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giovedì 28 aprile 2011

La Storia del 25 Aprile

Sui blog e giornali di sinistra si leggono commenti ed articoli che mettono in rilievo la riluttanza della maggioranza degli italiani a celebrare la giornata del 25 aprile del 1945. Non vedo il perchè della meraviglia! In un paese democratico una ricorrenza festiva viene creata in parlamento con l’approvazione della maggioranza. Ma quella data fu voluta dai comunisti italiani per onorare la memoria dei loro partigiani e gli eroi della loro "resistenza".
Quel giorno venne chiamato ingiustamente:“Il giorno della liberazione del popolo italiano”. “Ingiustamente”, poichè in effetti il paese venne “liberato” (molti direbbero occupato) dagli alleati americani ed inglesi, che nella loro furia bellica, distrussero mezza Italia. E mentre gli alleati avanzavano nel nord Italia, i fuoriusciti comunisti approfittarono della confusione per assaltare caserme e prigioni e liberare i loro prigionieri politici e con loro (poichè necessitavano di un gran numero di reclute) tutti i delinquenti condannati per reati vari. E così tutti diventarono partigiani! Politici e criminali!
Col mitra a tracollo questi "eroi" diventarono forti, quindi si fecero giudici e giustizieri allo stesso tempo. Infatti il loro obiettivo, guidato da odio e vendetta, era quello di scovare gli ex-fascisti e trucidarli. E qual'era l'obiettivo dei criminali al loro seguito? Essendo delinquenti, quest'ultimi non si limitarono solamente ad uccidere gli ex-fascisti e forze dell'ordine (secondo gli ordini dei capi partigiani), ma si lanciarono in una campagna orripilante di stupri, di sevizie, di razzie e violenze d'ogni tipo.
Per anni, i regimi di sinistra, hanno sempre negato alle vittime di questi orrendi reati, non solo il diritto di accusare, ma anche di parlarne. L'arroganza infine condusse questi regimi, non solo a negare che questi reati fossero avvenuti, ma addirittura a cambiare i libri di testo della storia italiana. Che i comunisti italiani non si meraviglino se il resto del popolo non partecipa alle loro feste, poichè la gente (anche se non scende nelle piazze) non ha mai perdonato, nè giustificato la loro violenza . In Germania, dove molti nazisti vennero giustiziati, ciò avvenne con legalità e con legittimi processi. In Italia invece, gli "eroi partigiani", nella loro furia barbarica, si fecero tribunali, giudici e boia allo stesso tempo. Ma la loro "liberazione" non avvenne solo in Italia, infatti squadre di partigiani comunisti italiani vennero spediti in Istria ad assistere i partigiani di Tito nella caccia ai fascisti; l'odio contro il Fascismo fu tale, che si diedero allo sterminio di intere famiglie, il cui reato era solamente quello di essere italiane.
Quindi come si vede, il 25 aprile è una festa creata dai comunisti italiani. E' la loro festa e nessuno ce la toglie! Ma allo scopo di legittimare le loro malefatte, pretendono che il resto dei cittadini italiani partecipino alla loro celebrazione. Arroganti? E come! Fra alcuni giorni, il 1o maggio, li vedremo di nuovo a sventolare le loro bandiere rosse in tutte le piazze d'italia per un'altra celebrazione: "La festa del lavoro". Dal loro entusiasmo si direbbe che il lavoro fosse stato inventato da loro. Altro chè! L'unico lavoro, a cui si dedicano di solito, è quello di organizzare parate, scioperi, manifestazioni e proteste, mentre i veri lavoratori italiani sono coloro che nel corso degli anni hanno perduto tanti diritti, ma in compenso hanno acquistato tanti doveri, fra cui il dovere di pagare tasse esose, affinchè la sinistra possa godere i propri diritti.

 di John Gurrieri

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