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venerdì 6 gennaio 2012

Una promessa è una promessa....


... E così nell’ultima Giunta disponibile del 2011, lo scorso 29 dicembre, il presidente della Provincia Ettore Pirovano si è dimezzato lo stipendio. Da 8.565 euro lordi a 4.680 euro, sempre lordi.
Una promessa è una promessa. E così nell’ultima Giunta disponibile del 2011, lo scorso 29 dicembre, il presidente della Provincia Ettore Pirovano si è dimezzato lo stipendio. Un’ipotesi ventilata qualche giorno prima, ma passata in secondo piano rispetto alla notizia dell’abbandono del Parlamento dopo tanti anni a Roma tra i banchi della Lega Nord. Finora l’incarico da deputato aveva fatto risparmiare alla Provincia l’intero stipendio di Pirovano, perché non accumulabile a quello da presidente. Ora percepirà le quattordici mensilità direttamente da via Tasso per un importo quasi della metà rispetto al suo predecessore. Da 8.565 euro lordi a 4.680 euro, sempre lordi. Sempre molto distante dalla retribuzione media di un impiegato o di un operaio, però lontana anche dagli stipendi di colleghi politici che siedono in parlamento. La delibera si può scaricare dal sito internet della provincia di Bergamo cliccando qui.
Giusto oggi sono stati diffusi i dati che evidenziano che gli onorevoli italiani sono i più pagati d’Europa. “Non possiamo nasconderlo, con lo stipendio da parlamentare si vive bene – spiega Pirovano – io sono stato molti anni in Parlamento e non mi posso lamentare. Devo dire che noi della Lega diamo cifre molto alte per il mantenimento del partito. E’ una scelta nostra, personale. Alla fine del mese si arriva a mettere in tasca 7-8 mila euro, un bello stipendio rispetto a quello di tanti altri lavori. Spesso però mi chiedo come alcuni colleghi, o ex colleghi visto che non sono più parlamentare, si possano permettere panfili, ville, vacanze alle Maldive. Con quei soldi puoi far star bene una famiglia, ma non permetterti lussi continui”. Il presidente è d’accordo sui tagli ai costi della politica, con alcune eccezioni. “Penso a quello che percepisce un sindaco di un paese di provincia – continua – ci vorrebbe buon senso e permettere loro di guadagnare almeno quanto un impiegato di buon livello. Non è semplice fare il primo cittadino. E poi non dimentichiamo che i politici sono pagati sopra la media per evitare il rischio che si facciano tentare da arrotondamenti poco legali. I veri sprechi sono altri, su tutti il numero dei dipendenti comunali in alcune zone d’Italia, doppio rispetto alla media bergamasca. E’ lì che bisognerebbe tagliare”.

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