condividi

Condividi

lunedì 11 luglio 2011

Di Pietro, che batosta alla Camera: la sua proposta di legge affondata dal PD!

Incredibile performance alla Camera dell’ex commissario: presenta la proposta di legge IDV per sopprimere l’istituto delle Province, un provvedimento largamente condiviso in modo trasversale da tutto l’arco parlamentare, ma ciò nonostante incorre in un clamoroso infortunio e viene sonoramente battuto sul campo per l’astensione del PD!!, bastonato e respinto con gravi perdite. Il fatto è successo ieri 5 luglio 2011.
Ringalluzzito dall’esito delle amministrative e dei referendum, il ducetto di Montenero si deve essere incosciamente autoeletto capo dell’Opposizione al Governo. Figuratevi se gli eredi di Gramsci e Togliatti son disposti a mollare un grammo della loro demagogica e dispotica Leadership dei Guastatori Nazionali, per cui lo sprovveduto De Petrus Felix, ha dovuto smettere di ridere, che sembrava ormai vittima di una paresi facciale, ed ha dovuto assumere con Bersani la stessa faccia che usa quando parla di Berlusconi.

Il fatto: L’IDV presenta la proposta per eliminare le Province. Se ne parla da sempre, a lui questa sembra la volta buona, il momento è favorevole, lui sta sulla cresta dell’onda…e ne approfitta per prendersi la paternità della epocale riforma. Non l’avesse mai fatto! I PDini sono insorti come molle compresse, alcuni, altri come morsicati dalla tarantola. Decisione unanime: si vota contro, si vota no. Di Pietro sorpreso ed esterrefatto, “che ce stanno fanno? che ce stanno dicono essi? ma che ciazzecca chi la presenta…?” Quattro ore di conciliabolo, di incontri e di scontri, di suppliche e di minacce. Alla fine, Petruzzo nostro ottiene il massimo che il suo peso politico gli consente: l’astensione del PD. Si va al voto e le cifre sono per lui impietose : provvedimento respinto con 225 contrari (PdL e Lega), 83 a favore e ben 240 astenuti, tra i quali 43 del PdL. Fatevi i conti, il Governo sarebbe stato in minoranza sul provvedimento in oggetto.

L’esito del voto ha scatenato l’ira del lupacchiotto molisano al quale nessuno, credo, riuscirà mai a fargli capire perché tutto ciò sia successo. Il Capogruppo Pd Franceschini gli ha gelidamente fatto sapere che “la sua era una proposta per cancellare la parola province, senza nulla prevedere per il dopo…”. Il segretario Bersani ha rincarato la dose, tentando di fargli capire che il PD sta elaborando una propria proposta “che prevede i meccanismi per l’eliminazione e l’accorpamento delle province, perché non basta dire che si fa, ma bisogna anche indicare il come si fa, perché tra le competenze delle province ci sono cose importanti da gestire….” E non è bastato a mettere sull’avviso Di Pietro neanche l’esplicito “avvertimento” di Walter Veltroni, che dopo essere stato massacrato dai suoi e cacciato a calci per le “prove di dialogo” col Berlusca è rinsavito tornando ad abbeverare il suo purosangue cosacco nelle fontane di S. Pietro, il quale ha affermato senza mezzi termini che “sarebbe stato un grave errore politico votare insieme a PdL e Lega (contro il provvedimento, ndr), soprattutto su un tema come quello dei costi della politica (dove il PD vuol fare il primo della classe, ndr)” Insomma, gli ha fatto capire di ritirarlo, perché comunque non l’avrebbero votato e si sarebbero ritrovati dalla stessa parte della Maggioranza, una jattura assolutamente da evitare.
Ma lui niente, ha insistito ed ha solo ottenuto di poter scrivere la pagina  più nera della sua carriera politica. Poi non ha considerato una cosa. La Lega è un partito fortemente radicato sul territorio, come il PD del resto, e figuriamoci se può accettare di eliminare le province nel momento in cui Calderoli passa le nottate a mangiare anguria ed a scrivere la proposta di legge per dimezzare il numero dei parlamentari ed introdurre il Senato Federale.

Col cavolo che molla le province se non gli danno prima il Senato delle Regioni!!! Quindi Di Pietro, da quel dilettante della politica che non perde occasione di dimostrare di essere è incorso in una serie di errori di valutazione, si è messo tutti contro infliggendosi una punizione esemplare.
A me  il lupacchiotto molisano fa tenerezza per la sua stupidità politica, lui che vorrebbe rovesciare il mondo, per cui gli do un consiglio da amica : stia sempre zitto e non “tocchi” niente nella sala dei bottoni, così nessuno fa a caso a lui e nessuno lo caccia. Ma se si mette a fare Casini col terzo Polo….c’è il rischio che quando il Premier lascerà la politica, e manca pochissimo, lo prendano a calci e per vivere dovrà, almeno per una volta nella sua vita, mettersi a lavorare.


di Caelsius

Nessun commento:

Posta un commento