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venerdì 19 novembre 2010

Non è un sogno ma triste realtà !

Gianfranco Fini nel suo ultimo intervento pubblico non ha perso occasione per mostrare il suo astio nei confronti della Lega Nord; il presidente Fini non riesce ad accettare che Bossi abbia un peso nel governo proporzionato al suo consenso elettorale, il quale, ricordiamolo, è maggiore di quanto era il consenso di Alleanza Nazionale. Se consideriamo che a sud di Firenze le Lega esiste in modo esiguo, le percentuali nelle regioni del Nord arrecano a Fini un fastidio evidente e palpabile in ogni suo discorso.
Il presidente della Camera ha proposto inoltre di raddoppiare le imposte sulle rendite finanziarie, e non dimentica mai di fare un accenno alla “questione meridionale”; questione che, a mio avviso, è una causa persa da sempre, ma, capisco, può essere una fonte di voti importantissima. La visione che ha oggi Fini della politica è molto simile a quella di Casini e non mi stupirei se si avvicinasse anche a quella di D’Alema.
Il Federalismo avrà da percorrere le sue ultime tormentate tappe in salita; una salita scivolosa, faticosa, con difficoltà, ostacoli e trappole. E’ più semplice di quanto si pensi descrivere il quadro che abbiamo innanzi: chi ha il suo bacino di voti nell’ex Regno delle due Sicilie, farà di tutto per ostacolare il completamento del Federalismo, farà di tutto per ostacolare e screditare la politica della Lega Nord e, di conseguenza, farà di tutto per accostarsi in questa battaglia alla sinistra, notoriamente contraria ai guadagni di borsa, incapace di accettare le sconfitte e sostenitrice di uno Stato che possa mantenere tutti, compresi gli incapaci, i no global, i falsi invalidi e anche le pensioni per i malavitosi. Ricordiamoci che recentemente il partito di Bossi ha proposto di eliminare il sussidio di disoccupazione ai mafiosi accertati e la sinistra votò contro sostenendo che non si può privare nessuno di un sussidio.

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