Il futuro ha due bellissime figlie: lo sdegno e il coraggio... Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle.
domenica 26 giugno 2011
Aggredita direttrice di Telepadania da un gruppo di manifestanti (pacifisti).
Se un gruppo di leghisti avesse aggredito un extracomunitario, probabilmente le prime pagine dei giornali ne parlerebbero con titoli ad otto colonne. Così come se una qualsiasi esponente politica del centro-sinistra fosse stata aggredita da un gruppo di "destrorsi". E' successo qualcosa di simile, ma a parti invertite. E se ne trova traccia solo in alcuno giornali locali di Brescia e dintorni. Aurora Lussana, direttore di Tele Padania, è stata aggredita ieri sera (mercoledì 22 giugno) a Brescia da alcuni manifestanti, migranti, che da giorni occupano largo Formentone , nei pressi di palazzo Loggia, per chiedere il rilascio del permesso di soggiorno. La giornalista, in prima linea sulla questione immigrazione ed ultimamente anche promotrice dell'iniziativa "Mettiamoci la faccia per dire No alla guerra in Libia", stava registrando un servizio per raccontare la storia dell’immigrato marocchino che ieri sera si è arrampicato sulla cupola di palazzo Loggia. Improvvisamente è stata aggredita e colpita da un gruppo di manifestanti, senza fortunatamente riportare gravi conseguenze. Immediatamente medicata, è stata caricata su un’ambulanza presente sul posto e portata in Questura per le denunce di rito. Aurora Lussana sta bene, anche se ieri sera era ancora in evidente stato di shock. Poche le dichiarazioni di solidarietà: il vicesindaco di Brescia, Fabio Rolfi, anch'egli leghista, ha subito stigmatizzato l'accaduto, evidenziando l'anomalia di come "l’attacco sia stato effettuato da persone appartenenti a gruppi e associazioni che millantano di essere portavoce di battaglie democratiche, in difesa dei diritti di tutti, delle donne, dei lavoratori e della pace". E probabilmente pure della libertà di stampa. Quasi nessuno ha seguito l'esempio di Rolfi, sicuramente per ora nessun organizzatore del corteo né esponente della Cgil, sindacato che aveva garantito sullo spacifico svolgimento del presidio, si è preso il disturbo di condannare l'episodio. Evidentemente, tra giornalisti ed esponenti politici ci sono aggrediti di serie B. Anche se sono donne.
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