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sabato 23 luglio 2011

1994, Pc, Pds, Pd e l'inizio della questione morale !!!

MILANO . Ad aprire le ostilita' sulle tangenti rosse e' la Procura di Milano, fin dai primi mesi di Tangentopoli, quando nelle indagini sulle aziende comunali (Mm, Atm e Sea) e sul Piccolo Teatro spuntano i primi nomi di esponenti del Pci Pds, come Luigi Carnevale, o delle Cooperative, come Sergio Soave. I due inquisiti, finiti a San Vittore, imboccano la strada della collaborazione, consentendo al pool di costruire un "teorema" valido pero' solo per gli appalti "locali": anche il Pci Pds milanese partecipava alla spartizione delle mazzette. Con quote prestabilite: per le bustarelle del metro' , al partito sarebbe finita la stessa fetta della Dc. Tra il ' 92 e il ' 93 il pool spedisce avvisi di garanzia a piu' di un esponente nazionale, come l' onorevole Gianni Cervetti. A questo punto resta da stabilire se il Pci Pds era dentro a Tangentopoli anche in sede centrale, per gli appalti "nazionali". E proprio su questo problema, un anno fa, si apre la battaglia tra Tiziana Parenti, titolare delle indagini su Primo Greganti, e Gerardo D' Ambrosio, coordinatore del pool. "Titti la rossa" segue in particolare il filone di una tangente di 621 milioni pagata nel 1990 da Lorenzo Panzavolta, presidente della Calcestruzzi (gruppo Ferruzzi), per appalti Enel. Per lo stesso affare era prevista una bustarella doppia, 1242 milioni, destinata a Psi e Dc. Il denaro venne versato sul conto Gabbietta indicato da Greganti, arrestato il primo marzo ' 93. Secondo il Compagno G, quei soldi erano il prezzo di una consulenza per affari in Cina. Insomma, un guadagno personale. La prova? La fornisce lo stesso Greganti: "Con quella somma comprai una casa a Roma". Secondo la Parenti, pero' , i soldi finirono nelle casse centrali del Pci Pds. Quindi Titti chiede di spedire alla Camera un' autorizzazione a procedere contro il tesoriere pidiessino Marcello Stefanini. D' Ambrosio pero' , ricevute le carte, accende il computer e, con un controllo dell' anagrafe tributaria, scopre che la casa di Greganti esiste davvero. E quando il pool al completo si pronuncia sul caso Stefanini, tutti votano per l' archiviazione, tranne la Parenti che si astiene. Il problema si complica quando Italo Ghitti nega per due volte l' archiviazione, chiedendo nuove indagini, tuttora affidate a Paolo Ielo, ormai in dirittura d' arrivo. Ma intanto scoppia un altro caso: tra le carte di Greganti c' e' un versamento di 200 milioni targati Standa. Soldi versati per consulenze in Cina. L' altro filone dell' inchiesta Parenti, anch' esso passato a Ielo, si chiama Eumit. Nel mirino 1.050 milioni transitati sul conto Gabbietta nel giugno 1990. Soldi consegnati da Greganti all' amministrazione di Botteghe Oscure, che li impiego' per risanare i debiti della Ecolibri, una casa editrice gia' presieduta da Paola Occhetto. Sull' origine del denaro, Greganti cita la vendita di quote di un' azienda torinese, la Eumit, appartenenti al Pci. La Eumit venne creata dalla Ddr. Un finanziamento illecito della Stasi? Oppure un semplice falso in bilancio? L' indagine di Ielo, a quanto pare, avrebbe imboccato questa seconda pista, che farebbe passare il fascicolo a Torino. A Milano e' aperta un' altra indagine, per gli appalti delle Ferrovie, dove spuntano piu' tangenti versate da Alessandro Marzocco della Socimi a Guido Caporali, consigliere Fs di nomina Pci e grande pentito delle tangenti rosse. Caporali parla di mazzette per 230 milioni e accusa Renato Pollini, ex tesoriere del Pci, che finisce in cella. Lo stesso pentito provoca l' arresto di Fausto Bartolini, ex rappresentante del Conaco, il consorzio nazionale delle coop rosse dell' edilizia. Quindi il pm Davigo, per le tangenti Sea, chiede il rinvio a giudizio di Stefanini. Altre indagini sulle tangenti rosse sono in corso in mezza Italia: da Venezia a Palermo. Ma l' interrogativo di fondo resta aperto: i segretari politici del Pci Pds, da Occhetto a D' Alema, sapevano? Su denuncia di Craxi, a questa domanda dovra' rispondere la Procura di Roma. Salvo sorprese milanesi.

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