Decreto Legge recante misure urgenti
per la stabilizzazione finanziaria, il controllo
e la riduzione della spesa pubblica e la promozione
dello sviluppo economico e la competitività del Paese
Roma, 6 luglio 2011
Indice
A. Stop agli automatismi dei tagli lineari
B. Costi della politica
C. Costi degli amministratori
B. e C. Costi della politica e degli amministratori
1. Tempi e modalità applicative
2. Applicazione alle Regioni
3. Stop ai benefit dopo la cessazione della carica
D. Auto blu
E. Pubblico impiego
1. I target di risparmio
2. Le misure potenziali
3. La selettività degli interventi
4. Riallineamento delle retribuzioni pubblico privato
5. Effetti sull’occupazione
6. Dividendo dell’efficienza
7. Lotta all’assenteismo
F. Immobili pubblici
G. Trasparenza per le società a partecipazione pubblica
H. La diffusione della PEC
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A. Stop agli automatismi dei tagli lineari
IL PRINCIPIO ISPIRATORE DI QUESTA MANOVRA
È LA RESPONSABILIZZAZIONE
L’approccio adottato in questa manovra è quello della responsabilizzazione. Tale
principio viene attuato con tagli mirati e selettivi che i singoli ministri, per le parti
di propria competenza, definiscono e implementano con l’obiettivo di
raggiungere i target di risparmio a loro imputati
Viene altresì procedimentalizzato il controllo sui tagli selettivi
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B. Costi della politica
CONVERGENZA CON L’EUROPA
Il trattamento economico per i componenti della Camera e del Senato non potrà
superare il costo medio dei parlamentari degli altri Paesi appartenenti all’area
euro
Il trattamento economico per i componenti di altre cariche elettive (Presidenti di
Regioni, Province e Comuni e relativi consiglieri) non potrà superare l’analogo
trattamento economico percepito dai titolari di cariche omologhe degli altri Paesi
appartenenti all’area euro
Si affida all’Istat il compito di fornire gli elementi informativi per attuare questa
disposizione
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C. Costi degli amministratori
CONVERGENZA CON L’EUROPA E FINE DEI DOPPI INCARICHI
Il trattamento economico degli incarichi di vertice o dei componenti degli
Organismi, Enti o Istituzioni, individuati nell’Allegato A al testo della “Manovra”
(Corte Costituzionale, autorità indipendenti, organi di autogoverno della
magistratura, CNEL, ARAN, Consob, ecc.), nonché i Segretari generali, i Capi
Dipartimento, i Dirigenti di 1ª Fascia e incarichi equiparati nelle Amministrazioni
centrali dello Stato, al pari delle cariche elettive, non potrà superare la media del
trattamento economico percepito dai titolari di posizioni analoghe nei Paesi
dell’area euro
Si affida all’Istat il compito di fornire gli elementi informativi per attuare questa
disposizione
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B. e C. Costi della politica e degli amministratori
1. Tempi e modalità applicative
La nuova disciplina si applica a partire dai rinnovi delle cariche politiche e degli incarichi
amministrativi
Entro 30 giorni dall’entrata in vigore della “manovra” sarà istituita una Commissione ad hoc,
presieduta dal Presidente dell’ISTAT, che avrà il compito di raccogliere i dati e le
informazioni più rilevanti per individuare i parametri retributivi – entro il 1° luglio di ogni
anno ‐ derivanti dalla media dei trattamenti economici dei titolari di posizioni e incarichi
analoghi nei Paesi dell’area euro, da applicare in sede nazionale ai soggetti indicati nelle
slide precedenti
La Commissione avrà una durata di 4 anni e sarà rinnovata nel 2015
In sede di prima applicazione la Commissione raccoglierà le informazioni e individuerà il
nuovo trattamento economico, riferito all’anno 2010, entro il 31 dicembre 2011
Quindi, a partire dal 1° gennaio 2012, tali disposizioni saranno pienamente operative
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B. e C. Costi della politica e degli amministratori
2. Applicazione alle Regioni
Le disposizioni generali in materia di riduzione dei costi della politica e
degli incarichi di vertice e per i componenti degli organismi anche
collegiali troveranno applicazione anche alle Regioni ordinarie o a statuto
speciale, nei limiti e nel rispetto dell’autonomia riconosciuta dalla
Costituzione
In particolare, le Regioni a statuto ordinario provvederanno ad
armonizzare i propri ordinamenti entro 60 giorni dall’entrata in vigore
della manovra, mentre quelle a statuto speciale adegueranno la propria
legislazione secondo le norme dei rispettivi statuti
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B. e C. Costi della politica e degli amministratori
3. Stop ai benefit dopo la cessazione della carica
Tutti i titolari di incarico o carica pubblica, di natura elettiva o per nomina,
compresi quelli degli organi costituzionali, nonché i componenti delle
Giunte e dei Consigli regionali, all’atto della cessazione dell’ufficio, non
potranno più utilizzare immobili, anche ad uso abitativo, né disporre di
mezzi di trasporto, di comunicazione o di informazione appartenenti ad
organismi pubblici. La norma non si applica agli ex Presidenti della
Repubblica
Per quanto riguarda la Camera, il Senato e la Corte costituzionale,
nell’ambito dell’autonomia che gli è riconosciuta costituzionalmente,
questi assumeranno le iniziative più opportune per limitare nel tempo i
benefits riconosciuti ai Presidenti dopo la cessazione della loro carica
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B. e C. Costi della politica e degli amministratori
3. Stop ai benefit dopo la cessazione della carica
Le disposizioni in materia di sicurezza nazionale o di protezione personale
per la specificità e la natura dell’incarico sono salvaguardate
Tali norme costituiscono principio di coordinamento della finanza
pubblica cui le Regioni si adegueranno con le modalità riconosciute dalla
Costituzione
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D. Auto blu
NON MAKE MA BUY ‐ TRASPARENZA E RESPONSABILIZZAZIONE
Su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione
sono disposte, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, le
modalità e i limiti di utilizzo delle autovetture di servizio al fine di ridurne
numero e costo
Le auto ad oggi in servizio possono essere utilizzate solo fino alla loro
dismissione o rottamazione e non possono essere sostituite
La cilindrata delle auto di servizio non può superare i 1.600 cc
Fanno eccezione le auto in dotazione al Capo dello Stato, ai Presidenti del
Senato, della Camera e della Corte costituzionale, al Presidente del
Consiglio e le auto blindate adibite ai servizi istituzionali di pubblica
sicurezza
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E. Pubblico impiego
1. I target di risparmio
CONVERGENZA CON IL SETTORE PRIVATO
La manovra finanziaria per il settore del pubblico impiego prevede
risparmi in termini di indebitamento netto non inferiori a:
– 30 milioni di euro per l'anno 2013
– 740 milioni di euro per l'anno 2014
– 340 milioni per l'anno 2015
– 370 milioni dal 2016
Le misure di riduzione della spesa sono attivate mediante decreto su
proposta dei ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione e
dell'economia e delle finanze
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E. Pubblico impiego
2. Le misure potenziali
Queste misure di riduzione della spesa potranno riguardare:
2.a. La proroga delle limitazioni alle assunzioni nelle amministrazioni
dello stato, nelle agenzie fiscali e negli enti pubblici non economici.
Sono esclusi dal blocco i Corpi di Polizia e i Vigili del fuoco. In
pratica per il 2014 le assunzioni possibili rimangono limitate al 20
per cento delle cessazioni invece di passare al 50 per cento come
previsto dalla normativa vigente
2.b. La proroga fino al 31 dicembre 2014 del blocco delle retribuzioni
2.c. La fissazione delle modalità di calcolo relative all'erogazione
dell'indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2015‐2017
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E. Pubblico impiego
2. Le misure potenziali
2.d. La semplificazione, il rafforzamento e l'obbligatorietà delle procedure
di mobilità del personale delle pubbliche amministrazioni
2.e. Ulteriori misure di risparmio, razionalizzazione e riqualificazione
della spesa (auto blu, lotta all'assenteismo, estesa anche al personale
del comparto sicurezza‐difesa non impegnato in attività operative o
missioni)
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E. Pubblico impiego
3. La selettività degli interventi
Nell'ambito degli interventi sul blocco parziale del turn over sono possibili
anche interventi selettivi che tengano conto dell'esigenza di valorizzare e
incentivare l'efficienza di determinati settori
Ciò vale anche per il blocco delle retribuzioni, in questo caso la norma
prevede una consultazione con le confederazioni sindacali maggiormente
rappresentative del pubblico impiego
Si sottolineano la flessibilità dell'intervento e la possibilità di compensare
una misura con un'altra
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E. Pubblico impiego
4. Riallineamento delle retribuzioni pubblico privato
Retribuzioni di fatto nella PA e nel privato
Indici, base 2000=100
La figura confronta l’andamento delle
retribuzioni pro‐capite di fatto del settore
pubblico con quelle del privato e con
135 l’andamento dell’inflazione (numero indice
140
145 Amm. Pubbliche
Settore privato
Inflazione
l andamento dell inflazione prezzi al consumo fino al 2010 e previsione
IPCA per gli anni successivi)
Per il settore pubblico, i valori dal 2011
120
t ti t ti f i t t
125
130
sono stati tenuti fermi, coerentemente con
gli effetti del DL 78/2010 e del decreto
legge appena approvato
110 Per il settore privato si è simulata
115
Valori simulati
l’applicazione del nuovo accordo di
regolazione salariale, basato sull’IPCA
netto energia ed applicato a retribuzioni
convenzionali
100
105
’00 ’01 ’02 ’03 ’04 ’05 ’06 ’07 ’08 ’09 ’10 ’11 ’12 ’13 ’14
Fonte: Elaborazioni Aran su dati Istat, contabilità nazionale
Il grafico mostra la piena convergenza tra le due curve, con valori praticamente coincidenti al 2014. Le misure adottate
potranno avere l’effetto di riassorbire completamente il differenziale di crescita che ha visto, nel periodo 2000‐2010,
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incrementi retributivi nel settore pubblico più sostenuti di quelli di cui ha beneficiato il settore privato
E. Pubblico impiego
5. Effetti sull’occupazione
Negli anni 2008 e 2009 il personale si è già ridotto di circa 74.000 occupati
(scendendo a 3.493.481 unità da 3.572.317 del 2007, comprensivi anche dei
dipendenti con contratti flessibili)
Ci attendiamo che gli interventi già presi in materia di blocco parziale e selettivo
del turn‐over, contratti di lavoro flessibile, collocamento a riposo potrebbero
portare, nel 2014, il numero di dipendenti del settore pubblico sotto i 3,3
milioni di unità
Nel periodo 2008‐2014, le misure complessivamente adottate porteranno
quindi a una riduzione stimabile in oltre 300 mila unità (‐ 8%)
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E. Pubblico impiego
6. Dividendo dell’efficienza
Il dividendo dell’efficienza, già previsto dalla normativa vigente e dall'accordo
firmato tra Governo e Sindacati il 4 febbraio u.s., viene rideterminato e
procedimentalizzato dalla manovra
Le amministrazioni possono adottare entro il 31 marzo di ogni anno piani
triennali di razionalizzazione e riqualificazione della spesa
I piani potranno riguardare il riordino e la ristrutturazione amministrativa, la
semplificazione e la digitalizzazione, la riduzione dei costi della politica e di
funzionamento, ivi compresi gli appalti di servizio, gli affidamenti alle partecipate
e il ricorso alle consulenze attraverso persone giuridiche
I piani dovranno indicare la spesa sostenuta a legislazione vigente per ciascuna
delle voci di spesa interessate e i correlati obiettivi in termini fisici e finanziari
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E. Pubblico impiego
6. Dividendo dell’efficienza
In relazione ai suddetti piani, le eventuali economie aggiuntive
effettivamente realizzate rispetto a quelle già previste dalla normativa
vigente e di quelle previste dalla manovra per il miglioramento dei saldi di
finanza pubblica possono essere utilizzate annualmente, nell’importo
massimo del 50%, per la contrattazione integrativa, di cui il 50% destinato
alla erogazione dei premi previsti dall’art. 19 del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n.
150
La restante quota è versata annualmente dagli enti e dalle
amministrazioni dotate di autonomia finanziaria ad apposito capitolo
dell’entrata del bilancio dello Stato
La norma prevede delle garanzie per la verifica dell'effettivo risparmio
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E. Pubblico impiego
6. Dividendo dell’efficienza
Le risorse aggiuntive possono essere utilizzate solo se dalle
amministrazioni interessate è accertato a consuntivo, con riferimento a
ciascun esercizio, il raggiungimento degli obiettivi fissati per ciascuna
delle singole voci di spesa previste nei piani
I risparmi sono certificati, ai sensi della normativa vigente, dai competenti
organi di controllo
Per la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri la verifica viene
effettuata dal Ministero dell'economia e delle finanze ‐ Dipartimento della
Ragioneria generale dello Stato per il tramite, rispettivamente, dell’ufficio
bilancio e ragioneria e degli uffici centrali di bilancio e dalla Presidenza del
Consiglio – Dipartimento della funzione pubblica
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E. Pubblico impiego
7. Lotta all’assenteismo
Le pubbliche amministrazioni dispongono il controllo sulle assenze per
malattia dei dipendenti, valutando la condotta complessiva del
dipendente e gli oneri connessi all’effettuazione della visita, tenendo
conto dell’esigenza di contrastare e prevenire l’assenteismo
Il controllo è, in ogni caso, richiesto sin dal primo giorno quando l’assenza
si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative
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E. Pubblico impiego
7. Lotta all’assenteismo
Le fasce orarie di reperibilità entro le quali devono essere effettuate le
visite di controllo e il regime delle esenzioni dalla reperibilità sono stabiliti
con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione
Qualora il dipendente debba allontanarsi dall’indirizzo comunicato
durante le fasce di reperibilità per effettuare visite mediche, prestazioni o
accertamenti specialistici o per altri giustificati motivi, che devono essere,
a richiesta, documentati, è tenuto a darne preventiva comunicazione
all’amministrazione
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E. Pubblico impiego
7. Lotta all’assenteismo
Nel caso in cui l’assenza per malattia abbia luogo per l’espletamento di visite,
terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici l’assenza è giustificata
mediante la presentazione di attestazione rilasciata dal medico o dalla struttura,
anche privata, che ha svolto la visita o la prestazione
Il decreto estende anche al personale del comparto sicurezza e difesa non
impegnato in attività operative o missioni la normativa delle fasce di reperibilità
La manovra aggiunge un ulteriore tassello alla lotta all'assenteismo,
responsabilizzando di più le amministrazioni e in particolare la dirigenza
concentrando le visite di controllo sui casi più esposti all'abuso e rendendole
obbligatorie nei giorni che precedono o seguono i giorni festivi
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F. Immobili pubblici
PRIVATIZZARE E VALORIZZARE
IL PATRIMONIO RESIDENZIALE PUBBLICO
Attraverso il rilancio della collaborazione istituzionale tra il Governo e le
Regioni si promuovono la razionalizzazione della gestione del patrimonio
residenziale pubblico e la sua dismissione
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministro per i rapporti
con le regioni promuovono in Conferenza unificata la conclusione di
accordi con le Regioni e gli enti locali volti a semplificare le procedure di
alienazione degli immobili di proprietà degli IACP e la dismissione e la
razionalizzazione del patrimonio di questi ultimi anche attraverso la
promozione di fondi immobiliari
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G. Trasparenza per le società
a partecipazione pubblica
PIÙ TRASPARENZA
È previsto che, entro tre mesi dall’ entrata in vigore del decreto, tutti gli
enti e gli organismi pubblici inseriscano sul proprio sito istituzionale,
curandone altresì il periodico aggiornamento:
– un elenco delle società di cui detengono, direttamente o indirettamente,
quote di partecipazione anche minoritaria, indicandone l’entità
– una rappresentazione grafica che evidenzi i collegamenti tra l’ente o
l’organismo e le società, ovvero tra le società controllate, indicando se
nell’ultimo triennio dalla pubblicazione le singole società abbiano
raggiunto il pareggio di bilancio
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H. La diffusione della PEC
Sono previsti meccanismi di tipo economico tesi a favorire il possesso e
l’utilizzo dell’indirizzo di posta elettronica certificata da parte degli
avvocati
La mancata indicazione, da parte dei difensori, del proprio indirizzo
PEC è sanzionata con una maggiorazione del 50% del contributo
unificato da corrispondere
In materia di contenzioso previdenziale e di giustizia tributaria, per
assicurare l’efficienza e la celerità dei relativi processi, viene previsto
che le comunicazioni possano essere effettuate anche mediante
l’utilizzo della PEC
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Presidenza del Consiglio dei ministri
Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione
Corso Vittorio Emanuele, 116
00186 ‐ Roma
http://www.innovazionepa.gov.it
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