Proteste in piazza per l'estradizione dell’assassino Battisti.
L’unica nome che da 15 anni a questa parte sia riuscito a creare una unione di intenti fra le forze politiche di questo Paese. Le uniche voci che non si sono unite a questo coro sono, guarda caso, le varie sigle politiche all’estrema sinistra. Quelle che pensano ancora che il Marxismo sia un sistema percorribile e che il più grande rivoluzionario della storia, Che Guevara, fosse un pacifista.
Berlusconi ha giustamente dichiarato: «Andremo a Bruxelles per far conoscere la realtà dei fatti.
L'ex terrorista è un criminale vero»
Il caso Battisti scuote, e divide, il mondo politico. Maggioranza e opposizione, che avevano organizzato per martedì pomeriggio sit-in separati, si sono alternati a Piazza Navona per protestare contro la decisione del Brasile di non concedere l'estradizione all'ex terrorista dei Pac. Sulla vicenda l'Italia potrebbe promuovere una iniziativa europea. La commissione Ue, attraverso un suo portavoce, ha fatto sapere che si tratta di un «caso bilaterale» e quindi non di competenza Ue. Il premier Silvio Berlusconi però, dal canto suo, ha annunciato che la terza settimana di gennaio terrà una conferenza stampa proprio a Bruxelles, assieme ad Alberto Torregiani (figlio del gioielliere assassinato da Battisti nel 1979) «per far conoscere la realtà dei fatti e arrivare fino alla corte di giustizia de L'Aja». Nel frattempo, il legale dell'Italia ha presentato al Supremo Tribunal Federal a Brasilia «un ricorso per bloccare il rilascio» dal carcere di Papuda dell'ex terrorista.
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