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martedì 26 luglio 2011

LA DERIVA VERSO LA FOLLIA.

È come in una regata: dopo una prima boa di bolina si gira verso la seconda con il vento in poppa, e si va più forte con il vento in poppa…
Ma c’è un problema: ormai sempre più spesso nei campi di regata la prima boa è quella dell’antipolitica, errata ed utopistica per definizione, la seconda è quella della pura follia!
Abbiamo assistito in questi giorni ad alcuni fatti tanto tristi quanto incredibili e sconcertanti: sia per il fatto in se che per le reazioni che questo ha causato nella Collettività.
Tre su tutti che dimostrano quanto l’odierna Società sia malata e rischi di perdersi irrimediabilmente con una velocità ormai fuori controllo: i fatti di Oslo e i deliri di Anders Behring Breivik, la morte di una cantante drogata ed alcolizzata (Amy Winehouse) e la morte di un militare italiano (il caporalmaggiore David Tobini) in Afghanistan.
È sconvolgente che nelle ore immediatamente seguenti alle stragi di Oslo e al suicidio VOLONTARIO (perché una che vive in quel modo SI VUOLE UCCIDERE) della Winehouse sui principali social network siano apparsi più messaggi di cordoglio per la morte di una drogata che non di solidarietà ad un popolo colpito dalla follia di un invasato e che ha visto la perdita di 80-90 persone (ancora non si sa quante siano in realtà), la stragrande maggioranza delle quali minorenni. Ad oggi, a distanza di quasi 5 giorni dai fatti, tra i miei amici su face book, non ho ancora visto un commento per la Norvegia (eccezion fatta per quello di un militante di un movimento politico), mentre sono almeno 4 quelli sulla cantante.
Ancora peggio se parliamo del caporalmaggiore Tobini, QUARANTUNESIMO morto  ammazzato nella guerra mediorientale in cui siamo entrati solo ed esclusivamente per motivi economici, cui è stato dedicato poco più che un titolo sui notiziari televisivi dello stesso giorno e sui giornali del giorno dopo, perché si deve far spazio per pubblicare il menù del ristorante di Palazzo Madama.
Sviare l’attenzione, è questo lo scopo del vero potere, gestito dai vari Signor Nessuno, che in realtà hanno nome, cognome e numero di tessera di partito: é un discorso complesso ed articolato, ogni accadimento può essere sfruttato per portare vantaggi ad un piano prestabilito. Ma c’è un problema che ormai è ben tangibile, questo piano prestabilito porta vantaggi ad alcuni nel breve periodo che aumentano però l’instabilità mondiale e sfociano nell’entropia globale.
La gente si è assuefatta ad una sorta di rassegnazione verso gli accadimenti più gravi che la porta ad enfatizzare molto di più la perdita di un rifiuto umano di cantante (che da tanto si fa schifo da sola, riesce ad autodistruggersi), piuttosto che non i problemi reali del Mondo. Questo apre un varco in cui i veri manipolatori dell’opinione pubblica riescono ad insinuare e far accettare qualunque schifezza per un determinato periodo di tempo: fino a quando una persona non si sveglia dal proprio torpore e rinsavisce, solo che è quasi sempre troppo tardi.
Vengono a mancare dei punti fermi. L’opinione pubblica, o meglio la maggior parte della collettività, è spaesata, perde la messa a fuoco rispetto gli obbiettivi della Società: è confusa.
In questa situazione di confusione è vero tutto ed il contrario di tutto, ognuno può dire quello che gli salta in testa senza pensare se sia una cazzata o una grande rivelazione.
Sono le situazioni preferite da personaggi come Borghezio, colui che riesce a concentrare in un'unica persona tutti gli stereotipi negativi che nell’immaginario collettivo vengono attribuiti ai politici della Lega Nord. Un uomo che è stato “esiliato” in Europa (un “esilio” da circa 13.000 euro al mese) ma che riesce a far sfaceli anche da li.
Situazioni in cui Pisapia solidarizza con la famiglia di Carlo Giuliani e dichiara che “Era un ragazzo che sognava un futuro migliore” o in cui Paolo Cento dichiara che sul caso Battisti il Governo Italiano ha avuto una reazione esagerata. Sono situazioni in cui non esistono regole e può proliferare ogni ideologia. In una situazione del genere non può stupire che possano nascere anche derive come quella di Breivik.
Il malessere di fondo che pervade l'umanità intera genera una risposta, regolarmente sbagliata, che ciascuno di noi fornisce a questo malessere. È come se un malato, seppur conscio del proprio stato, facesse di tutto per aggravare la malattia piuttosto che cercare una via di guarigione. Ecco, in questa chiave di lettura si può accettare di prendere ad esempio Amy Winehouse, come icona della decadenza di un modello societario che cerca di autodistruggersi. Lei è stata vittima di se stessa, ha fatto una scelta libera, la stessa che molti non vogliono fare e combattono con tutte le loro forze. Non dobbiamo e non possiamo assuefarci al dolore, essere schiavi di un sistema che odiamo con tutte le nostre forze ma che continuiamo a foraggiare, a nutrire, ad ingigantire con i nostri atteggiamenti. Fino a che non verrà il giorno che ci renderemo tutti quanti conto che siamo noi stessi il male che ci sta uccidendo non riusciremo mai a migliorare il Mondo.
Breivik è l’esempio lampante di tutto questo. Un uomo che genera altra violenza in aggiunta a tutta quella che oggi pervade il Pianeta non può che definirsi un folle. Questo va ben chiarito. Il problema della decadenza della società odierna, dell’islamizzazione dell’Europa, della depravazione clericale, dello sfruttamento delle popolazioni deboli, della corruzione politica, etc., etc., etc., non può essere risolto con l’omicidio semplicemente perché, oltre ad essere a prescindere sbagliato, non è un problema di singole persone, è un problema di mentalità e di coscienza comune. La coscienza non muta con l’eliminazione fisica di alcuni soggetti, la coscienza è un processo intellettuale che va ricercato con il ragionamento ed il confronto. Solo gli stupidi camminano con i paraocchi e gli ignoranti non cercano il dibattito con chi la pensa diversamente.
DOBBIAMO LAVORARE ASSIEME TUTTI QUANTI SE VOGLIAMO AVERE UN FUTURO!

Maurizio

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