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venerdì 19 novembre 2010

Stipendio e permessi premio a pentiti pluriomicidi. Cosa ne pensate ?

Al telespettatore disattento, a chi legge i quotidiani in un minuto netto, quindi a gran parte della popolazione passano inosservate clamorose contrattazioni della nostra politica. Il sottoscritto non ha certo un’intelligenza superiore alla media, ma nota quotidianamente notizie a dir poco imbarazzanti. Un minuto fa ho sentito al telegiornale il ministro della giustizia Alfano dichiarare che i mafiosi moriranno in carcere in povertà. Pur consapevoli che il ministro Roberto Maroni ha contribuito a sequestrare ai malavitosi quasi quindici miliardi di euro e a catturare ventisei latitanti sui trenta più pericolosi, non posso trascurare la posizione di Giovanni Brusca. Da un libro della Mondadori a lui dedicato, basta estrapolare la più incredibile delle sue ammissioni : “…ho ucciso Giovanni Falcone. Ma non era la prima volta: avevo già adoperato l'auto bomba per uccidere il giudice Rocco Chinnici e gli uomini della sua scorta. Sono responsabile del sequestro e della morte del piccolo Giuseppe Di Matteo, che aveva tredici anni quando fu rapito e quindici quando fu ammazzato. Ho commesso e ordinato personalmente oltre centocinquanta delitti. Ancora oggi non riesco a ricordare tutti, uno per uno, i nomi di quelli che ho ucciso. Molti più di cento, di sicuro meno di duecento.” Bene; dobbiamo altresì sapere, che il suddetto criminale percepisce uno stipendio statale e usufruisce di permessi ogni 45 giorni fuori dal carcere. Notizia di questi giorni è il ritrovamento di circa 180.000 euro in contanti in casa sua e una lettera in cui esige la proprietà del “suo” appartamento acquisito con i suoi sacrifici. No comment.
Anzi, no, commento, sforzandomi di rimaner pacato. Io esprimo con sdegno la mia contrarietà ad utilizzare denaro, ricavato anche dalle mie imposte, da corrispondere a simili individui. Queste persone dovrebbero lavorare 8 ore al giorno gratuitamente per tutta la vita. Esprimo con sdegno la mia contrarietà a concedere permessi premio a chi si è macchiato di atroci delitti inqualificabili. Permessi premio?! Ma quale premio!? Nel mio ultimo libro ho scritto che i pentiti che non si pentono dovrebbero essere costretti a pentirsi in cambio di nulla, oppure si pentiranno di non averlo fatto. Ho aggiunto che coloro che compiono violenze ai bambini dovrebbero essere lasciati morire di stenti in una cella. Ricordiamoci che il piccolo Di Matteo fu tenuto segregato due anni, strangolato e sciolto nell'acido. Questo merita i permessi premio?! Sono certo che gli italiani tutti sono concordi con chi le scrive e non con chi promette.
Marco Chierici

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