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mercoledì 3 agosto 2011

La bufala delle innovazioni anti-sprechi di De Magistris

Grazie a Facebook si scoprono tante notizie, soprattutto quando si mette in moto la macchina perversa della sinistra. In questi giorni sta girando uno status che viene condiviso da quasi tutti gli utenti che si riconoscono in quell'area politica, come d'abitudine: chi è di sinistra, molto spesso si adegua alla massa. E se la massa fa circolare bufale, ci si butta a capofitto.

Lo status letteralmente recita:

C'è un politico in Italia che a pochi mesi da quando è stato eletto Sindaco ha:
-tagliato 120 dirigenti esterni che percepivano 130.000 euro l'anno;
-ha ridotto gli stipendi degli assessori a soli 2.800 euro al mese;
-si appresta a ridurre le oltre 12 municipalizzate in tre o quattro con pochissimi membri nel Cda. Questo politico rappresente il cambiamento, questo Politico si chiama LUIGI DE MAGISTRIS.

Ebbene, strano ma vero, è tutto falso. Innanzitutto non c'è stato alcun taglio di dirigenti esterni. Solo regolari scadenze di contratto, come succede abitualmente. Luigi De Magistris, di suo, non ha tagliato alcun dirigente esterno, che come si sa sono quelli che gravano maggiormente sul bilancio. Anzi, si sta apprestando ad assumerne altri. E quelli più "costosi" sono tutti rimasti.
Par fare un esempio sulla scarsa dimestichezza di De Magistris con la lotta agli sprechi, soltanto i collaboratori che compongono lo staff del Sindaco sono più numerosi rispetto a quelli della Giunta Jervolino. Si va dalla portavoce Marzia Bonacci (91mila euro lordi all'anno) all'assistente alla comunicazione Thalassa Vona (50mila lordi all'anno) fino al fidatissimo Alessio Postiglione. E poi: Alessandro Di Rienzo, Vincenzo Sammarco, Sarah Terraciano, Felice Balsamo, il docente universitario Sergio Marotta, Alessandro Nardi (ex fedelissimo di Pecoraro Scanio con un doppio incarico: è anche revisore dei conti dell'Acam, Agenzia Campana per la Mobilità). E poi ancora: Raffaella Carotenuto, Daniela Michelino, Paola Sabadin. Tutti assunti con il metodo dello "Spoil System", contrariamente alle promesse di valorizzare precari e risorse interne. Come ha fatto il collega Pisapia a Milano. Tanto che un costituito Comitato di dipendenti comunali ha diffuso una nota dura nei confronti del neo-sindaco: "Non ci siamo, sindaco De Magistris, glielo diciamo con franchezza. Lei aveva promesso entro il 30 giugno la revoca dei contratti stipulati con i dirigenti nominati dalla politica. Questo non è accaduto. Si è proceduto all'accorpamento selvaggio dei servizi: metà dei dirigenti fuori, ma più della metà, sempre gli stessi, dentro compresi gli esterni. Ma i meriti? Quali sono stati i criteri secondo i quali alcuni sono stati nominati dirigenti ed altri no? Avete esaminato i loro curricula? E cosa ci dice delle restituzioni delle posizioni organizzative agli ex dirigenti? Ma se c'erano risorse, perché non sono state distribuite secondo giusti criteri di merito? Tutto è avvenuto nel rispetto della norma?". Proprio il contrario di quanto sostiene il primo punto dello status-bufala.

La bugia più grossa riguarda la diminuzione degli stipendi degli assessori. Il numero degli assessori, infatti, è diminuito: da 16 a 12. Ma la spesa per gli assessorati si è ridotta soltanto di poco: da 2,4 milioni a 2 milioni. La risibile diminuzione della spesa per gli assessorati a fronte del taglio di 1/4 del numero degli assessori è proprio causa delle critiche più feroci mosse dall'opposizione. Altro che taglio degli stipendi degli assessori!


La parte finale dell'articolo pubblicato sul sito del Corriere del Mezzogiorno parla proprio di questo. Vale la pena soffermarsi sulle dichiarazioni dell'assessore Realfonzo, teniamolo d'occhio perché forse farà carriera: "Abbiamo diminuito gli assessori, ma avremmo anche potuto aumentare la spesa perché sono aumentate le deleghe, e quindi il lavoro, per ogni assessore". Proprio così!
Interessante: si diminuiscono gli assessori ma non si risparmia, anzi, si rischia di aumentare la spesa. Chi l'avrebbe detto.

Bisognerebbe pure specificare che De Magistris non potrebbe prendersi ancora alcun merito di eventuali tagli agli sprechi, perché la manovra approvata in fretta e furia il 30 giugno è eredità della precedente Giunta, che non aveva ancora approvato il suo ultimo bilancio. Ad autunno ci dovrà essere giocoforza una manovra di revisione, che sarà la prima vera manovra della Giunta De Magistris. E soltanto allora si potrà capire qualcosa del nuovo Sindaco.

Dunque, non c'è una sola mezza verità nello status che sta circolando su facebook. Persino la dichiarazione d'intenti sulla riduzione delle municipalizzate non è detto che porti risparmi: qualcuno crede ai tagli nei Cda? Nessuno, direi.

Ancora una volta la sinistra ha dimostrato che la macchina organizzativa on-line è efficiente ma poco credibile. Davvero poco.



Di: Riccardo Ghezzi dal blog  questa è la sinistra italiana

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