22 luglio 2011“Siamo alle solite: il leit-motiv di Zanonato è sempre lo stesso, e consiste nell’attaccare il Governo - ed in primis il Ministro Maroni - per far dimenticare ai padovani le proprie, gravi responsabilità politiche nella gestione della città in materia di sicurezza”.
Massimo Bitonci, Deputato della Lega Nord, replica alle accuse mosse dal sindaco di Padova che imputa al Governo il fallimento in tema di sicurezza: “A Padova Zanonato non ha mai attuato una vera politica contro il degrado di certe zone della città – afferma l’onorevole Bitonci, – nonostante sia stato più volte sollecitato ed incalzato da commercianti, artigiani, semplici cittadini esasperati per l’inquietante impennata dei crimini commessi nella città del Santo, e per la diffusa sensazione di insicurezza e di paura che si respira in città tanto nel centro storico quanto in certi quartieri periferici. Padova, caro Zanonato, non è di certo insicura perchè mancano i controlli da parte delle forze dell’ordine: carabinieri e polizia svolgono il proprio lavoro in maniera eccellente, al di là delle proprie forze, con spirito di abnegazione e di sacrificio, mettendo spesso a repentaglio la loro stessa incolumità fisica per servire i cittadini. Padova è diventata il paradiso di spacciatori, clandestini, malviventi di ogni specie esclusivamente grazie alla tua indiscriminata politica buonista e lassista, che ha reso la città famosa per la sua “accoglienza” anche oltre i confini nazionali, tant’è che i clandestini sbarcano in Italia con in mano già un foglio con indirizzi precisi di Padova, dove poter trovare un rifugio sicuro e iniziare immediatamente un’attività al di fuori della legalità, come lo spaccio e lo sfruttamento della prostituzione.
La tua politica sulle case popolari, sui contributi a certe associazioni, il mancato controllo delle residenze, il finanziamento di determinate “feste etniche”, l’appoggio ai centri sociali e molto altro: tutto ciò è equivalso a consegnare la città nelle mani dei malviventi e criminali, che si sono impadroniti di intere zone ed hanno confinato i padovani a rinchiudersi nelle proprie case, ed a rispettare una sorta di coprifuoco perchè ad una certa ora della sera Padova diventa terra di nessuno. Cittadini ed associazioni di categoria da tempo richiedono, tra le varie misure, il potenziamento del sistema di videosorveglianza per poter controllare agevolmente il territorio. Zanonato se ne infischia, ed ha risposto dismettendo perfino il servizio antidroga con i cani appositamente addestrati in dotazione alla polizia locale, in controtendenza ad esempio con il Distretto del cittadellese, dove da qualche mese due unità cinofile vengono utilizzate a presidio del territorio.
Adesso pare che Zanonato – clamorosamente e colpevolmente in ritardo - si stia accorgendo dei pericoli che corre la Città del Santo e, pur continuando a denigrare il governo ed i suoi Ministri, invoca l’intervento di quello stesso esercito che all’inizio ha snobbato, spacciando l’operazione come una pagliacciata. Il Ministro Maroni mi ha confermato oggi il rifinanziamento dell’operazione “soldati in città” con funzioni di pattugliamento del territorio.
I padovani ne hanno le scatole piene di vivere in mezzo a criminali e spacciatori. Reclamano la loro città libera dalla criminalità, sicura, dove si possa lavorare, vivere, crescere i figli serenamente, senza l’incubo di dover assistere impotenti, giorno dopo giorno, ad episodi di ordinaria violenza quotidiana”.
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