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venerdì 5 agosto 2011

OBAMA HA FALLITO? YES HE CAN !

OBAMA HA FALLITO? YES HE CAN

L’euforia nel nostro Paese di un Democratico (il nostro Pd per intenderci)  per l’arrivo alla Casa Bianca di Obama è ancora ben viva. Mentre scrivo, la conclusione della saga sul tetto dell’indebitamento Usa non è ancora del tutto definita, anche se una soluzione di compromesso sembra raggiunta. Di fatto, il compromesso negoziato mette assieme il piano di tagli creando una commissione per definire entro novembre i tagli da mettere in atto . Se il compromesso non arrivava a compimento il Tesoro Americano doveva sospendere i propri pagamenti dando luogo a una crisi della finanza pubblica americana senza precedenti, trasmettendo onde telluriche che metterebbero in ulteriore pericolo la già barcollante ripresa economica mondiale e mettendo in luce una stupefacente mancanza di responsabilità e di leadership dell’auto-proclamata superpotenza mondiale.
Non riesco per sincera incompetenza a scendere nei dettagli delle differenti proposte presentate da repubblicani e democratici per permettere un aumento limitato del tetto d’indebitamento massimo accumulato dal settore pubblico ma al di là della soluzione che verrà trovata per superare l’impasse, essa non sarà comunque un toccasana per nessuno.
l’Occidente ha vissuto per decenni, dalla seconda guerra mondiale in poi, al di là delle proprie reali possibilità. L’America “liberale” e l’Europa “socialista” hanno accumulato indebitamenti enormi pensando di poterli alimentare grazie a tassi di crescita sempre verso l’alto (negli anni 80, gli economisti USA definivano 5% il tasso di crescita “naturale”) .
Illusione questa amplificata al momento della caduta del muro di Berlino.
Nel caso dell’Europa, il debito non è dovuto ad eccessivi tassi di consumo privato, ma alla generosità dei sistemi pubblici di welfare: anche se essi non sono uniformi e sono stati in parte rivisti, troppi europei si sono abituati a considerare un diritto lavorare sempre meno senza intaccare i propri standard di vita mediante l’appoggio di benefici pubblici, diretti o indiretti. Purtroppo, quell’epoca è finita, perché la concorrenza mondiale non lo permette più. Ci piaccia o no. Le classi medie sono quelle più colpite dalla crisi sia in Europa che in America, e per la prima volta dalla rivoluzione industriale, le aspettative delle prossime generazioni sono peggiori di quelle dei loro genitori.
Al di là dell’isteria americana e delle esagerazioni sulla crisi dell’Euro, il livello d’indebitamento non è il vero problema, che risiede invece nell’incapacità del ceto politico soprattutto di quello che guarda a sinistra che non ha mai avuto capacità gestionali (vedi esempi di Spagna e Grecia) e delle nostre società di capire il mondo nel quale stiamo vivendo. Contiamoli sulle dita di una mano: Spagna, Grecia, Slovenia, Malta e Cipro. Le politiche 2011 nell’Unione europea segnano un'ecatombe di governi; e sono tutti governi di centro sinistra. 
Tanto che, ormai, nell’Ue, le formazioni al potere non di centro-destra, e talora con pesanti accenti xenofobi e anti-Islam, sono una specie in via d'estinzione. E là dove sopravvivono, poi, come in Spagna e in Grecia, anche loro sull’orlo di un baratro, se si votasse oggi  rischierebbero di scomparire.  
In Italia da 10 anni la parola d’ordine della sinistra è abbattere Berlusconi, questo dimostra per l’ennesima volta, casomai ci fosse il bisogno, la miopia politica di sinistra che aveva fatto suo quello che era diventato un “CULT” dei modi di dire “,

YES HE CAN.








Raffaele


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