Alle prime luci del giorno 7 ottobre 1571, la immane flotta ottomana avanzava con il vento di scirocco in poppa. Oltre 260 galee formavano un semicerchio a forma di mezzaluna che occupava le acque dall´Albania, a nord, fino alla Morea, a sud. Al centro,la nave ammiraglia, con il suo stendardo verde con il suo ricamo d' oro, per 28.900 volte, del nome di Allah. Davanti a questa, la flotta cristiana, sulla cui ammiraglia ergeva un enorme stendardo blu con la raffigurazione del Cristo in Croce.
La battaglia durò cinque ore e durante lo scontro Alì Pascià fu colpito a morte e sulla Sultana fu ammainata la Mezzaluna e issato il vessillo cristiano. Si coprirono di valore tra gli altri i Colonna e gli Orsini, sette della stessa famiglia ed i veneziani tutti che pagarono il maggior tributo di sangue.
Il provveditore veneziano Agostino Barbarigo si batté, fino a che non gli mancarono le forze, seppur colpito da una freccia nell´occhio sinistro.Sulla sua nave, Sebastiano Venier, settantacinque anni, combatte il nemico con la sua balestra.
Al termine della battaglia la Lega aveva perso più di 7.000 uomini, di cui 4.800 veneziani, 2.000 spagnoli, 800 pontifici, e circa 20.000 feriti; i turchi, contarono più di 25.000 perdite e 3.000 prigionieri. Il nome di Lepanto era entrato nella storia. Per la prima volta dopo un secolo il Mediterraneo tornò libero.
fonte:
On. Massimo Bitonci
Sindaco di Cittadella
Grandi post, correlati a questo, sono quello dello scomparso amico Marcello,
RispondiEliminaLa battaglia di Lepanto, o il mio su Marco d'Aviano e la Battaglia di Vienna.
Marshall