Si chiama «Zerostudio's» ed è la società a responsabilità limitata costituita il 21 maggio di quest'anno davanti al notaio Antonio Caruso di Roma dallo stesso Santoro e dalla seconda moglie Sanja Podgajski. La società ha sede in Roma in Corso Francia 221, un capitale sociale di 60.000 euro di cui 42.000 in quota a Santoro e 18.000 alla consorte che di lavoro fa la psicologa ma ha accettato l'incarico di amministratore unico. La parte più interessante riguarda però le attività elencate nell'articolo 3 dello statuto dove si legge che «Zerostudio's» ha per oggetto «la realizzazione, pubblicazione, distribuzione, importazione ed esportazione, in proprio e per conto di terzi, di prodotti editoriali, sia a carattere unico sia a carattere periodico, che utilizzano supporti e canali di diffusione non cartacei, compresi anche, a titolo esemplificativo, mezzi di diffusione e di informazione cinematografici, radiotelevisivi, reti e banche dati informatiche e telematiche, reti videotel, audiocassette, dischi vinile, compact disc, CDRom, software, applicazioni Internet, opere multimediali, audiovisivi, testi e altri beni e servizi connessi». L'aziendina dei Santoro potrà occuparsi anche di «produzione, acquisto, vendita, videoregistrazione, diffusione di film, cortometraggi, lungometraggi televisivi, documentari cinematografici e programmi radiofonici in proprio e per conto terzi».
In sostanza una piccola casa di produzione. Michele non si accontenta e vuole occuparsi pure delle «connesse attività di organizzazione e gestione di conferenze, seminari, congressi, convegni di studio, corsi di aggiornamento professionale anche a carattere internazionale, sia in Italia che all'estero». I contributi pubblicitari sono fondamentali per far decollare l'attività. Quindi meglio mettere nello statuto anche «la raccolta e la gestione della pubblicità da inserire nelle trasmissioni televisive e della pubblicità editoriale; la pubblicità su internet, la pubblicità murale, editoriale, radiofonica, audiovisiva e televisiva». L'obiettivo di Santoro è infine sfruttare la rete e le nuove tecnologie media magari per ripetere l'esperimento di Raiperunanotte. Ecco dunque che nello statuto spuntano «la produzione, la realizzazione, la diffusione, la trasmissione via etere, via internet, via cavo o con qualsiasi altro mezzo, apparecchio o attrezzatura, anche se attualmente non esistente e non utilizzabile, di programmi tv e homevideo, telefilm e spettacoli dedicati ai canali tv».
Per non farsi mancare nulla Santoro vuole cimentarsi anche con la musica («produzione e distribuzione discografica, realizzazione di colonne sonore»), il cinema («esercizio e gestione di imprese cine-radio televisive; acquisto e gestione di sale cinematografiche e locali di pubblico ritrovo, ivi compresi discoteche e simili»). Michele vuole soprattutto «l'acquisizione e lo sfruttamento di diritti di trasmissione di eventi; lo sfruttamento di concessioni proprie e di terzi, rilasciate dalle pubbliche autorità, per la gestione di emittenti televisive, per la diffusione di programmi nazionali ed esteri». E molto altro ancora che fa già della «Zerostudio's» – al momento inattiva secondo la banca dati della Camera di Commercio – un impero multimediale. Magari concorrente della Rai
In sostanza una piccola casa di produzione. Michele non si accontenta e vuole occuparsi pure delle «connesse attività di organizzazione e gestione di conferenze, seminari, congressi, convegni di studio, corsi di aggiornamento professionale anche a carattere internazionale, sia in Italia che all'estero». I contributi pubblicitari sono fondamentali per far decollare l'attività. Quindi meglio mettere nello statuto anche «la raccolta e la gestione della pubblicità da inserire nelle trasmissioni televisive e della pubblicità editoriale; la pubblicità su internet, la pubblicità murale, editoriale, radiofonica, audiovisiva e televisiva». L'obiettivo di Santoro è infine sfruttare la rete e le nuove tecnologie media magari per ripetere l'esperimento di Raiperunanotte. Ecco dunque che nello statuto spuntano «la produzione, la realizzazione, la diffusione, la trasmissione via etere, via internet, via cavo o con qualsiasi altro mezzo, apparecchio o attrezzatura, anche se attualmente non esistente e non utilizzabile, di programmi tv e homevideo, telefilm e spettacoli dedicati ai canali tv».
Per non farsi mancare nulla Santoro vuole cimentarsi anche con la musica («produzione e distribuzione discografica, realizzazione di colonne sonore»), il cinema («esercizio e gestione di imprese cine-radio televisive; acquisto e gestione di sale cinematografiche e locali di pubblico ritrovo, ivi compresi discoteche e simili»). Michele vuole soprattutto «l'acquisizione e lo sfruttamento di diritti di trasmissione di eventi; lo sfruttamento di concessioni proprie e di terzi, rilasciate dalle pubbliche autorità, per la gestione di emittenti televisive, per la diffusione di programmi nazionali ed esteri». E molto altro ancora che fa già della «Zerostudio's» – al momento inattiva secondo la banca dati della Camera di Commercio – un impero multimediale. Magari concorrente della Rai
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