Infrastrutture stradali più sicure con la valutazione d’impatto e controlli periodici
Riguardo al controllo della sicurezza stradale, esso non è limitato ai progetti di infrastruttura, come previsto dalla direttiva, ma esteso anche ai progetti di adeguamento che comportano modifiche di tracciato, a prescindere dagli effetti prodotti sui flussi di traffico. In particolare, la direttiva prevede che siano effettuali controlli della sicurezza stradale nelle diverse fasi del progetto, dalla pianificazione all’inizio del funzionamento dell’infrastruttura. Il decreto di recepimento prevede che i controlli sui progetti vengano effettuati per tutte le nuove opere nonché per gli adeguamenti della rete esistente che comportano modifiche del tracciato, anche se non producono effetti sui flussi di traffico. L’estensione rispetto alla direttiva è dettata dall’esigenza di garantire che anche determinate opere di manutenzione straordinaria della rete TEN siano conformi ai principi fissati a livello europeo. È stato previsto, inoltre, che i controlli siano effettuati per ogni livello di progettazione e costituiscano elemento indispensabile ai fini dell’emissione del certificato di collaudo e della messa in esercizio. Della relazione di controllo si deve tener conto nei successivi livelli di progettazione nella fase di realizzazione dell’opera. La Relazione illustrativa allo schema di decreto precisa che, in adeguamento al parere della Conferenza Unificata, il limite temporale utile per effettuare i controlli sulla sicurezza nella prima fase di funzionamento dell’infrastruttura è stato elevato da sei a dodici mesi dalla messa in esercizio della strada. La direttiva prevede, inoltre, che sia assicurata una classificazione dei tratti ad elevata concentrazione di incidenti e una classificazione della sicurezza delle strade aperte al traffico in base ad un’analisi del funzionamento della rete, da farsi almeno ogni tre anni.
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