Ma quanto è diventata cara la mortadella. Persino in tempo di crisi. 14.000 euro al mese, mica bruscolini.
Tranquilli, però, non stiamo parlando dell'insaccato. Quello è ancora alla nostra portata, grazie al cielo.
Il Mortadella tanto caro alle tasche degli italiani ha invece un nome e cognome: Romano Prodi, per due volte presidente del Consiglio italiano. Ed anche, come quasi tutti ricordano, ex presidente della Commissione Ue. E pure ex docente universitario.
Un vero factotum, che però ora è in pensione. E percepisce ben tre vitalizi:
Una somma che deve averlo un po' imbarazzato, se in una dichiarazione Ansa del 24 novembre 2010 si è abbassato l’assegno previdenziale, citando correttamente i 5.283 della commissione europea, ma poi mentendo sui 1.797 euro lordi da ex parlamentare e i 2.811 lordi come ex professore universitario: in realtà quelle cifre da lui comunicate sono al netto. E al lordo corrispondono appunto a 4.725 (precisamente 4.725,04) e 4.246 (4.246,43) euro mensili.
Il cumulo di vitalizi d’oro è in realtà una consuetudine abbastanza diffusa, anche e soprattutto fra i "compagni" difensori degli operai. Armando Cossutta, ad esempio, incassa una pensione Inps dal , grazie alla famosa legge Mosca, attraverso la quale il "nemico" Stato borghese ha riconosciuto a dirigenti di partito e sindacalisti contributi mai versati.
Dal 2008, però, Cossutta percepisce ben due pensioni: all’assegno Inps si è aggiunto il sostanzioso vitalizio parlamentare, 9.604 euro lordi al mese, una cifra che rappresenta una burla per qualsiasi operaio. Tanto più che al momento di lasciare il Parlamento, dopo la bellezza di ben 10 legislature, l'ex leader dei Comunisti italiani ha pure incassato una liquidazione pari a 345.744 euro, da lui stesso definita senza troppa vergogna «assegno di solidarietà».
Cossutta forse si è sistemato, ma il buon Romano Prodi, con le sue tre pensioni per un totale di 14.000 euro mensili, riuscirà ad arrivare alla quarta settimana? O ha bisogno di tornare in politica?
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