TRIPOLI - Almeno cinque tra le «amazzoni» di Gheddafi denunciano di essere state ripetutamente violentate dal dittatore e dal suo entourage. Dovevano essere la bandiera delle nuove donne liberate nella Libia del Libro Verde e delle felici militanti del regime. E invece le loro storie gettano fango su un altro dei simboli del Colonnello in fuga, braccato dai ribelli. La denuncia arriva dalla psicologa Seham Sergewa, già nota per le ricerche sugli stupri di massa nella ex Jugoslavia durante i conflitti degli anni Novanta. Citata dal Sunday Times di Malta, la Sergewa si trova ora a Bengasi dove, lavorando specialmente nei campi profughi, sostiene di essersi resa progressivamente conto della gravità delle violenze sulle donne. La studiosa afferma di avere le testimonianze di almeno cinque donne, guardie del corpo del dittatore, che descrivono dettagliatamente gli abusi subiti e si dicono pronte a parlarne in tribunale. Si crede che, in tutto, le donne guerriere fossero circa 400. Una di queste spiega di essere stata ricattata dal regime e costretta con la forza a servire tra le amazzoni. «Avevano catturato mio fratello di ritorno in Libia da una vacanza a Malta. La polizia segreta lo accusava di avere droga nel bagaglio. Lo avrebbero imprigionato per anni se non avessi acconsentito», racconta la ragazza. Una volta entrata tra le miliziane del gruppo d' élite, sarebbe stata costretta prima a soggiacere ai desideri del Colonnello, quindi dei figli e degli ufficiali più alti. «Noi ragazze più giovani eravamo usate come giocattoli. Prima andavamo da Muammar Gheddafi, poi lui ci passava agli altri. Si divertivano, poi si stancavano e ci buttavano via», testimoniano le altre. La cautela è però necessaria. Non pare infatti strano che ora tanti tra i collaboratori più stretti del regime cerchino di sconfessare il loro passato recente. Ieri per esempio alcuni degli interpreti che sino a due settimane fa erano impiegati dai servizi segreti per accompagnare e sorvegliare i giornalisti stranieri si erano già messi a disposizione di quelli arrivati in città assieme ai ribelli per riciclarsi nel nuovo lavoro. E ovviamente tutti avevano storie fantasiose per spiegare quanto in effetti fossero sempre stati «anti Gheddafi». La questione delle accuse di violenze sessuali non è nuova. Da mesi entrambe le parti accusano i nemici di fornire Viagra ai loro soldati per violentare le donne e terrorizzare i civili. La Sergewa stessa ne aveva già parlato in primavera. Ma Amnesty International, pur non negando il fenomeno, propendeva per limitare i numeri. Lei oggi parla di circa 6 mila violentate. Il presidente del Tribunale internazionale dell' Aja, Luis Moreno Ocampo, ha appena ordinato un' inchiesta. L. Cr. RIPRODUZIONE RISERVATA
fonte: Corriere della sera
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