011

Il trionfo di Luigi de Magistris a Napoli.

De Magistris è uno che da Pubblico Ministero ha trasformato la giustizia in una personale crociata mediatica contro la politica e da parlamentare si è fatto un nome eleggendosi a giudice inquisitore dei suoi colleghi. In entrambi i casi il suo curriculum non ha fatto registrare grandi successi. Le sue inchieste da magistrato si sono tutte rivelate delle bufale e la sua azione politica non ha lasciato tracce. Poi de Magistris ha vinto a Napoli.  


De Magistris ha trionfato perché incarna perfettamente questo doppio identikit: l’uomo di legge con la spada e le manette e il politico che infanga la politica. L’elezione dell’ex magistrato però segnala anche qualcosa di più prfondo: mai come oggi la magistratura si trova al culmine del suo potere e il pendolo sembra essere inchiodato sul quadrante del giustizialismo. E’ il portato dell’odio seminato contro Berlusconi che ha fatto sì che oggi molti italiani ritengano lecito e necessario  ogni mezzo per farlo fuori. Le toghe si sono così assunte missione salvavita dell’eliminazione del mostro e calcano la scena pubblica con il piglio dei nuovi eroi. Lo spazio conquistato dall’ordine giudiziario non è mai stato così ampio e incontrastato e questo è un lascito di cui i cittadini porteranno a lungo il peso.
Paradossalmente, ma neppure tanto, la decennale guerra di Berlusconi contro la magistratura ne ha rafforzato il potere a dismisura e ha ridotto lo spazio delle garanzie per tutti. Anni di promesse e poi di minacce di riforme, separazioni di carriere, abolizioni dell’obbligatorietà dell’azione penale, non hanno prodotto nulla, neppure una straccio di leggina sulle intercettazioni. Berlusconi prima o poi uscirà di scena e avrà comunque i mezzi e le risorse per proteggersi dall’assedio giudiziario, o forse tutto questo per lui finirà come per incanto, ma gli italiani avranno ancora a lungo a che fare con la magistratura più potente e tecnicamente irresponsabile dell’Occidente.

Da l’occidentale

Nessun commento:

Posta un commento